Norme tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico

Capo 1 Guida agli interventi sugli edifici storici

Art.48 disposizioni generali

48.1.1. Le seguenti disposizioni si applicano a tutti gli edifici di valore storico, architettonico e tipologico, presenti nei centri storici e nel territorio rurale, ed hanno la finalità di favorire la conservazione e la valorizzazione degli elementi di pregio presenti in questi edifici.

48.1.2. Per gli edifici con categoria di intervento Restauro (R) è fatta salva la possibilità di utilizzare tecniche costruttive e materiali diversi da quelli prescritti dalle seguenti disposizioni purché siano concordati con la Soprintendenza ai beni architettonici.

48.2. In particolare le seguenti disposizioni disciplinano le modalità di intervento ed i materiali ammessi per gli interventi di:

  • * consolidamento delle strutture verticali, orizzontali e di copertura;
  • * ripristino degli elementi di facciata esterni, siano essi principali (configurazione delle partiture esterne) che secondari (intonaci, tinteggiature, finiture in genere);
  • * ripristino degli spazi a comune ad uso condominiale, o comunque di servizio e di distribuzione delle unità immobiliari (androni, corpi scale, ballatoi, cortili, giardini, ecc.).

Art.49 disposizioni specifiche per gli edifici

49.1. Altezza dei vani: l'altezza dei vani è condizionata dall'assetto originario dell'edificio, anche se ciò comporta quote inferiori a quanto stabilito dai minimi del D.M. del 5.7.1975, ma non potrà mai essere inferiore a quanto previsto al comma seguente.

49.2. Abitabilità dei sottotetti: sono consentiti alloggi nei sottotetti alle seguenti condizioni:

  • * altezza minima, misurata all'imposta del tetto con il filo interno dei muri perimetrali (tra pavimento e orditura secondaria del tetto): m. 1,80;
  • * altezza media: m. 2,50;
  • * altezza minima dei vani dei servizi igienici e di cucine in nicchia, provvisti di aerazione forzata: m. 2.20;
  • * presenza di finestrature sui fronti prospicienti le strade e gli spazi aperti interni al lotto; nel caso in cui la superficie finestrata dei vani sia inferiore al minimo consentito dal Regolamento Edilizio, è ammessa l'integrazione mediante lucernari complanari al tetto; per le camere da letto, sprovviste di finestre sui fronti degli edifici, è ammesso l'utilizzo di soli lucernari complanari al tetto. La superficie finestrata complessiva non potrà in nessun caso essere inferiore a 1/14 della superficie del pavimento. Nelle situazioni in cui non sia possibile garantire i requisiti minimi suddetti, l'abitabilità dei locali è condizionata al preventivo rilascio di parere favorevole da parte dei competenti uffici della USL.
    Nel caso di solai non praticabili e di controsoffitti dell'ultimo piano di nessun valore tecnico-costruttivo e di nessun valore rispetto alla configurazione dei vani, può essere ammessa la formazione di soppalchi installati nella parte opposta a quella finestrata, a condizione che l'altezza tra pavimento e falda del tetto (nella parte più bassa) interessata dallo stesso soppalco non sia inferiore a m. 4,50.

49.3. Impianti e servizi igienici: in tutti gli edifici è consentita la installazione di impianti igienico-sanitari, di cucine, di impianti di riscaldamento, di impianto idrico e di impianto elettrico.
Il rifacimento di impianti igienico-sanitari e di cucina è vietato nei casi in cui essi siano stati ricavati alterando sensibilmente l'impianto distributivo e architettonico originario (ad esempio: occupazione di loggia, formazione recente di superfetazioni improprie, etc.).
In ogni caso questi impianti debbono essere collocati nelle parti di scarso interesse architettonico o in vani di carattere marginale per non alterare le caratteristiche dell'impianto distributivo originario.
Le colonne degli scarichi per l'aerazione forzata non dovranno tagliare le volte e le travi maestre dei solai lignei. Quando è possibile, si suggerisce di far passare tali colonne negli angoli dei vani senza eseguire tracce murarie.
È consentito collocare tali impianti su solai sovrapposti, anche parzialmente, a quelli preesistenti, senza quindi alterare questi ultimi, per dar modo di spostare gli scarichi in posizione conveniente e appropriata.
Per l'installazione degli impianti idrici, elettrici e di riscaldamento (ad eccezione degli scarichi) e delle relative tubazioni, si dovrà cercare di evitare, o di limitare, le tracce sui muri, realizzando tali opere a vista, o utilizzando vecchie tracce e, qualora sia necessario il rifacimento dei pavimenti, prevedendo le canalizzazioni nel sottostante massetto.
Sono ammessi impianti di ascensore o montacarichi in casi limitati di accertata necessità; la loro localizzazione dovrà essere tale da non alterare l'impianto distributivo originario.

Art.50 disposizioni specifiche per le insegne e le vetrine dei negozi

50.1. Le insegne degli esercizi commerciali e dei servizi di uso pubblico non devono alterare la percezione degli spazi urbani e delle strutture architettoniche degli edifici storici individuati dal presente Regolamento Urbanistico. Non sono in alcun caso ammesse le insegne a bandiera o applicate ai balconi. La nuova segnaletica di carattere commerciale dovrà essere contenuta all'interno della sagoma delle aperture del piano terreno e realizzata con materiali idonei.

50.2. Le vetrine dei negozi e degli edifici commerciali dovranno essere a filo interno della muratura, a disegno semplice e con partiture che tengano conto della configurazione di facciata esistente. Qualora, per comprovate necessità progettuali o funzionali, vengano proposti materiali diversi da quelli consueti e tradizionali, essi dovranno comunque raggiungere il doppio risultato di denotarsi rispetto all'esistente e, allo stesso tempo, di integrarsi ai caratteri estetici degli edifici esistenti.

Art.51 tecniche costruttive e materiali di riferimento per gli interventi sulle strutture verticali

51.1. Deumidificazione: allo scopo di eliminare l'umidità nelle murature dei piani terreni e seminterrati, è ammessa la formazione di scannafossi, purché realizzati in modo da non alterare il rapporto tra edificio e terreno circostante e coperti mediante la formazione di una sovrastante lastronatura in pietra locale, in cotto, legno o in battuto di cemento. Oltre alla formazione di solai gattaiolati, areati trasversalmente, possono essere impiegati metodi di imbibizione di sostanze speciali mediante foratura delle strutture murarie, oppure intonaci a base di sostanze impermeabilizzanti, ed infine pareti leggere adiacenti ai muri, formanti camere d'aria di intercapedine provvista di prese d'aria esterne e di relative uscite, ad eccezione dei vani che presentano volte o altri elementi architettonici di rilievo. Qualora si impieghino tecniche costruttive e materiali diversi da quelli sopra descritti, questi devono essere legati allo sviluppo della bioedilizia ed al perseguimento del risparmio energetico.

51.2. Consolidamento di fondazioni: il consolidamento delle strutture verticali, in caso di cedimento di fondazioni, verrà effettuato, senza demolire le murature in elevazione, mediante sottofondazioni eseguite in mattoni pieni, o con getti di conglomerato cementizio, o in cemento armato.
L'intervento preferibile è quello dei cordoli affiancati e, parzialmente o in tutto, sottostanti alla vecchia base fondale, con passanti che li colleghino tra loro.
È opportuno, nelle opere di fondazione, usare calcestruzzo relativamente magro per ridurre la possibilità che si verifichino fenomeni di umidità saliente nelle murature sovrastanti, indotti dal calcestruzzo.

51.3. Muri maestri: il consolidamento di porzioni di tali strutture, quali le riprese di parti degradate e sconnesse, il restauro di canne fumarie, la chiusura di porte e finestre, sarà effettuato utilizzando mattoni pieni quando le murature siano da intonacare.
Nelle riprese da effettuarsi su murature di qualsiasi natura, è ammesso lo smontaggio e il rimontaggio col metodo del "cuci-scuci" degli elementi esistenti; eventuali porzioni di muro mancante sono anch'esse da integrare con impiego di materiali dello stesso tipo. Si prenderà in considerazione, a seconda dei casi, se è opportuno usare una pezzatura, sempre nell'intento di mantenere leggibile l'intervento.
In presenza di rotazioni recenti, di fessurazioni o di modeste gonfiature e strapiombi, che non richiedono ingenti operazioni di sostituzione di parti di murature, si potranno effettuare legamenti con catene in ferro, secondo la normale prassi, o con cavi di precompressione. In entrambi i casi dovrà essere posta particolare attenzione alla ripartizione sulle murature delle pressioni di contatto delle piastre di ancoraggio per non superare la resistenza delle murature e per assicurare la distribuzione dei carichi.
La posizione e l'evidenza o meno di tali strutture, ivi compresa quella delle piastre di ancoraggio, sarà determinata dalle caratteristiche degli ambienti interni interessati, e dall'architettura delle facciate esterne.
Eventuali elementi strutturali, come pilastri in cemento armato o profilati in ferro, da inserire nelle murature per collegare solai e cordoli perimetrali, dovranno essere posti all'esterno, o affiancati, alla muratura esistente, valutando, a seconda delle caratteristiche architettoniche, la necessità o l'opportunità di renderli più o meno visibili.
I cordoli di coronamento in cemento armato, da effettuarsi in relazione al risanamento delle coperture, dovranno essere realizzati all'interno del muro di facciata, senza interessare e rimuovere le cornici di gronda e lasciando verso l'esterno una cassaforma della muratura di adeguato spessore.
Ai fini del consolidamento tra l'orditura del tetto, in genere in legno, e il nuovo cordolo in cemento armato, è opportuno prevedere un collegamento tra i due elementi strutturali; tale collegamento può essere realizzato mediante inserimento nel getto del cordolo perimetrale di apposite "zanche" metalliche che verranno successivamente chiodate sugli elementi lignei dell'orditura principale.
Non è ammessa l'intonacatura dei muri a faccia vista esistenti, né la rimozione degli intonaci esistenti sia all'interno che all'esterno degli edifici, a meno che non sia dimostrata e documentata una diversa situazione originaria.

51.4. Muri divisori: quando tali strutture hanno origine da adattamenti e ristrutturazioni parziali di epoca recente, si dovrà valutare l'opportunità di mantenerli, in relazione alle nuove ipotesi di sistemazione delle unità immobiliari.
In tal caso si dovranno eliminare, o ridurre in altezza, quelle murature divisorie che hanno ripartito spazi interni originariamente unitari e pregevoli per la presenza di volte, di soffitti lignei a cassettoni e di controsoffitti decorati, in modo da consentire la percezione dello spazio originario. Lo stesso criterio verrà adottato per la formazione di nuove pareti divisorie conseguenti agli adattamenti distributivi degli alloggi.

51.5. Realizzazione di aperture e chiusure interne: la realizzazione di nuove aperture e chiusure interne è ammessa purché non modifichi lo schema distributivo originario. La realizzazione di nuove aperture all'interno di vani caratterizzati dalla presenza di altre porte con mostre in pietra, è ammessa a condizione che sia eseguita a filo muro, con trattamento della superficie della porta a finto intonaco e senza formazione di controtelaio sporgente.
Nel caso in cui risulti indispensabile procedere alla chiusura di porte esistenti con mostre in pietra, queste ultime devono essere mantenute in vista, arretrando leggermente la tamponatura.

51.6. Realizzazione di aperture esterne: è prescritto il mantenimento di tutte le aperture esterne nella forma e nella posizione esistente, fatta salva la possibilità di chiusura di eventuali aperture recenti incongrue.
Nel caso di facciate storicamente stratificate, o riconfigurate con interventi successivi, non è ammesso riaprire finestrature tamponate appartenenti alla stesura originaria, nel caso in cui la stesura raggiunta e consolidata presenti una precisa e definitiva configurazione architettonica.
È ammessa la riapertura di finestre tamponate appartenenti alla fase consolidata.
Nuove aperture possono essere introdotte solo se compatibili con la composizione dei fronti; in questo caso le nuove aperture dovranno avere dimensioni e forme convenienti e rapportate alle altre aperture; è consigliabile l'utilizzo di infissi dello stesso materiale delle altre aperture o metallici (ad esclusione dell'alluminio anodizzato) con specchiatura unitaria.
Tali prescrizioni non riguardano aperture esterne prospicienti corti interne.

51.7. Scale: la struttura, l'andamento, i materiali degli scalini e dei pianerottoli, le controsoffittature a volta (con o senza decorazioni) delle scale esistenti dovranno essere conservati e quindi restaurati. In caso di interventi per eventuali operazioni di consolidamento delle scale di minore pregio, potrà essere ammessa la formazione di solette in c.a. appoggiate a travi portanti sui pianerottoli e, in caso di presenza di strutture lignee deteriorate portanti le rampe, queste potranno essere sostituite con analoghi elementi lignei o con elementi in ferro (profilati scatolari, etc.).
I materiali prescritti per il rivestimento delle scale sono la pietra serena, la "pietra forte", il cotto - unicamente dove preesistente - nelle forme e nelle dimensioni tradizionali. Sono comunque escluse altre pietre non locali.
Nuove scale parziali di collegamento tra piani terreni e piani primi (per abitazioni, per negozi, laboratori, uffici) non potranno essere eseguite quando ciò comporti il taglio di volte, di travature portanti o di soffitti lignei di pregio.
Sono ammesse nuove scale interne, unicamente a servizio della stessa unità immobiliare; tali scale potranno essere realizzate solo con strutture leggere in ferro e legno, utilizzando un disegno moderno ed evitando improprie soluzioni "finto antico".
In casi particolari e previa dimostrazione dell'effettiva necessità è ammessa l'installazione di elementi meccanici di collegamento verticale (ascensori, monta scale, ecc.). Tali opere non potranno comunque essere eseguite quando ciò comporti il taglio di volte, di travature portanti o di soffitti lignei di pregio.

Art.52 tecniche costruttive e materiali di riferimento per gli interventi sulle strutture orizzontali

52.1. Solai in legno a vista, non decorati: non è ammessa la loro sostituzione con solai misti o con solai con travature di ferro.
Per il restauro ed il ripristino di tali strutture a faccia vista, non controsoffittate e non provviste di decorazioni pittoriche o intagliate su legno, è previsto un esame delle condizioni delle strutture lignee (travi, correnti, tavolati, etc.) e di quelle in cotto (pianelle, campigiane, formelle, etc.), la sostituzione degli elementi deteriorati, il lavaggio del legname con solventi, il trattamento della parte che rimarrà alloggiata nella muratura con prodotti protettivi, l'applicazione di sostanze antitarlo, la conguagliatura dei colori con mordenti e la verniciatura finale con resine reversibili ed eventuale trattamento a cera.
La pulitura delle strutture potrà avvenire anche mediante sabbiatura.
Nei casi di solai gravemente deteriorati si può sostituire integralmente l'orditura principale e secondaria purché si ricorra all'impiego degli stessi materiali con sezioni e lavorazioni uguali a quelle originarie; le sezioni possono essere maggiorate unicamente per ragioni statiche. Nel caso sia necessaria la sostituzione dello scempiato, debbono essere usate pianelle e campigiane nelle misure originarie; non è ammesso in nessun caso l'uso di tavelle e tavelloni.
Il consolidamento di questi solai, per evitare anche vibrazioni e rumori, potrà avvenire, dopo la rimozione del pavimento e della caldana, mediante la formazione di una soletta di spessore adeguato (previa stesura di fogli di materiale plastico in presenza di tavolato) formata da argilla espansa o altro materiale isolante, armata con rete elettrosaldata ed ancorata alle murature.
Questo procedimento può essere preventivamente integrato con cordoli perimetrali e ammorsamenti nel muro e con l'inserimento, a seconda dei carichi e delle luci dei solai, di profilati metallici a "T" o a doppio "T", nell'estradosso nelle travature lignee principali.

52.2. Solai in legno controsoffittati: quando i solai sono dotati di decorazioni pittoriche e di elementi intagliati, oppure sono coperti da controsoffittature in cannicciato decorate con pitture, o con gole appoggiate all'imposta di cornici, essi dovranno essere conservati e restaurati utilizzando maestranze specializzate sotto la guida di esperti ed eventualmente distaccati per il restauro delle parti, decorate e dipinte, particolarmente pregiate.
Il consolidamento dei solai lignei potrà avvenire (previo sostegno delle controsoffittature nell'intradosso), mediante le opere di rafforzamento delle orditure lignee e la formazione delle solette, così come previsto nel comma precedente.

52.3. Solai in voltine di mattoni in foglio: questi solai, formati da una orditura di travi di ferro "a doppio T", in generale con interasse tra 70 cm e 1 m, orditi parallelamente al lato minore e collegati con voltine di mattoni in foglio o di testa, spesso hanno sostituito tra la fine dell'ottocento e i primi del novecento, i tradizionali solai in legno. Questi elementi dovranno essere in generale mantenuti. È consentito il loro consolidamento con le stesse zanche dei solai in legno.

52.4. Volte ed archi: queste strutture dovranno essere conservate e lasciate completamente in vista, anche nei casi di suddivisione dei vani. Il ripristino ed il consolidamento di tali strutture, a seconda del grado di dissesto e di deterioramento, avverrà mediante opere di rinforzo nell'estradosso con strutture armate, con sostituzione di elementi sconnessi e deteriorati, con tiranti metallici, ecc. Sono ammessi, all'imposta dell'arco o della volta, tiranti o catene per l'eliminazione delle spinte orizzontali.

Art.53 tecniche costruttive e materiali di riferimento per gli interventi sulle coperture

53.1. Le coperture esistenti debbono essere conservate con le tecniche costruttive ed i materiali originari, comprese le cornici di gronda e gli elementi sovrapposti (abbaini, comignoli, logge, etc.).

53.2. Non sono ammessi mutamenti nelle quote delle coperture, salvo il maggior spessore dovuto all'inserimento di strati isolanti e di impermeabilizzazione. È ammessa l'utilizzazione di materiali per l'isolamento termico e per l'isolamento da umidità. È ammessa, sopra lo scempiato, la formazione di massetto alleggerito armato con rete elettrosaldata. È ammessa la sostituzione dello scempiato di campigiane sopra i correnti, con materiali dello stesso tipo solo per le porzioni non recuperabili.

53.3. Manto di copertura e comignoli: è prescritto l'uso di coppi ed embrici tradizionali, l'eventuale sostituzione dovrà avvenire con pezzi di recupero o con elementi nuovi formati a mano. Per gli edifici con tipo d'intervento Risanamento conservativo (Rc), è ammesso l'uso di coppi ed embrici nuovi formati a macchina purché con coloriture vicino alle terre e non al rosso vivo. Sono comunque escluse coperture totali o parziali in fibro-cemento, coppi in cemento colorato, tegole marsigliesi o portoghesi. Non è ammessa la formazione di nuovi abbaini. È ammessa l'installazione di lucernari complanari al tetto se indispensabili. I comignoli saranno conservati o ripristinati nelle forme originali (anche a copertura di nuove canne fumarie prefabbricate). Per gli sfiati dei tubi di aerazione forzata, è ammesso l'uso di piccoli comignoli in cotto prefabbricati o in rame. Sono esclusi comignoli in fibro-cemento e in plastica.

53.4. Orditura in legno: per le opere di ripristino e consolidamento delle strutture lignee si dovranno usare gli stessi legnami, trattando i materiali recuperati e quelli sostituiti con sostanze ignifughe ed antiparassitarie.
Gli elementi costitutivi delle strutture lignee, i correnti e lo scempiato di campigiane possono essere reintegrati limitatamente alle parti fatiscenti, senza pervenire tuttavia a una loro integrale sostituzione, con elementi nuovi nelle forme tradizionali. In caso di evidente degrado strutturale, è ammessa anche l'integrale sostituzione dell'orditura in legno; per la struttura principale è ammesso l'impiego di travi "uso - Trieste" e, per l'orditura secondaria, correnti con sezioni tradizionali di castagno (o abete conguagliato tramite mordente a castagno), segati a spigolo vivo, piallati e con asciatura agli angoli. È permesso l'uso di travi e correnti a spigolo vivo ove preesistenti.
Per il recupero di capriate in legno con evidente degrado strutturale, allorché le catene non diano sufficienti garanzie, possono essere utilizzati tiranti metallici.

53.5. Gronda: le gronde dovranno mantenere la forma, la configurazione e l'aggetto di quelle preesistenti.
I correnti a sporgere dovranno essere del tipo semplice o con sagomatura a smusso, ad eccezione dei casi di maggior qualificazione architettonica, come ville, case padronali ecc., nei quali siano riscontrabili sagomature preesistenti.
Lo stesso dicasi per la "contromensola" e per la "seggiola" da ripristinarsi nei materiali e nelle forme originarie solo se esistenti.

53.6. Giochetto (o finitura del tetto sui fronti laterali a capanna): tale elemento dovrà essere mantenuto o ripristinato nelle forme tradizionali (embrici sporgenti direttamente dal muro, oppure fuoriuscita di mensole in legno, a disegno semplice, con aggetto non superiore a cm 15 e sovrastanti correnti e scempiato di campigiane) a seconda della situazione preesistente.

Art.54 tecniche costruttive e materiali di riferimento per i materiali di finitura

54.1. Le finiture e i materiali originari dell'edificio dovranno essere salvaguardati, con attenzione pari a quella da usare per gli elementi strutturali, quindi dovranno essere restaurati e recuperati.

54.2. Elementi architettonici interni ed esterni: questi elementi architettonici (cornici di gronda, zoccolature, portali, cornici e davanzali delle finestre, terrazze e ringhiere, loggiati e quindi scale, porte interne, capitelli, cornici e tabernacoli, camini ecc.), dovranno essere restaurati e restituiti al loro stato originale mediante operazioni di lavaggio, di raschiatura e di trattamenti con sostanze ignifughe trasparenti o con sostanze protettive.
Nel restauro delle facciate è prescritta l'eliminazione di materiali impropri.
Per gli interventi negli edifici con tipo d'intervento Restauro (R), dovranno essere stabiliti i metodi per il restauro degli elementi architettonici (colonne, pilastri, archeggiature, lesene, capitelli, finestre, ecc.), per il loro consolidamento, per la sostituzione delle parti deteriorate, per la protezione dagli agenti atmosferici con coperture di rame o piombo, per il trattamento protettivo con resine trasparenti, ecc.

54.3. Facciata ed intonaci: sia nel caso di integrazione, sia nel caso di completi rifacimenti, non è ammesso l'uso di intonaci plastici, di coloriture sintetiche e lavabili, né l'uso di materiali con grana di marmo a basi plastiche o resinose da stendere a spatola (granigliati, graffiati o simili).
Il rifacimento degli intonaci dovrà essere eseguito con rinzaffo in malta bastarda e con un secondo strato della stessa malta da stendersi con la cazzuola o col frattone, ed infine con velatura finale con malta di calce (grassello a grana fine) tirata con spatola di ferro o al pialletto seguendo l'andamento della muratura.
La coloritura degli intonaci delle facciate esterne è da ottenersi o con la velatura finale in malta di calce colorata con terre naturali o con tinteggiatura a latte di calce sempre colorata con terre naturali per ottenere le diverse gamme di colori tradizionali. In casi particolari è ammesso l'utilizzo di tinteggiature a base di calce più evolute, quali quelle ai silicati, silossaniche, ecc.

54.4. Infissi esterni: per gli edifici con tipo d'intervento Restauro (R), non sono ammessi infissi esterni diversi da quelli originari. Qualora quelli esistenti non siano restaurabili, i serramenti esterni potranno essere in legno di cipresso o castagno, nelle sezioni, sagome e partiture tradizionali, con ferratura, cardini a "bietta" o "a squadra", con "torcetto" munito di biette e di fermo centrale, superiore ed inferiore simile, a quello preesistente. Gli infissi potranno essere trattati al naturale con opportune resine trasparenti oppure verniciati a corpo.
In caso di interventi complessivi che riguardino l'intera facciata può essere ammesso:

  1. a) l'uso di legno di abete sempre nelle sezioni, sagome, partiture e con ferrature tradizionali e comunque sempre verniciato a corpo o conguagliato con mordenti a cipresso o castagno prima della verniciatura finale trasparente;
  2. b) l'uso del ferro con profilati verniciati o bruniti.

Non è ammesso in nessun caso l'uso di infissi in plastica o in materiali anodizzati.

54.5. Dispositivi di oscuramento: per gli edifici con tipo d'intervento Restauro (R), non sono ammessi dispositivi di oscuramento esterni diversi da quelli originari.
In caso di assenza, i dispositivi di oscuramenti dovranno essere realizzati per mezzo di "scuretti" interni. Può essere permesso mantenere dispositivi di oscuramento, quali persiane, seppur originariamente non presenti, unicamente nei casi in cui facciano parte di una consolidata e definitiva configurazione architettonica. In caso di interventi complessivi che riguardino l'intera facciata può essere ammessa l'installazione di dispositivi di oscuramento con persiane alla fiorentina in legno, purché su aperture non dotate di cornici in pietra a vista.
Non è ammesso l'uso di portelloni, di varia forma, esterni.

54.6. Porte esterne: non sono ammesse porte esterne diverse da quelle originarie. Qualora le porte originarie non siano restaurabili è ammessa l'istallazione di nuove porte esterne, purché realizzate nelle forme tradizionali, in legno verniciato (con apparecchiature o pannelli, a superficie unita o a grandi doghe orizzontali). Tali elementi devono essere impostati solo sul filo interno della mazzetta, con esclusione di contro-porta sul filo esterno del muro.
Non è ammessa la formazione di tettoie, a protezione della porta di ingresso.
Per eventuali porte di negozi o botteghe artigiane è previsto l'uso di serramenti in ferro con profilati in ferro-finestra verniciati o bruniti.

54.7. Pavimenti interni: i pavimenti preesistenti devono essere mantenuti, per quanto possibile, con i materiali originari, con eventuale sostituzione o integrazione con materiali simili.

54.8. Canali di gronda e pluviali: i canali devono essere configurati secondo la sagoma tradizionale, in generale rotonda. Il materiale suggerito è lamiera di rame ma è ammessa la lamiera zincata e verniciata.
Sono esclusi canali e pluviali in plastica o in fibro-cemento.

Art.55 tecniche costruttive e materiali di riferimento per le sistemazioni esterne

55.1. Le sistemazioni esterne comprendono quell'insieme di elementi, di arredo funzionale, di decoro e di disposizione ambientale, costruiti o vegetazionali, che, per le loro caratteristiche e per il loro rapporto con gli edifici di pregio, devono essere conservati o ripristinati nelle forme tradizionali.

55.2. La sistemazione degli spazi aperti, sia pavimentati che sistemati a giardino o ad orto, costituisce parte integrante per la progettazione degli interventi sugli edifici di valore. Negli spazi privati pavimentati è prescritto il mantenimento della pavimentazione originaria; nel caso che questa sia stata sostituita con materiali inadeguati o occlusa da superfetazioni, essa dovrà essere ripristinata con l'uso di materiali tradizionali. Negli spazi privati ad orto o giardino è previsto il recupero delle porzioni eventualmente occupate da superfetazioni, ed è prescritto l'uso di essenze vegetazionali di carattere locale.

55.3. Marciapiedi: quando sono presenti, tali elementi devono essere restaurati o ripristinati con tecniche, materiali e dimensioni identici o strettamente affini a quelli originari. Quando non sono presenti è ammessa la loro realizzazione se indispensabili per motivi igienico-funzionali (come per la formazione e per l'ispezionabilità di scannafossi) e dovranno essere eseguiti in lastre di pietra locale (con esclusione di pietre irregolari montate ad opus incertum) o in battuto di cemento. Particolare cura dovrà essere tenuta nel raccordo con la parete evitando zoccolature o battiscopa pretenziosi o incongrui.

55.4. Pavimentazioni: la pavimentazione di cortili, piazze e altre superfici esterne, dovrà essere restaurata o ricostituita per mezzo di tecniche, materiali e configurazioni identiche o strettamente affini a quelle originarie. Nuove pavimentazioni sono ammesse su superfici unitarie e regolari, in lastronate tradizionali di pietra locale (con esclusione di pietre di pezzatura irregolare montate ad opus incertum) oppure in battuto di cemento. Potranno essere rifinite con cordonatura o raccogli acqua di dimensioni opportune e a disegno semplice.

55.5. Arredi vegetazionali: è prescritto il mantenimento e il ripristino delle sistemazioni preesistenti: percorsi alberati, filari, alberi isolati o a gruppi, siepi, ecc.
È consentita la messa a dimora di essenze arboree locali (ad esempio: acero, cipresso, gelso, leccio, noce, quercia, etc., con esclusione delle essenze arboree estranee all'ambiente) e di essenze arbustive locali (ad esempio: biancospino, glicine, lavanda, ramerino, rose, rampicanti, ecc.), nelle forme e nelle localizzazioni tradizionali in rapporto all'edificio principale.

55.6. Sistemazioni del terreno: dovranno essere mantenute, per quanto possibile, le sistemazioni esistenti e le opere di sostegno originarie. Particolare attenzione dovrà essere tenuta per il mantenimento dei muri e muretti a secco e per il loro ripristino con materiali tradizionali.

Capo 2 Gli edifici di valore storico del territorio rurale

Art.56 le condizioni generali e le schede norma

56.1. Gli interventi sugli edifici di valore storico che insistono nelle aree agricole, ai quali il Regolamento Urbanistico assegna un ruolo rilevante nel processo di conservazione e valorizzazione del paesaggio agrario del territorio rurale, sono disciplinati in differenti schede norma.

56.2. Ogni edificio di valore storico, o complesso edilizio di valore storico, è individuato nelle tavole della "disciplina del suolo" con apposita grafia che rinvia alla corrispondente scheda norma. Tali schede norma sono collocate nell'allegato "il rilievo e il progetto degli edifici di valore storico architettonico del territorio rurale". Attraverso le schede norma, il Regolamento Urbanistico definisce e documenta i caratteri del valore storico-architettonico degli edifici e detta prescrizioni ed indicazioni atte a disciplinare la compatibilità degli interventi di conservazione e valorizzazione degli stessi.

56.3. Le schede norma degli edifici di valore storico contengono:

  • * descrizione morfologica e tipologica:
    • · accessibilità;
    • · pertinenza;
    • · articolazione volumetrica;
    • · uso attuale;
  • * descrizione delle caratteristiche fisiche:
    • · stato di conservazione;
    • · scatola muraria;
    • · copertura;
    • · aperture ed infissi;
  • * descrizione degli elementi rilevanti e delle compatibilità:
    • · elementi di pregio;
    • · modifiche e manomissioni;
    • · note aggiuntive;
  • * prescrizioni per gli interventi:
    • · tipi di interventi sugli edifici;
    • · tipi di interventi sull'area di pertinenza;
    • · note aggiuntive.

56.4. Gli interventi sugli edifici e sulle pertinenze dovranno obbligatoriamente tener conto, oltre a quanto disciplinato in ogni scheda norma, anche di quanto contenuto:

  • * nella "disciplina del suolo. il territorio rurale", di cui al capo 2 del titolo II del presente Regolamento;
  • * nelle "disposizioni specifiche. guida agli interventi sugli edifici storici", di cui al capo 1 del titolo III del presente Regolamento.

56.5. Per questi edifici la disciplina del mutamento della destinazione d'uso è regolata dalle seguenti disposizioni:

  • * per gli edifici non agricoli, definiti al co.34.1.2.1. del presente Regolamento, è consentito il mutamento della destinazione d'uso, nel rispetto delle destinazioni d'uso prevalenti ed escluse nel territorio rurale di cui all'art.25 "le condizioni generali per gli interventi nel territorio rurale" del presente Regolamento;
  • * per gli edifici agricoli deruralizzati, definiti al co.34.1.2.2. del presente Regolamento, è consentito il mutamento della destinazione d'uso agricola esistente, nel rispetto delle destinazioni d'uso prevalenti ed escluse nel territorio rurale di cui all'art.25 "le condizioni generali per gli interventi nel territorio rurale" del presente Regolamento. Tale intervento è subordinato alla sottoscrizione di una convenzione, che dovrà contenere il perimetro delle aree dipertinenza degli edifici. Il perimetro dovrà avere chiari riferimenti a limiti e confini già esistenti (strade, fossi, ciglionamenti, siepi), e dovrà escludere rigide conformazioni geometriche. A seconda delle dimensioni dell'area di pertinenza si potranno verificare i seguenti casi:
    • · nel caso di aree di pertinenza di dimensioni superiori ad un ettaro la convenzione impegna i proprietari alla realizzazione di interventi di sistemazione ambientale. Tali interventi devono rispettare l'assetto generale dei luoghi mantenendo le sistemazioni agrarie esistenti e non creando soluzioni di continuità fra le aree di pertinenza ed il contesto, per evitare la formazione di nuclei residenziali da questo separati fisicamente, (recinzioni, siepi, alberature, ecc);
    • · nel caso di aree di pertinenza di dimensioni inferiori ad un ettaro non avrà luogo la sottoscrizione della convenzione, ma saranno previamente corrisposti gli specifici oneri di urbanizzazione;
  • * per gli edifici agricoli, definiti al co.34.1.2.3. del presente Regolamento, è consentito il mutamento della destinazione d'uso, nel rispetto delle destinazioni d'uso prevalenti ed escluse nel territorio rurale di cui all'art.25 "le condizioni generali per gli interventi nel territorio rurale" del presente Regolamento. Tale intervento è subordinato all'approvazione del P.A.P.M.A.A., ed al rispetto delle superfici fondiarie minime.

56.6.1. Qualora nelle schede norma siano previsti interventi di Demolizione e ricostruzione - Sostituzione edilizia (Dr) questi dovranno essere attuati tramite intervento edilizio diretto. Tali interventi non dovranno prevedere spostamenti significativi della collocazione dell'edificio esistente e, qualora il progetto preveda la realizzazione di piani interrati, seminterrati e di sottotetti, questi saranno considerati capacità edificatoria ed incideranno, pertanto, nel calcolo della superficie utile lorda (Slu) ricostruita.

56.6.2. Gli interventi di Demolizione e ricostruzione - Sostituzione edilizia (Dr) dovranno essere realizzati secondo quanto disposto dal "Regolamento per l'introduzione di criteri di sostenibilità ambientale in edilizia" approvato con atto separato dall'Amministrazione comunale.

56.6.3. Gli interventi di Demolizione e ricostruzione - Sostituzione edilizia (Dr) dovranno essere ispirati alle regole dell'architettura leopoldina in particolare per:

  • * la disposizione degli edifici sul terreno;
  • * i rapporti gerarchici tra i fabbricati e le tipologie architettoniche in modo da ottenere volumetrie compatte e definite, con una evidente prevalenza dei pieni sui vuoti; pertanto non è ammesso l'insediamento di tipo suburbano (villette sparse) e la realizzazione di abbaini, di balconi e terrazzi a sbalzo, di scale esterne appese, di tettoie e di ogni altro elemento architettonico sporgente dalla sagoma dell'edificio.;

56.7. In ogni caso, non è consentito aumentare la superficie coperta degli edifici.

56.8. Nelle pertinenze degli edifici è ammessa la realizzazione di piscine secondo le prescrizioni e le modalità contenute nel Regolamento Edilizio purché siano salvaguardate le caratteristiche tipo-morfologiche e storico-architettoniche degli edifici.

56.9. La disciplina delle scheda norma del presente articolo permane anche dopo il completamento degli interventi previsti. Nel caso in cui in queste schede norma siano presenti nuovi edifici oggetto di ricostruzione a seguito di demolizione l'intervento ammesso sarà la Ristrutturazione edilizia di tipo 2 (Re2).

Art.56bis gli edifici di valore storico architettonico del territorio rurale

56bis.1. Nell'allegato "il rilievo e il progetto degli edifici di valore storico architettonico del territorio rurale" sono riportate le schede norma relative ai rilievi e ai progetti sugli edifici di valore storico architettonico del territorio rurale (SP) individuati dal presente Regolamento. Gli estratti grafici delle schede norma vanno utilizzati con la precisazione che non sono in scala.

Capo 3 I progetti sulle aree di trasformazione della città

Art.57 le condizioni generali e le schede norma

57.1. Le porzioni di territorio, alle quali il Regolamento Urbanistico assegna un ruolo rilevante nei processi di trasformazione della città, sono articolate in differenti "aree di trasformazione" disciplinate con apposite schede norma.

57.2. Le "aree di trasformazione" della città sono considerate, ai sensi del D.M.1444/1968, zona territoriale omogenea "C", quando siano destinate a nuovi complessi insediativi di tipo prevalentemente residenziale, ovvero zona territoriale omogenea "D", quando siano destinate a nuovi complessi insediativi di tipo prevalentemente produttivo.

57.3. Ogni "area di trasformazione" è individuata nelle tavole della "disciplina del suolo" con apposita grafia che rinvia alla corrispondente scheda norma. Attraverso le schede norma, il Regolamento Urbanistico detta prescrizioni ed indicazioni atte a definire gli obiettivi edilizi ed urbanistici delle aree di trasformazione e le rispettive caratteristiche dimensionali e tecniche.

57.4. La scheda norma è il risultato di una progettazione urbanistica che, tenendo conto delle caratteristiche intrinseche delle aree oggetto di intervento, mira a completare il disegno dei tessuti edilizi esistenti, considerando in via prioritaria le esigenze di carattere pubblico.

57.5. Le schede norma sono di quattro tipi:

  • * le schede norma "AT_R" che riguardano le aree di trasformazione a prevalente destinazione residenziale;
  • * le schede norma "AT_P" che riguardano le aree di trasformazione a prevalente destinazione produttiva;
  • * le schede norma "AT_S" che riguardano le aree di trasformazione prevalentemente destinate alla realizzazione di servizi;
  • * le schede norma "AR" che riguardano le aree sottoposte a piano di recupero.

57.6.1. Le destinazioni d'uso escluse nelle schede norma "AT_R" sono:

  • * Commerciale in grandi strutture di vendita (Co3) di cui all'art.14 "norme specifiche sulle destinazioni d'uso e relativo fabbisogno di parcheggi" del presente Regolamento, anche nelle forme aggregate (Co4c, Co4d);
  • * Industriale e Artigianale (Ia) definite di prima classe dall'art.216 del R.D.n.1265/1934, ed espressamente elencate nel decreto ministeriale del 05.09.1994, fermo restando quanto disposto al quinto comma dello stesso articolo;

57.6.2. Le destinazione d'uso escluse nelle schede norma "AT_P" sono:

  • * Commerciale in grandi strutture di vendita (Co3) di cui all'art.14 "norme specifiche sulle destinazioni d'uso e relativo fabbisogno di parcheggi" del presente Regolamento, anche nelle forme aggregate (Co4c, Co4d);
  • * Residenziale (Re).

57.6.3. Le destinazioni d'uso prevalenti ed escluse nelle schede norma "AR", che riguardano le aree sottoposte a piano di recupero, sono quelle indicate nella disciplina dei tessuti in cui tali schede ricadono.

57.6.4. Per le aziende agricole esistenti all'interno delle "aree di trasformazione" è consentito il mantenimento della destinazione d'uso Agricola (Ag), fino all'avvio delle procedure per l'attuazione delle previsioni di ciascuna scheda norma, con l'eccezione delle aree interessate dalle infrastrutture viarie. Per tali aziende è consentita la realizzazione di annessi temporanei, precari o stagionali così come definiti dal co.34.6. del presente Regolamento, con la precisazione che tali manufatti non concorrono in alcun modo ad incrementare la capacità edificatoria dell'area.

57.7. Le "area di trasformazione" sono costituite da una superficie fondiaria (data dalla superficie del sedime dell'edificio e dal relativo resede di pertinenza) e da una superficie, da cedere gratuitamente al Comune, destinata alla realizzazione della viabilità e dei servizi urbani necessari al soddisfacimento del fabbisogno espresso dalla nuova edificazione e dal fabbisogno pregresso interno ai tessuti circostanti; la quantità e l'ubicazione delle suddette superfici sono stabilite nella corrispondente scheda norma.

57.8.1. Le "aree di trasformazione" si attuano mediante piano attuativo, mentre, nei casi specificatamente indicati nelle schede norma, sono soggette a intervento edilizio diretto convenzionato.

57.8.2. Le "aree di trasformazione" devono rispettare gli elementi prescrittivi contenuti nelle stesse e le disposizioni di cui all'art.13 "norme specifiche sulle opere di urbanizzazione" e all'art.14 "norme specifiche sulle destinazioni d'uso e relativo fabbisogno di parcheggi" del presente Regolamento.

57.8.3. Ai sensi dell'art.66 della L.R.1/2005, i proprietari rappresentanti la maggioranza assoluta del valore dei beni calcolata in base all'imponibile catastale, ricompresi in un piano attuativo, hanno titolo a costituire il consorzio per la presentazione al comune delle proposte di realizzazione dell'intervento e del conseguente schema di convenzione. Il comune invita i proprietari non aderenti al consorzio ad attuare le indicazioni del piano, mediante l'adesione alla convenzione, assegnando un termine non inferiore a sessanta giorni. Decorso inutilmente il termine assegnato, il comune procede a diffidare gli stessi, assegnando un termine non inferiore a trenta giorni. La procedura descritta deve essere completata entro il termine massimo di centottanta giorni. Decorso senza esito quest'ultimo termine, rientrano tra i beni soggetti ad espropriazione gli immobili dei proprietari non aderenti al consorzio (D.P.R. 327/2001 e legge regionale sugli espropri).

57.8.4.1. Le aree di trasformazione possono essere attuate tramite "sub-comparti".

57.8.4.2. L'attuazione delle aree di trasformazione tramite "sub-comparti" sarà ammissibile, purché siano rispettate le seguenti condizioni:

  • * l'attuazione del sub-comparto dovrà essere subordinata alla approvazione di una nuova scheda norma dell'intera area, sottoscritta da tutti i proprietari interessati dal perimetro dell'area di trasformazione, che costituirà variante al Regolamento Urbanistico e sostituirà la relativa scheda norma. Qualora non sia possibile ottenere la sottoscrizione di tutti i proprietari, il progetto della nuova scheda norma dovrà essere corredato dalla prova dell'avvenuta notifica dell'intenzione di modificare la scheda ai restanti proprietari, nonché all'invito agli stessi ad aderire, entro 30 giorni dalla notifica dell'invito, alla presentazione del nuovo progetto. Conseguentemente il progetto della nuova scheda norma, per l'avvio delle procedure di variante al Regolamento Urbanistico, potrà essere inoltrato all'Amministrazione comunale solamente dopo che sia trascorso il termine suddetto;
  • * l'attuazione del sub-comparto dovrà essere coerente con la connessione al sistema delle urbanizzazioni esistenti. Non sarà quindi possibile procedere all'attuazione parziale di un'area che non sia collegata alle strade e agli impianti a rete esistenti. Inoltre, il sistema delle urbanizzazioni a rete del sub-comparto dovrà essere dimensionato sull'intera area di trasformazione.

57.8.4.3. La realizzazione dei "sub-comparti" sarà regolata con le stesse modalità di attuazione dell'area di trasformazione.

57.8.4.4. I "sub-comparti" dovranno obbligatoriamente avere dimensioni tali da poter costituire degli ambiti urbani autonomi, di estensione rilevante rispetto alla relativa scheda norma e avere come criterio guida la vicinanza territoriale della proposta di parziale attuazione della scheda norma alla città costruita, in modo da evitare soluzioni di continuità del tessuto urbano.

57.8.5. Qualora "aree di trasformazione" contigue presentino opere di urbanizzazione primaria (strade, piazze e parcheggi), o porzioni di esse, funzionali ad ambedue gli interventi, è consentita l'attuazione di tali opere anche dall'area non direttamente coinvolta dalla realizzazione delle stesse, purché rimangano invariate le capacità edificatorie di entrambe le aree di trasformazione. Sono da intendersi, in questo caso, aree di trasformazione anche i lotti liberi. L'applicazione di questa modalità, pertanto, non deve modificare i contenuti, i parametri e gli indici urbanistici ed edilizi delle schede norma oggetto dell'intervento, ma deve intendersi solo come opzione, disciplinata da una convenzione, che anticipi la realizzazione di opere di urbanizzazione comunque prescrittive. Le opere di urbanizzazione di cui sopra, pur non essendo oggetto di cessione alla Amministrazione comunale, dovranno essere completamente finite e garantito l'uso pubblico.

57.9.1. Nelle "aree di trasformazione" sottoposte a scheda norma AR, gli edifici sui quali non è specificatamente indicato nessun tipo di intervento, sono sottoposti a demolizione. Per questi edifici, prima dell'attuazione della scheda norma, sono ammesse solo opere di Manutenzione ordinaria (Mo), mentre per gli altri edifici sono ammessi i tipi d'intervento specificatamente indicati nelle tavole "la disciplina del suolo".

57.9.2. Nelle "aree di trasformazione" sottoposte a scheda norma AR, prima della loro attuazione, è ammesso, per gli edifici sottoposti a demolizione, il riconoscimento di un credito edilizio secondo le modalità disciplinate nell'art.59bis del presente Regolamento.

57.9.3. Nelle "aree di trasformazione" sottoposte a scheda norma AR, non comprese all'interno del perimetro dei centri urbani, è ammessa la ricostruzione della capacità edificatoria derivante dagli edifici sottoposti a demolizione solo nel caso in cui i risultati delle valutazioni e delle verifiche di sostenibilità non richiedano la rinaturalizzazione dello stato dei luoghi. In ogni caso, la eventuale capacità edificatoria insediabile non dovrà superare la metà di quella derivante dagli edifici sottoposti a demolizione, e qualora il progetto preveda la realizzazione di piani seminterrati e di sottotetti, questi dovranno essere considerati capacità edificatoria incidendo, pertanto, nel calcolo della superficie utile lorda (Slu) ricostruita. La restante parte dovrà essere trasferita nelle aree di trasformazione che possono incrementare la capacità edificatoria con le modalità della perequazione urbanistica secondo quanto disciplinato dall'art.59 del presente Regolamento.

57.9.4. Nelle "aree di trasformazione", comprese all'interno del perimetro dei centri abitati, sottoposte a scheda norma AR, è ammessa la realizzazione di autorimesse interrate o seminterrate, senza che ciò incida sul calcolo della superficie utile lorda (Slu), qualora siano realizzati significativi spazi pubblici per piazze o verde attrezzato.

57.9.5. Nelle "aree di trasformazione" sottoposte a scheda norma AT_P è ammessa la realizzazione di autorimesse interrate o seminterrate senza che ciò incida sul calcolo della superficie utile lorda (Slu).

57.9.6. Nelle "aree di trasformazione" sottoposte a scheda norma AT_R è ammessa la realizzazione di autorimesse interrate senza che ciò incida sul calcolo della superficie utile lorda (Slu), a condizione che tali autorimesse costituiscano i parcheggi di relazione di edifici con il piano terra interamente destinato a attività commerciali.

57.9.7. Nelle "aree di trasformazione" sottoposte a scheda norma AT_R è ammessa la realizzazione di autorimesse seminterrate senza che ciò incida sul calcolo della superficie utile lorda (Slu).

57.10. Nelle aree di trasformazione è prescritta la realizzazione di tutte le opere di urbanizzazione primaria previste nelle schede norma.

57.11.1. Nelle "aree di trasformazione" sottoposte a scheda norma AT_R l'indice territoriale (it) è pari a 0,10 mq/mq.

57.11.2. Nelle "aree di trasformazione" sottoposte a scheda norma AT_R, è fatto obbligo di attivare le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento. La capacità edificatoria dell'intera area di trasformazione deve essere incrementata, pertanto, fino a raggiungere un indice territoriale (it) complessivo pari ad almeno 0,20 mq/mq. In alternativa alla realizzazione all'interno dell'area di trasformazione di tale incremento, o di una parte di esso, si dovrà operare la riqualificazione di edifici, o parti di essi, ricadenti nei tessuti T1. La quantità in termini di mq di edifici da sottoporre a recupero secondo standard di confort attuali, deve essere corrispondente a quella che non viene realizzata nella scheda norma.

57.11.3. Nelle aree di trasformazione AT_R, oltre agli interventi disciplinati al co.57.11.2., è fatto obbligo di realizzare anche interventi di edilizi sociale come specificatamente disciplinati al co.57.11.6. del presente Regolamento. La capacità edificatoria dell'intera area di trasformazione deve essere incrementata, pertanto, fino a raggiungere un indice territoriale (it) complessivo pari a 0,30 mq/mq. In alternativa alla realizzazione all'interno dell'area di trasformazione di tale incremento, o di una parte di esso, si dovrà operare la riqualificazione di edifici, o parti di essi, ricadenti nei tessuti T1. La quantità in termini di mq di edifici da sottoporre a recupero secondo standard di confort attuali deve essere corrispondente a quella che non viene realizzata nella scheda norma.

57.11.4. L'incremento della capacità edificatoria delle aree di trasformazione AT_R esito dell'applicazione delle modalità specificate al co.57.11.2. e al co.57.11.3. si applica esclusivamente nelle aree di trasformazione AT_R di fondovalle ovvero ricadenti nelle UTOE di Montevarchi, Levane e Levanella.

57.11.5. Nelle aree di trasformazione AT_R, qualora non si intenda attivare la disciplina di cui al co.57.11.2. e al co.57.11.3., la capacità edificatoria può essere incrementata fino a raggiungere un indice territoriale (it) complessivo pari a 0,30 mq/mq al fine realizzare in tutta la scheda norma solo alloggi cui vengono applicati prezzi di vendita e canoni di locazione convenzionati di cui all'art.122 della L.R.1/2005.

57.11.6. Nelle aree di trasformazione AT_R, la quantità di capacità edificatoria che si intende realizzare per gli interventi di edilizia sociale derivante dall'applicazione combinata dei co.57.11.2. e co.57.11.3 deve essere adibita ad alloggi cui vengono applicati prezzi di vendita e canoni di locazione convenzionati, di cui all'art.122 della L.R.1/2005, ovvero ad alloggi da realizzare e cedere all'Amministrazione comunale in misura non inferiore ad 1/3 della quantità suddetta a fronte della liberalizzazione del prezzo di vendita degli alloggi facenti parte della restante quota.

57.11.7.1. Nelle aree di trasformazione AT_R, qualora si intenda attivare la disciplina della riqualificazione di edifici, o parti di essi, ricadenti nei tessuti T1, quale alternativa agli obblighi di cui al co.57.11.2. e al co.57.11.3., l'abitabilità/ agibilità degli interventi di nuova costruzione delle schede norma è subordinata al deposito della fine dei lavori degli interventi di riqualificazione.

57.11.7.2. Nelle aree di trasformazione AT_R, qualora si intenda attivare la disciplina della riqualificazione di edifici, o parti di essi, ricadenti nei tessuti T1, quale alternativa agli obblighi di cui al co.57.11.2. e al co.57.11.3., e fino alla approvazione di apposito piano particolareggiato che disciplini in modo organico gli interventi sui centri storici, le quantità in termini di mq di edifici, o parti di essi, riqualificati saranno così determinati:

  • * l'intervento di risanamento di unità immobiliari determina l'applicazione del coefficiente 1 ai mq di unità immobiliare risanata qualora tale intervento contempli in modo organico l'intera unità e venga realizzato secondo quanto disciplinato dalla "guida agli interventi sugli edifici storici" di cui al capo 1 del titolo III "le discipline specifiche" del presente Regolamento.

Tale quantità potrà essere incrementata qualora vengano realizzati contemporaneamente uno o più dei seguenti interventi:

  • * l'intervento strutturale al piano di calpestio del piano terra determina l'applicazione del coefficiente maggiorativo 0,35 ai mq del piano di calpestio risanato e consolidato qualora tale intervento venga realizzato secondo quanto disciplinato dai co.51.1. e co.51.2. del presente Regolamento e comporti il deposito del progetto al Genio Civile
  • * l'intervento strutturale al solaio interpiano determina l'applicazione del coefficiente maggiorativo 0,35 ai mq di solaio interpiano risanato e consolidato qualora tale intervento venga realizzato secondo quanto disciplinato dai co.52.1., co.52.2., e co.52.3. del presente Regolamento e comporti il deposito del progetto al Genio Civile
  • * l'intervento strutturale al sistema della copertura determina l'applicazione del coefficiente maggiorativo 0,35 ai mq di copertura risanata e consolidata qualora tale intervento venga realizzato secondo quanto disciplinato dall'art.53 del presente Regolamento e comporti il deposito del progetto al Genio Civile
  • * l'utilizzo di tecniche costruttive di edilizia sostenibile e di infissi esterni (non è ammesso l'uso di infissi in plastica o in materiali anodizzati) che migliorino l'indice di prestazione energetica invernale determina l'applicazione del coefficiente maggiorativo 0,35 ai mq di unità immobiliare così risanata.

Quando, invece, si operi sulle parti comuni degli edifici, le quantità in termini di mq riqualificati saranno così determinati:

  • * il risanamento contestuale di tutte le facciate dell'edificio, dei vani scala e delle parti comuni determina l'applicazione del coefficiente 0,35 alla somma dei mq delle unità immobiliari facenti parte dell'edificio qualora tale intervento consideri, prioritariamente, l'eliminazione dei materiali di facciata incongrui, il riordino dei vari elementi in appendice, la riorganizzazione di tutte le parti tecnologiche, la ricostituzione della continuità strutturale delle parti murarie "indebolite" da interventi impropri
  • * l'installazione di strutture meccaniche di collegamento verticale (non è ammesso l'uso del montascale) determina l'applicazione del coefficiente 0,50 alla somma dei mq delle unità immobiliari servite, o tecnicamente servibili, dalla struttura meccanica installata. Tale intervento potrà essere effettuato, in deroga a quanto prescritto dal co.51.7. del presente Regolamento e dal co.12.4.4. del Regolamento edilizio, nei seguenti vani:
    • · nei vani scala esistenti tenendo conto, prioritariamente, del loro valore architettonico. È ammessa, pertanto, l'eliminazione, la sostituzione e/o la modifica dell'impianto delle scale di minor pregio solo qualora queste siano state oggetto di un processo di snaturamento e parcellizzazione, frutto di interventi avvenuti in fasi storiche successive, la cui ricomposizione architettonica risulti inefficace e sterile ovvero non facciano parte di "palazzi" che presentino il vano scala e l'impianto delle scale oggetti architettonicamente riconoscibili e meritevoli di tutela;
    • · all'interno di corti interne;
    • · in vani appositamente predisposti
  • * l'adeguamento contestuale degli impianti relativi agli scarichi dei reflui e l'installazione di fosse biologiche determina l'applicazione del coefficiente 0,50 alla somma dei mq delle unità immobiliari adeguate e servite, o tecnicamente servibili, dalla fossa biologica qualora tali interventi vengano realizzati secondo quanto prescritto dalle normative vigenti
  • * l'adeguamento contestuale ,degli impianti di riscaldamento e l'installazione di caldaia centralizzata determina l'applicazione del coefficiente 0,50 alla somma dei mq delle unità immobiliari adeguate e servite, o tecnicamente servibili, dalla caldaia centralizzata qualora tali interventi vengano realizzati secondo quanto prescritto dalle normative vigenti;

Si stabilisce, inoltre:

  • * la trasformazione di edifici esistenti in strutture turistico - ricettive e/o commerciali e/o direzionali determina l'applicazione del coefficiente 0,50 alla somma dei mq delle unità immobiliari dell'edificio così modificato
  • * l'accorpamento di unità immobiliari esistenti determina l'applicazione del coefficiente 0,70 alla somma dei mq delle unità immobiliari accorpate.

57.11.7.3. Gli interventi di riqualificazione di edifici, o parti di essi, ricadenti nei tessuti T1, così come disciplinati al co.57.11.7.2., potranno essere realizzati indipendentemente dall'attuazione delle aree di trasformazione AT_R qualora si intenda beneficiare di specifiche agevolazioni su tasse, contributi, oneri di urbanizzazione e su ogni altra forma di corresponsione dovuta. In tal caso gli incrementi determinati dall'applicazione dei coefficienti dovuti agli interventi di riqualificazione dovranno essere trasferiti all'Amministrazione comunale. Apposito regolamento dovrà disciplinare la tipologia e la durata dei benefici da applicare alle unità immobiliari oggetto di intervento e la gestione da parte del Comune degli incrementi acquisiti. Questi ultimi dovranno essere finalizzati alla costituzione e alla dotazione di un fondo appositamente dedicato alla "riqualificazione dei tessuti T1".

57.11.8. Nelle "aree di trasformazione" sottoposte a scheda norma AT_P, è consentito attivare le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento. La capacità edificatoria dell'intera area di trasformazione potrà essere incrementata, pertanto, fermi restando gli altri parametri e le disposizioni in essa contenute.

57.12. Per la realizzazione degli obiettivi di interesse pubblico contenuti nell'area di trasformazione "VERDE PUBBLICO E SCUOLE DI LEVANE" (AT_S4) e nell'area di trasformazione "RIQUALIFICAZIONE DEL CENTRO DI LEVANE" AT_S21, l'Amministrazione comunale potrà assegnare 3.600 mq di slu, da utilizzare con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento. L'assegnazione avviene a seguito della ripartizione definita in apposito atto contenente lo studio di fattibilità di entrambi gli interventi al fine di evidenziare il rapporto costi-benefici e poter assegnare equamente ai soggetti interessati la capacità edificatoria a disposizione.

57.13.1. Le "aree di trasformazione" AT_R, una volta che l'intervento sia completato, sono assimilate alla disciplina del "tessuto generato dal disegno del prg del 1969 (T4)" di cui all'art.21 del presente Regolamento.

57.13.2. Le "aree di trasformazione" AT_P, una volta che l'intervento sia completato, sono assimilate alla disciplina del "tessuto produttivo generato dai piani per insediamenti produttivi (T6)" di cui all'art.23 del presente Regolamento.

57.13.3. Le "aree di trasformazione" AR, una volta che l'intervento sia completato, sono assimilate alla disciplina dei tessuti in cui ricadono.

57.14.1. Qualora il perimetro delle "aree di trasformazione" individuato negli elaborati grafici del presente Regolamento, cada in prossimità - ma non coincida - con elementi reali di suddivisione del territorio rilevabili sul posto (quali ad esempio i confini di proprietà, le recinzioni, i fossati, i manufatti esistenti, ecc.), dette linee grafiche di perimetrazione possono essere portate a coincidere con i corrispondenti elementi di suddivisione reale del territorio, senza che ciò comporti una variante al Regolamento Urbanistico, solo quando il mancato allineamento rientri nella tolleranza grafica dell'elaborato del presente Regolamento. La tolleranza è pari ad un intervallo compreso tra zero e ml 1.20/1.40 (il valore è determinato trasformando in termini reali il segno grafico dello spessore con cui è rappresentato il perimetro delle "aree di trasformazione" nella scala di rappresentazione del Regolamento Urbanistico che è 1/2000).

57.14.2. In tutti i casi, qualora dalla sovrapposizione tra gli elaborati grafici del presente Regolamento (elaborati realizzati su Carta Tecnica Regionale) e le mappe catastali i perimetri delle "aree di trasformazione" di cui al presente capo comprendano resedi di edifici che hanno già espresso una capacità edificatoria, per tali resedi, che non rientrino nella tolleranza di cui al precedente co.57.14.1., occorrerà procedere alla loro deperimetrazione con una variante al Regolamento Urbanistico, salvo che non siano determinanti per la definizione di strade, piazze verde e parcheggi pubblici.

Art.58 i contenuti delle schede norma

58.1.1. Nella scheda norma, oltre allo stato di fatto dell'area, sono evidenziati i seguenti elementi prescrittivi e indicativi.

58.1.2. Gli elementi prescrittivi della scheda norma sono:

  • * il perimetro dell'area di trasformazione che rappresenta il contorno dell'area di intervento;
  • * il perimetro dei "sub-comparti" che rappresenta il contorno delle suddivisioni ulteriori dell'area di trasformazione, qualora questi siano individuati;
  • * le aree di concentrazione volumetrica che individuano le aree dove deve essere localizzata la superficie utile lorda (Slu) dell'intera area di trasformazione comprensiva delle relative pertinenze;
  • * gli allineamenti degli edifici che rappresentano gli assi di riferimento per la corretta collocazione sul suolo del fronte degli edifici prospicente gli spazi pubblici;
  • * le destinazioni d'uso prevalenti ed escluse;
  • * le aree per il verde pubblico attrezzato e le piazze o per i servizi da realizzare e cedere all'Amministrazione Comunale
  • * le aree per i parcheggi da realizzare e cedere all'Amministrazione Comunale
  • * le aree per le strade e verde di arredo stradale da realizzare e cedere all'Amministrazione Comunale
  • * il recapito (iniziale e finale) dei tracciati dei percorsi pedonali e ciclabili;
  • * i parametri e gli indici urbanistici ed edilizi, di seguito specificati;
  • * le prescrizioni in ordine agli aspetti di fattibilità geologica, idraulica e sismica
  • * le prescrizioni in ordine agli aspetti di fattibilità delle infrastrutture a rete
  • * la descrizione degli obiettivi di progetto e le note.

58.1.3. Gli elementi indicativi della scheda norma sono:

  • * la simulazione planimetrica del progetto;

58.2.1. I parametri e gli indici urbanistici ed edilizi delle schede norma sono:

  • * la superficie territoriale (St) che misura la superficie dell'area di trasformazione compresa all'interno del perimetro;
  • * la superficie fondiaria (Sf) che misura la superficie dell'area di concentrazione volumetrica;
  • * la superficie utile lorda (Slu) che misura la capacità edificatoria complessiva dell'area di trasformazione, esito dell'indice territoriale;
  • * la superficie utile lorda incrementata (Slu ) che misura la capacità edificatoria massima consentita nell'area di trasformazione come somma della superficie utile lorda (Slu) incrementata da una quota esito della perequazione urbanistica;
  • * la superficie destinata a verde pubblico attrezzato e/o a piazze (S/vp/r) che misura la superficie delle opere di urbanizzazione primaria che dovranno essere obbligatoriamente realizzate e cedute dai soggetti attuatori dell'intervento;
  • * la superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) che misura la superficie delle opere di urbanizzazione primaria che dovranno essere obbligatoriamente realizzate e cedute dai soggetti attuatori dell'intervento
  • * la superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r) che misura la superficie delle opere di urbanizzazione primaria che dovranno essere obbligatoriamente realizzate e cedute dai soggetti attuatori dell'intervento;
  • * il numero di piani (Np), che rappresenta il numero dei piani fuori terra ammissibili per le destinazioni d'uso residenziale (Re), commerciale in esercizi di vicinato (Co1) e in medie strutture di vendita (Co2), turistico- ricettive (Tr), direzionale (Di), di servizio (Pu) e agricola (Ag);
  • * l'altezza massima (Hmax), che rappresenta l'altezza massima fuori terra ammissibile per le destinazioni d'uso industriale e artiginale (Ia), commerciale all'ingrosso (Ci) e commerciale in grandi strutture di vendita (Co3).

58.2.2. Per le definizioni dei parametri suddetti si veda il Regolamento Edilizio.

Art.59 la perequazione urbanistica

59.1.1. La perequazione urbanistica è la modalità con la quale è consentito incrementare la capacità edificatoria delle "aree di trasformazione" sottoposte a scheda norma AT_R, AT_P e di recupero AR, specificatamente disciplinata in ciascuna scheda norma, e dei lotti liberi di completamento LL. In quest'ultimo caso la capacità edificatoria può essere incrementata fino a raggiungere un indice territoriale (it) complessivo pari 0,20 mq/mq.

59.1.2. Le aree che possono trasferire la capacità edificatoria loro assegnata, per mezzo dell'indice territoriale (it), nelle aree di trasformazione di cui al co.59.1.1., sono:

  1. a) le aree per il verde pubblico attrezzato e/o per parcheggi interne al parco dei cappuccini (PN1_P3), di cui al co.35.4.4., e interne al parco fluviale dell'Arno (PN2_P3), di cui al co.36.5.4. del presente Regolamento;
  2. b) le aree per il verde pubblico attrezzato di progetto, di cui all'art.44.6. del presente Regolamento;
  3. c) le aree per parcheggi pubblici di progetto, di cui all'art.45.6. del presente Regolamento;
  4. d) le aree destinate ai nuovi tracciati viari di completamento della rete stradale di fondovalle, di cui all'art.46.2. del presente Regolamento.

Le suddette aree possono essere alienate anche per parti.

59.1.3. Oltre a quanto disposto al co.59.1.2. può essere trasferita nelle aree di trasformazione di cui al co.59.1.1. la seguente capacità edificatoria:

  1. a) la capacità edificatoria certificata nel registro dei crediti edilizi a singole o a più particelle catastali;
  2. b) la capacità edificatoria derivante dalla demolizione degli edifici sottoposti a tale intervento ed espressamente individuati nelle aree di recupero AR;
  3. c) la capacità edificatoria assegnata alle aree di trasformazione sottoposte a scheda norma AT_S o di proprietà dell'Amministrazione comunale.

59.1.4. Il trasferimento di capacità edificatoria può avvenire anche trasversalmente da una Utoe ad un'altra delle tre Utoe di fondovalle ("Montevarchi", "Levane" e "Levanella") e dei lotti liberi "BELVEDERE 1" (LL_B23), "BELVEDERE 2" (LL_B24), dell'Utoe di Moncioni, ed "EX SCUOLA VENTENA" (LL_B35) dell'Utoe di Ventena o dall'Utoe "Aree Agricole di Pianura" e "Aree Agricole di Collina" alle tre Utoe di fondovalle.

59.1.5. Il trasferimento della capacità edificatoria deve avvenire previa formazione di un comparto edificatorio perequativo definito con una variante al Regolamento Urbanistico. Tale comparto dovrà disciplinare il legame tra le aree che possono "cedere" capacità edificatoria e le aree di trasformazione che possono "ricevere" capacità edificatoria. L'operazione di trasferimento si intende conclusa solo quando la sottoscrizione di una convenzione sancisce, da un lato, il deposito della capacità edificatoria nelle aree di trasformazione che possono "ricevere", e dall'altro, il passaggio al patrimonio del Comune delle aree che possono "cedere" capacità edificatoria.

59.1.6. Qualora si intenda trasferire nelle "aree di trasformazione" sottoposte a scheda norma AT_P, la capacità edificatoria con destinazione d'uso industriale/ artigianale derivante da quanto disposto nel co.59.1.3. punti a) e b), tale capacità edificatoria sarà incrementata di 1/3.

Art.59 bis il registro dei crediti edilizi

59 bis.1. Il registro dei crediti edilizi certifica la consistenza in termini di volume, e la destinazione d'uso, degli edifici esistenti sottoposti a demolizione, espressamente individuati nelle aree di trasformazione sottoposte a scheda norma AT_S e di recupero AR ricadenti nell'"ambito della città consolidata" individuata nella tavola 1 del Piano Strutturale, di cui si intende operare la demolizione prima della attuazione della scheda norma.

59 bis.2. L'iscrizione sul registro dei crediti edilizi di cui al co.59 bis.1. avviene successivamente all'espletamento della verifica della legittimità urbanistico edilizia del manufatto da demolire, alla definizione della procedura di smaltimento dei rifiuti oggetto della demolizione e alla eventuale bonifica del sito. L'iscrizione di quanto contenuto sul registro sarà riportato anche nei certificati di destinazione urbanistica e, pertanto, l'immobile identificato catastalmente (con foglio, particella e subalterno), su cui è riportato il credito edilizio suddetto, è da considerarsi come terreno su cui insiste una capacità edificatoria assegnata, anche ai fini della sua compravendita.

59 bis.3. REGISTRO DEI CREDITI EDILIZI
Intestatario Foglio Part. Sub. Vol. (mc) Destinazione d'uso
Comune di Montevarchi10165 787Artigianale

Art.59 ter aree assoggettate a vincoli espropriativi

59 ter.1. In caso di aree assoggettate a vincoli espropriativi per la realizzazione di strade o standard, in alternativa all'espropriazione e contro cessione gratuita dell'area a suo favore, l'Amministrazione comunale può proporre la permuta con capacità edificatoria o con aree di proprietà della stessa Amministrazione comunale. Nel primo caso l'entità della capacità edificatoria non potrà risultare superiore ai diritti edificatori riconosciuti dal presente Regolamento Urbanistico ad aree in eguali condizioni di fatto e di diritto. L'eventuale permuta di aree, invece, può essere effettuata tenendo conto non solo del valore economico dell'operazione, ma anche del rapporto costi-benefici complessivi dello scambio ai fini della realizzazione dell'intervento. La stima del valore economico delle aree è effettuata mediante perizie asseverate redatte da professionisti abilitati. I rapporti tra l'Amministrazione comunale e il proprietario interessato, nell'uno come nell'altro caso, dovranno essere regolati mediante convenzione.

Art.60 le area di trasformazione della città a prevalentemente destinazione residenziale (AT_R)

60.1. Di seguito sono riportate le schede norma relative alle aree di trasformazione della città a prevalente destinazione residenziale (AT_R) individuate dal presente Regolamento.

U.T.O.E. MONTEVARCHI

co.60.1.1 area di trasformazione "LA GRUCCIA " (AT_R1)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 19.921*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 6.845

3. superficie utile lorda (Slu): mq 1.992 - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 6.348

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 1.702

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 4.808

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº fino a 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Definizione dell'abitato "La Gruccia" attraverso la realizzazione di una viabilità perimetrale e il completamento di alcuni lotti interclusi. Realizzazione, lungo il tracciato del Berignolo, di una pista ciclo-pedonale e di una fascia di verde alberato.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 218 mq corrispondente al canale Battagli.

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa all'ambito A1: Nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. L'attraversamento del Canale Battagli andrà realizzato con le seguenti specifiche: l'intradosso a quota superiore di 1m rispetto ai muri di contenimento attuali del canale.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.60.1.2. area di trasformazione "PODERE FOSSATO" (AT_R2)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 71.526 (sub comparto A = 11.324 mq - sub comparto B = 60.202 mq)

2. superficie fondiaria (Sf): mq 29.355 (sub comparto A = 5.043 mq - sub comparto B = 24.312 mq)

3. superficie utile lorda (Slu): mq 7.153 (sub comparto A = 1.132 mq - sub comparto B = 6.021 mq) - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu del sub comparto A, fermo restando le disposizioni dei co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento, vedi note; per la determinazione della slu del sub comparto B vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 15.332 (sub comparto A = 433 mq - sub comparto B = 14.899 mq)

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 3.876 (sub comparto A = 876 mq - sub comparto B = 3.000 mq)

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 22.008 (sub comparto A = 4.972 mq - sub comparto B = 16.974 mq)

7.2. verde di arredo stradale: mq 1.018 (sub comparto B = 1.018 mq)

8. numero di piani (Np): nº fino a 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Definizione del margine urbano verso l'Arno attraverso la realizzazione di una maglia viaria che completi quella esistente e si attesti sul nuovo tracciato che corre lungo il fiume, il quale dovrà essere realizzato limitandone l'impatto visivo. Realizzazione di "viali alberati con parcheggi lungo strada". Realizzazione, lungo il tracciato del Berignolo, di una pista ciclo-pedonale e di una fascia di verde alberato.

13. note: Il Sub Comparto A dovrà accogliere quota parte delle volumetrie oggetto del piano di recupero "Complesso Ex Fornaci Gragnoli in località Ginestra", approvato con Del.C.C.n.44 del 26.05.2001, secondo quanto disciplinato nella ex scheda norma "IL COLOMBO" AR28 ovvero realizzare le seguenti opere: 2.979 mq di verde pubblico, 1.038 mq di piazza pavimentata, 1.419 mq di parcheggi pubblici, 290 mq di strada per un totale di 5.726 mq. Il trasferimento delle volumetrie suddette (di capacità edificatoria in termini di slu in mq) deve avvenire contestualmente alla sottoscrizione della convenzione relativa alle opere di urbanizzazione di cui al Sub Comparto A in cui si preveda la cessione immediata delle aree su cui insistono le stesse opere comprensiva delle garanzie fideiussorie per la loro realizzazione. Con la sottoscrizione della suddetta convenzione decadono le previsioni del Piano di recupero "complesso ex Fornaci Gragnoli" ricadenti nella ex scheda norma "IL COLOMBO" AR28. A tal fine il piano attuativo relativo al Sub Comparto A dovrà contenere una disciplina che contempli la condizione suddetta e la effettiva quantità di capacità edificatoria che sarà trasferita dal piano di recupero "Complesso Ex Fornaci Gragnoli in località Ginestra". Nel caso in cui il Sub Comparto A venga realizzato prima del Sub Comparto B, il Sub Comparto A potrà utilizzare, per la localizzazione di parcheggi pubblici, parte della sede stradale individuata lungo la strada di progetto posta a confine con il suddetto Sub Comparto e lungo la strada di progetto posta a margine del borro di Spedaluzzo.

13bis. Obblighi per il Sub Comparto B: Redazione di un progetto preliminare per verificare la fattibilità di un collegamento viario tra la nuova viabilità prevista nell'area di trasformazione e via Leopardi e via di Terranuova.

13ter. Obblighi per il Sub Comparto A: Realizzazione della cassa d'espansione sul borro di Spedaluzzo* (CE-SP1).

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla rete di telecomunicazioni esistente dovrà prevedere la realizzione di un tratto di circa 300 metri in direzione di via Perosi. L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. Per lo smaltimento delle acque meteoriche è necessaria la sistemazione funzionale del canale di acque meteoriche che corre trasversalmente al ponte Mocarini. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda, invece, gli interventi inerenti la ex scheda norma "IL COLOMBO" AR28 valgono le seguenti disposizioni: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'attraversamento del Canale Battagli andrà realizzato con le seguenti specifiche: l'intradosso a quota superiore di 1m rispetto ai muri di contenimento attuali del canale, e l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione della cassa d'espansione sul borro di Spedaluzzo * (CE-SP1). In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa. Per quanto riguarda l'attraversamento del borro del Giglio andrà realizzato con le seguenti specifiche: intradosso 1 m rispetto al massimo livello raggiunto nello scenario con Tr=200 anni e Tp=18 ore (140.81 1.00=141.81 m s.l.m.). I progetti di mitigazione del rischio idraulico dovranno essere sottoposti ai pareri degli enti competenti. Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. È stata verificata , ai sensi dell'art. 36 del P.I.T. della Regione Toscana, l'ammissibilità delle strade e dei parcheggi in ambito A1 del borro dello Spedaluzzo in quanto si soddisfano le seguenti condizioni: le opere infrastrutturali non sono diversamente localizzabili; per la verifica delle interferenze con la regimazione idraulica, l'ampliamento e la manutenzione del corso d'acqua, nonché dell'ottemperanza delle disposizioni di cui all'articolo 96 del regio decreto 523/1904, il progetto dell'intervento dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti; le opere infrastrutturali previste non costituiscono ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione per tempi di ritorno duecentennali. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.3. sono da rispettare le norme previste all'art.6 della NTA del P.A.I. Per quanto riguarda, invece, gli interventi inerenti la ex scheda norma "IL COLOMBO" AR28 valgono le seguenti disposizioni: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa. Per quanto riguarda, invece, gli interventi inerenti la ex scheda norma "IL COLOMBO" AR28 valgono le seguenti disposizioni: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, nelle zone potenzialmente franose o esposte a rischio di frana (2B), oltre a rispettare le prescrizioni riportate nelle condizioni di fattibilità geomorfologica, devono essere realizzate opportune indagini geofisiche e geotecniche per la corretta definizione dell'azione sismica. In presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12) e in presenza di faglie e/o contatti tettonici (13), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente.

18. note sulla fattibilità: Per gli adempimenti di cui al D.P.G.R. n. 53/R/2011 "Regolamento di attuazione dell'art. 62 della L.R. 1/2005" vedi deposito (n. 3175 assegnato il 15.02.2013) presso l'Ufficio Tecnico del Genio Civile di Area Vasta Firenze-Prato-Pistoia-Arezzo.

* cassa d'espansione sul borro di Spedaluzzo (CE-SP1)

Aspetti geomorfologici: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

Aspetti idraulici: Il rischio idraulico indotto dal borro dello Spedaluzzo è localizzato in tre aree comprese tra la SP_PS_027 e la SP_PS_010, tra viale Luigi Cadorna, via dell'Oleandro e la S.P. Valdarno-Casentinese (nº59) e nei pressi delle sezioni SP_PS_44 (solo sx idraulica) e SP_PS_36 (dx e sx idraulica). Queste ultime due aree sono interessate da volumi e battenti molto modesti esclusivamente nell'evento con Tr=200 anni. Per ovviare alle problematiche di rischio si prevede la realizzazione di una cassa di espansione a monte del tratto a rischio, potenziando la volumetria di invaso del sedimentatore posto nei pressi di via dell'Ossaia (opere di difesa attiva). Il progetto prevede la realizzazione di una cassa d'espansione localizzata in destra idraulica immediatamente a monte del ponte di via dell'Ossaia. La cassa prevista copre una superficie di circa 12.000 mq, con una quota di fondo pari a 144.7 m s.l.m.. La connessione tra il borro e l'invaso sarà realizzata tramite uno sfioratore laterale per la laminazione delle portate a quota 145.70 m s.l.m. (lunghezza circa 55 m) e un culvert di diametro diametro 400 posto alla quota di fondo della cassa per lo svuotamento della stessa dopo l'evento di piena. La cassa, con la portata corrispondente a Tr = 200 anni, invasa circa 20.000 mc d'acqua con massimo invaso pari a 145.76 m s.l.m.; il picco di piena viene laminato quasi del 50%, poiché la portata a valle passa da 12.9 mc/s a 6.6 mc/s ca. Questa riduzione di portata permette la messa in sicurezza delle tre aree inondabili individuate tra le sezioni SP_PS_027 e SP_PS_010 e delle aree limitrofe alle sezioni SP_PS_44 e SP_PS_36.

Aspetti sismici: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

Note sulla cassa di espansione: Le aree ricadenti all'interno del perimetro individuato come CE-SP1 sono sottoposte a vincolo di esproprio, ai sensi della L.R. 30/2005 e del D.P.R. 327/2001 e successive modifiche ed integrazioni.

co.60.1.3. area di trasformazione "BERIGNOLO STECCATO" (AT_R3)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 166.515

2. superficie fondiaria (Sf): mq 36.255

3. superficie utile lorda (Slu): mq 16.652 - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 92.622

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 10.628

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 26.696

7.2. verde di arredo stradale: mq 314

8. numero di piani (Np): nº fino a 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano particolareggiato di iniziativa pubblica

12. obiettivi di progetto: Definizione del margine urbano verso l'Arno attraverso la realizzazione di una maglia viaria che si attesti sul nuovo tracciato che corre lungo il fiume, il quale dovrà essere realizzato limitandone l'impatto visivo. Realizzazione di "viali alberati con parcheggi lungo strada". Realizzazione di un ampio parco pubblico, con funzione di cassa di espansione, al fine di garantire la messa in sicurezza della aree limitrofe. Realizzazione di percorsi ciclopedonali al suo interno.

13. note: -

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla rete di telecomunicazioni esistente dovrà prevedere la realizzione di un tratto di circa 500 metri, oltre l'installazione di due nuovi armadi in vetroresina. L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. Per lo smaltimento delle acque reflue è necessaria la realizzazione di un collettore fognario che colleghi via Unità d'Italia con l'innesto tra via della Costituzione e via Einaudi. L'allacciamento alla rete di gas metano dovrà essere realizzato in media pressione e conseguentemente dovrà essere installata una cabina di trasformazione per la distribuzione. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alle esondazioni dovute al rigurgito dell'Arno: nella porzione destinata alla edificazione la quota di autosicurezza andrà posta a quota minima pari a 140.81 (livello Arno corrispondente a un evento con Tr=200 anni e Tp=18 ore) 0.7=141.51 m s.l.m. La nuova viabilità di collegamento tra via della Costituzione ed il nuovo ponte sul Torrente Giglio dovrà avere la medesima quota di autosicurezza e dovrà essere progettata trasparente al transito delle portate in esondazione dal fiume Arno. Tutto il volume sottratto all'esondazione andrà recuperato nella zona destinata a parco, effettuando uno scavo con morfologia delle scarpate >3:2, che non interferisca con i livelli di falda e renda atta l'area alle funzioni di parco. Il progetto di recupero di tali volumi dovrà essere approvato, ove previsto dalla normativa vigente, dagli enti competenti. A tal proposito, poiché l'area ricade in classe PAI P.I.3. dovranno essere seguite le norme dell'art. 7 delle NTA del P.A.I. Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.60.1.4. area di trasformazione "STELLO" (AT_R7)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 23.762*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 6.351

3. superficie utile lorda (Slu): mq 2.376 - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 2.310

5.2. piazza pavimentata: mq 919

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 5.430

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 5.477

7.2. verde di arredo stradale: mq 282

8. numero di piani (Np): nº fino a 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Realizzazione lungo la ferrovia di una consistente area per il parcheggio pubblico in modo da incrementarne la dotazione degli spazi di sosta a servizio della stazione ferroviaria, prevedendo una adeguata pavimentazione per gli stalli e l'asfalto solo nelle corsie di manovra. Realizzazione di una di strada di accesso all'area, che abbia come recapito finale l'allineamento con la strada esistente posta oltre il torrente Giglio, e la realizzazione di una rotatoria lungo via della Sugherella. Realizzazione di un attraversamento carrabile sul torrente Giglio. Cessione dell'area contigua alla scheda norma "NUOVO PLESSO SCOLASTICO STELLO" (AT_S20), al fine di poter essere utilizzata per la realizzazione del nuovo polo scolastico.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 2.994 mq corrispondente all'area in cessione per la realizzazione del nuovo polo scolastico.

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla rete di telecomunicazioni esistente dovrà prevedere la realizzione di un tratto di circa 260 metri. L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione delle casse di espansione sul borro del Giglio * (CE-GI1 - CE-GI2 - CE-GI3). In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa. Prescrizione relativa alla fascia interessata da esondazione per Tr=20 anni: non è permessa l'edificazione, sono consentite solo nuove previsioni per infrastrutture a rete non diversamente localizzabili, per le quali sarà comunque necessario attuare tutte le dovute precauzioni per la riduzione del rischio a livello compatibile con le caratteristiche dell'infrastruttura. In tutti gli altri casi, le porzioni delle previsioni che ricadono all'interno del perimetro delle aree allagabili con Tr≤=20 anni sono vincolate a verde non attrezzato. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.3 e PAI P.I.4. viene richiesta anche l'approvazione da parte dell'Autorità di bacino dei progetti di sistemazione idraulica (art. 6 e 7 delle NTA del PAI). Per quanto riguarda l'attraversamento del borro del Giglio, dovrà essere progettato unitariamente al progetto delle casse di espansione. Come indicazione di massima l'intradosso dovrà essere posto almeno a 1m rispetto al livello stimato nello stato di progetto per l'evento con Tr=200 anni (pertanto 146.33 1=147.33 m s.l.m.). I progetti di sistemazione idraulica dovranno essere sottoposti all'approvazione degli enti competenti. Dopo il collaudo delle opere di mitigazione del rischio idraulico in sede di attuazione si dovrà aggiornare lo studio idraulico per la verifica e l'eventuale modifica dei vincoli derivanti dalle pericolosità del Piano Stralcio Assetti Idrogeologico dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno e della fascia di esondazione per tempi di ritorno inferiori ai 20 anni. Tale studio dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti. Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. È stata verificata, ai sensi dell'art. 36 del P.I.T. della Regione Toscana, l'ammissibilità della strada in ambito A1 del borro del Giglio in quanto si soddisfano le seguenti condizioni: le opere infrastrutturali non sono diversamente localizzabili; per la verifica delle interferenze con la regimazione idraulica, l'ampliamento e la manutenzione del corso d'acqua, nonché dell'ottemperanza delle disposizioni di cui all'articolo 96 del regio decreto 523/1904, il progetto dell'intervento dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti; le opere infrastrutturali previste poiché sono localizzate in area interessata da esondazioni con Tr=200 anni e possono quindi costituire ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione, sono condizionate al collaudo del sistema di casse di espansione sul borro del Giglio.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

* casse di espansione sul borro del Giglio (CE-GI1 - CE-GI2 - CE-GI3)

Aspetti geomorfologici: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

Aspetti idraulici: La cassa di espansione in derivazione è costituita da due settori. Il settore di monte Cassa Par_monte ha una superficie di circa 40000 mq, quota di fondo variabile tra i 150.40 e i 150.20 m s.l.m. ed è alimentato attraverso uno sfioratore laterale in sinistra idraulica del borro del Giglio. Tale sfioratore in prima analisi è stato dimensionato attraverso una soglia sfiorante della lunghezza di circa 40 m e a quota di sfioro 153.50 m s.l.m. Il massimo invaso nelle simulazioni di progetto è previsto ad una quota di circa 152.70 m s.l.m. con una volumetria massima invasabile di circa 110.000 mc. Le arginature sono poste a quota 154 m s.l.m. Tra i due settori si prevede un collegamento idraulico costituito da 4 culvert diametro 600 mm. Il settore di valle Cassa Par_valle ha un'estensione pari a 20000 mq ca, quota di fondo variabile tra i 148.20 e i 148.00 m s.l.m. ed è alimentato dal settore di monte attraverso la batteria di culvert. Il massimo invaso nelle simulazioni di progetto è previsto ad una quota di circa 150.60 m s.l.m. con una volumetria massima invasabile di circa 50.500 mc. Le arginature sono poste a quota 151.70 m s.l.m. Con tale morfologia il sistema di casse in loc. Il Paradiso è in grado di laminare la portata per un evento con Tr=200 anni da 106 mc/s a 88 mc/s, permettendo di mettere in sicurezza idraulica tutto il tratto di valle. La maggior parte del materiale per realizzare le arginature verrà reperito all'interno delle casse di espansione: infatti per raggiungere la volumetria necessaria saranno necessari scavi di sbancamento.

Aspetti sismici: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area Per la porzione di cassa di espansione in loc. Casa Bacco (CE-GI1), la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, nelle zone con possibile amplificazione sismica connesse al bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante (8), deve essere eseguita una campagna di indagini geofisiche, opportunamente estesa ad un intorno significativo, che definisca in termini di geometrie la morfologia sepolta del bedrock sismico ed i contrasti di rigidità sismica (rapporti tra velocità sismiche in termini di Vsh delle coperture e del substrato). In presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12) e in presenza di faglie e/o contatti tettonici (13), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente e la presenza di strutture tettoniche anche sepolte.

co.60.1.5. area di trasformazione "LE CASE ROMOLE" (AT_R8)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 69.493 (sub comparto A = 30.399 mq - sub comparto B = 39.094 mq)

2. superficie fondiaria (Sf): mq 33.404 (sub comparto A = 14.069 mq - sub comparto B = 19.335 mq)

3. superficie utile lorda (Slu): mq 6.949 (sub comparto A = 3.040 mq - sub comparto B = 3.909 mq) - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu del sub comparto A vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento; per la determinazione della slu del sub comparto B, fermo restando le disposizioni dei co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento, vedi note.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 18.189 (sub comparto A = 11.194 mq - sub comparto B = 6.995 mq)

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 4.706 (sub comparto A = 864 mq - sub comparto B = 3.842 mq)

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 13.194 (sub comparto A = 4.272 mq - sub comparto B = 8.922 mq)

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº fino a 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Realizzazione di aree per il verde pubblico attrezzato. Realizzazione di una maglia viaria che completi la viabilità esistente.

13. note: Il Sub Comparto B dovrà accogliere una capacità edificatoria pari a mq 2.200 derivante dalla volumetria del "Cinema Teatro Impero" al fine del suo trasferimento all'Amministrazione comunale (vedi scheda norma "TEATRO IMPERO" AR33).

13bis. note aggiuntive: Le aree destinate a verde pubblico lungo il torrente dogana sono compatibili con il progetto di adeguamento arginale redatto dall'Amministrazione provinciale. Qualora si intenda modificare tali previsioni la variante conseguente dovrà essere sottoposta al parere dell'Amministrazione provinciale.

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla rete di telecomunicazioni esistente dovrà prevedere la realizzione di un tratto di circa 300 metri. Dovrnno essere inoltre realizzati due nuovi armadi in vetroresina. L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. L'allacciamento alla rete di gas metano dovrà essere realizzato in media pressione e conseguentemente dovrà essere installata una cabina di trasformazione per la distribuzione. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. È stata verificata , ai sensi dell'art. 36 del P.I.T. della Regione Toscana, l'ammissibilità dei parcheggi in ambito A1 del borro della Dogana in quanto si soddisfano le seguenti condizioni: le opere infrastrutturali non sono diversamente localizzabili; per la verifica delle interferenze con la regimazione idraulica, l'ampliamento e la manutenzione del corso d'acqua, nonché dell'ottemperanza delle disposizioni di cui all'articolo 96 del regio decreto 523/1904, il progetto dell'intervento dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti; le opere infrastrutturali previste non costituiscono ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione per tempi di ritorno duecentennali.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.60.1.7. area di trasformazione "PESTELLO CHIESA" (AT_R11)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 17.590

2. superficie fondiaria (Sf): mq 7.336

3. superficie utile lorda (Slu): mq 1.666 - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 5.681

5.2. piazza pavimentata: mq 452

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 1.868

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 2.705

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº fino a 2

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Realizzazione di parcheggi a servizio della chiesa del Pestello e del circolo ricreativo, oltre che di una viabilità di collegamento con via Mincio. Sistemazione a verde attrezzato delle aree confinanti con il parco dei Cappuccini e la chiese del Pestello. La realizzazione di un'eventuale vasca volano dovrà essere prevista nella parte di verde pubblico nei pressi della viabilità di collegamento con il parcheggio del circolo ricreativo.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 923 mq di terreno posto nella parte retrostante dei lotti previsti a nord dell'area di trasformazione, il quale, sebbene all'interno del perimetro dell'ambito della città da consolidare di cui all'art.31 del Piano Strutturale, non esprime capacità edificatoria.

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla rete di telecomunicazioni esistente dovrà prevedere la realizzione di un tratto di circa 200 metri. Realizzazione di una nuova rete dell'acquedotto comprensiva di un'opera che garantisca sufficienti disponibilità della risorsa acqua nell'area di trasformazione. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, nelle zone con possibile amplificazione sismica connesse al bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante (8), deve essere eseguita una campagna di indagini geofisiche, opportunamente estesa ad un intorno significativo, che definisca in termini di geometrie la morfologia sepolta del bedrock sismico ed i contrasti di rigidità sismica (rapporti tra velocità sismiche in termini di Vsh delle coperture e del substrato). In presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente.

co.60.1.8. area di trasformazione "VIA ISONZO" (AT_R12)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 11.329*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 3.753

3. superficie utile lorda (Slu): mq 1.133 - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 1.778

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 724

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 4.292

7.2. verde di arredo stradale: mq 41

8. numero di piani (Np): nº fino a 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Definizione del margine urbano verso la collina attraverso la realizzazione di un "viale alberato con parcheggi lungo strada" che completi la viabilità esistente e colleghi via di Noferi e via Tagliamento. Realizzazione di un ampio spazio pedonale pubblico.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 740 mq corrispondente al tratto di viabilità realizzata contestualmente al lotto libero posto sul confine (Convenzione Rep.n.91460, Racc.n.22609 del 25.01.2005 Rogito Notaio Fabio Milloni - "Realizzazione di un edifico di abitazione nel lotto libero LL_B6 e contestuale realizzazione di opere di urbanizzazione primaria in Montevarchi via Isonzo").

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla rete di telecomunicazioni esistente dovrà prevedere la realizzione di un tratto di circa 200 metri. L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. L'allacciamento alla rete di gas metano dovrà essere realizzato in media pressione e conseguentemente dovrà essere installata una cabina di trasformazione per la distribuzione. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: L'intervento è subordinato alla preliminare messa in sicurezza del versante in loc. Ginestra che presenta forme di dissesto dovute a fenomeni franosi come da progetto preliminare approvato con Del. G.C. n.173 del 29.07.2010. Si prescrive, per la fase di progettazione esecutiva della messa in sicurezza del versante, una campagna di indagini geognostiche finalizzata alla determinazione dei parametri di resistenza al taglio (residui ed efficaci) da utilizzare per le verifiche di stabilità, utilizzando le stesse coordinate geografiche per la determinazione dell'azione sismica tra progetto e relazione geologica. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.F.3 sono consentiti tutti gli interventi previsti dall'art.11 delle NTA del P.A.I.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione delle casse di espansione sul borro della Dogana * (CE-CA1 - CE-SA1). In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.3 e PAI P.I.4. viene richiesta l'approvazione da parte dell'Autorità di bacino dei progetti di sistemazione idraulica (artt. 6 e 7 delle NTA del PAI). Dopo il collaudo delle opere di mitigazione del rischio idraulico in sede di attuazione si dovrà aggiornare lo studio idraulico per la verifica e l'eventuale modifica dei vincoli derivanti dalle pericolosità del Piano Stralcio Assetti Idrogeologico dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno e della fascia di esondazione per tempi di ritorno inferiori ai 20 anni. Tale studio dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti. È stata verificata, ai sensi dell'art. 36 del P.I.T. della Regione Toscana, l'ammissibilità dei parcheggi in ambito A1 del borro della Dogana in quanto si soddisfano le seguenti condizioni: l'intervento non è diversamente localizzabile; per la verifica delle interferenze con la regimazione idraulica, l'ampliamento e la manutenzione del corso d'acqua, nonché dell'ottemperanza delle disposizioni di cui all'articolo 96 del regio decreto 523/1904, il progetto dell'intervento dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti; le opere previste poiché sono localizzate in area interessata da esondazioni con Tr=200 anni e possono quindi costituire ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione, sono condizionate al collaudo del sistema di casse di espansione sul borro della Dogana.

17. fattibilità sismica: L'intervento è subordinato alla preliminare messa in sicurezza del versante in loc. Ginestra che presenta forme di dissesto dovute a fenomeni franosi come da progetto preliminare approvato con Del. G.C. n.173 del 29.07.2010. Si prescrive, per la fase di progettazione esecutiva della messa in sicurezza del versante, una campagna di indagini geognostiche finalizzata alla determinazione dei parametri di resistenza al taglio (residui ed efficaci) da utilizzare per le verifiche di stabilità, utilizzando le stesse coordinate geografiche per la determinazione dell'azione sismica tra progetto e relazione geologica.

* casse di espansione sul Borro della Dogana (CE-CA1 - CE-SA1)

Aspetti geomorfologici: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

Aspetti idraulici: Gli interventi sul torrente Dogana comprendono la realizzazione di due casse di espansione, denominate Scrafana (sul borro della Vigna, affluente del borro della Sabina) e Pestello (alla confluenza tra il borro del Caspri e il borro della Sabina). Cassa Scrafana: tale cassa in linea suscettibile dei necessari approfondimenti nelle future fasi di progettazione che ne dovranno attestare anche la fattibilità in senso geologico-geotecnico, dovrà contenere un volume massimo d'invaso pari a circa 260 000 mc e sarà dotata di uno sbarramento in materiali sciolti, con quota di fondazione posta a 170.0 m slm e coronamento a quota 184.9 m slm. Lo scarico di fondo, munito di idonei dispositivi di grigliatura grossolana a monte, dovrà avere una luce libera a sezione quadrata di lato 80 cm. Ovviamente dovrà essere previsto anche uno scarico di superficie dimensionato almeno per piene cinquecentennali. Cassa Pestello: è localizzata alla confluenza tra il borro della Sabina e il borro del Caspri. L'estensione stimata della cassa è di circa 30000 mq. Il livello massimo in cassa è stabilito in 151.80 m s.l.m. con arginature poste a 152.80 m s.l.m. Si prevede anche la demolizione del ponte esistente in corrispondenza della sezione 150.50 (Borro Caspri), e la realizzazione di un nuovo ponte a quote di sicurezza in corrispondenza della sezione 149.25 (Borro Caspri). Nell'ambito di tale progetto saranno risagomate le sezioni idrauliche del borro del Caspri dalla 153 fino alla confluenza con il borro della Sabina, attraverso una sezione tipo larga 9 con sponde 3:2. Le sezioni in corrispondenza della soglia sfiorante sono larghe 10 m con pendenza delle sponde 1:1 e protezione in scogliera in dx e in sx; lo sfioratore è rappresentato dalla R.S. 149.55 ed ha le seguenti caratteristiche: lunghezza 40 m, quota di sfioro 150.4 m s.l.m. È stato inserito uno scarico di fondo della cassa di dimensioni BxH=2x1.2 m dotato anche di scarico di troppo pieno a quota 151.40. m s.l.m.

Aspetti sismici: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.60.1.9. area di trasformazione "VIA DI TERRANUOVA" (AT_R14)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 15.843* (sub comparto A = 10.866 mq - sub comparto B = 4.977 mq)

2. superficie fondiaria (Sf): mq 8.670 (sub comparto A = 5.980 mq - sub comparto B = 2.690 mq)

3. superficie utile lorda (Slu): mq 1.584 (sub comparto A = 1.086 mq - sub comparto B = 498 mq) - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 2.543 (sub comparto A = 1.900 mq - sub comparto B = 643 mq)

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 956 (sub comparto A = 546 mq - sub comparto B = 410 mq)

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 3.533 (sub comparto A = 2.347 mq - sub comparto B = 1.186 mq)

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº fino a 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: (sub comparto A = piano attuativo - sub comparto B = intervento edilizio diretto convenzionato)

12. obiettivi di progetto: Realizzazione di una maglia viaria che colleghi i tracciati dell'area P.I.P. esistente e via di Terranuova. Realizzazione di parcheggi pubblici lungo strada utilizzando il modello delle aree produttive adiacenti. Realizzazione di spazi a verde pubblico lungo il canale Battagli. Realizzazione di percorso ciclopedonale su via Fleming fino all'innesto con via di Terranuova.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 142 mq (sub comparto A = 93 mq - sub comparto B = 49 mq) corrispondente al canale Battagli.

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: L'attraversamento del Canale Battagli andrà realizzato con le seguenti specifiche: l'intradosso a quota superiore di 1m rispetto ai muri di contenimento attuali del canale. Non sono dettate altre condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.60.1.10. area di trasformazione "VIA ADIGE" (AT_R24)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 7.253

2. superficie fondiaria (Sf): mq 2.807

3. superficie utile lorda (Slu): mq 725 - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq 472

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 821

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 3.078

7.2. verde di arredo stradale: mq 75

8. numero di piani (Np): nº fino a 3

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Definizione del margine urbano verso la collina attraverso la realizzazione di un "viale alberato con parcheggi lungo strada" che completi la viabilità esistente e colleghi via di Brenta e via Garigliano. Realizzazione di una piazza e un'area per parcheggi pubblici.

13. note: è ammesso il recupero della capacità edificatoria derivante della demolizione del manufatto presente lungo la previsione del tracciato viario che by-passa il quartiere del Pestello - Ginestra, al fine di migliorarne la soluzione progettuale. Tale capacità edificatoria dovrà essere utilizzata esclusivamente nella presente area di trasformazione.

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla rete di telecomunicazioni esistente dovrà prevedere la realizzione di un tratto di circa 200 metri. L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. Spostamento del sedimentatore all'esterno dell'area di trasformazione. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione delle casse di espansione sul borro della Dogana * (CE-CA1 - CE-SA1). In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa. Dopo il collaudo delle opere di mitigazione del rischio idraulico in sede di attuazione si dovrà aggiornare lo studio idraulico per la verifica e l'eventuale modifica dei vincoli derivanti dalle pericolosità del Piano Stralcio Assetti Idrogeologico dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno e della fascia di esondazione per tempi di ritorno inferiori ai 20 anni. Tale studio dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.3. sono da rispettare le norme previste all'art.6 della NTA del P.A.I.

17. fattibilità sismica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, nelle zone con possibile amplificazione sismica connesse al bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante (8), deve essere eseguita una campagna di indagini geofisiche, opportunamente estesa ad un intorno significativo, che definisca in termini di geometrie la morfologia sepolta del bedrock sismico ed i contrasti di rigidità sismica (rapporti tra velocità sismiche in termini di Vsh delle coperture e del substrato). In presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente.

* casse di espansione sul Borro della Dogana (CE-CA1 - CE-SA1)

Aspetti geomorfologici: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

Aspetti idraulici: Gli interventi sul torrente Dogana comprendono la realizzazione di due casse di espansione, denominate Scrafana (sul borro della Vigna, affluente del borro della Sabina) e Pestello (alla confluenza tra il borro del Caspri e il borro della Sabina). Cassa Scrafana: tale cassa in linea suscettibile dei necessari approfondimenti nelle future fasi di progettazione che ne dovranno attestare anche la fattibilità in senso geologico-geotecnico, dovrà contenere un volume massimo d'invaso pari a circa 260 000 mc e sarà dotata di uno sbarramento in materiali sciolti, con quota di fondazione posta a 170.0 m slm e coronamento a quota 184.9 m slm. Lo scarico di fondo, munito di idonei dispositivi di grigliatura grossolana a monte, dovrà avere una luce libera a sezione quadrata di lato 80 cm. Ovviamente dovrà essere previsto anche uno scarico di superficie dimensionato almeno per piene cinquecentennali. Cassa Pestello: è localizzata alla confluenza tra il borro della Sabina e il borro del Caspri. L'estensione stimata della cassa è di circa 30000 mq. Il livello massimo in cassa è stabilito in 151.80 m s.l.m. con arginature poste a 152.80 m s.l.m. Si prevede anche la demolizione del ponte esistente in corrispondenza della sezione 150.50 (Borro Caspri), e la realizzazione di un nuovo ponte a quote di sicurezza in corrispondenza della sezione 149.25 (Borro Caspri). Nell'ambito di tale progetto saranno risagomate le sezioni idrauliche del borro del Caspri dalla 153 fino alla confluenza con il borro della Sabina, attraverso una sezione tipo larga 9 con sponde 3:2. Le sezioni in corrispondenza della soglia sfiorante sono larghe 10 m con pendenza delle sponde 1:1 e protezione in scogliera in dx e in sx; lo sfioratore è rappresentato dalla R.S. 149.55 ed ha le seguenti caratteristiche: lunghezza 40 m, quota di sfioro 150.4 m s.l.m. È stato inserito uno scarico di fondo della cassa di dimensioni BxH=2x1.2 m dotato anche di scarico di troppo pieno a quota 151.40. m s.l.m.

Aspetti sismici: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.60.1.11. area di trasformazione "VIA PIAVE" (AT_R40)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 19.095*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 4.541

3. superficie utile lorda (Slu): mq 1.910 - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 6.993

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 3.406

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 3.510

7.2. verde di arredo stradale: mq 314

8. numero di piani (Np): nº fino a 5

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Completamento dell'area "Peep" del capoluogo e ridefinizione del suo rapporto con le attrezzature collettive poste lungo l'Arno attraverso la realizzazione di aree per verde pubblico e parcheggi. Realizzazione del sottopasso di viale Matteotti.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 331 mq corrispondente al sottopasso di viale Matteotti.

13bis. note aggiuntive: Le aree destinate a verde pubblico lungo il torrente dogana sono compatibili con il progetto di adeguamento arginale redatto dall'Amministrazione provinciale. Qualora si intenda modificare tali previsioni la variante conseguente dovrà essere sottoposta al parere dell'Amministrazione provinciale.

14. infrastrutture a rete: Realizzazione di un tratto della nuova dorsale delle acque reflue che dal Podere Cantone si sviluppa fino a Via della Costituzione. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.60.1.12. area di trasformazione "VIA BOTTEGO" (AT_R42)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 10.627 (sub comparto A = mq 4.627 - sub comparto B = mq 6.000)

2. superficie fondiaria (Sf): mq 5.190 (sub comparto A = mq 1.995 - sub comparto B = mq 3.195)

3. superficie utile lorda (Slu): mq 1.063 (sub comparto A = mq 463 - sub comparto B = mq 600) - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 1.274 (sub comparto A = mq 856 - sub comparto B = mq 418)

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 220 (sub comparto B = mq 220)

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 3.942 (sub comparto A = mq 1.776 - sub comparto B = mq 2.166)

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº fino a 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: (sub comparto A = intervento edilizio diretto convenzionato - sub comparto B = piano attuativo)

12. obiettivi di progetto: Definizione del margine urbano attraverso la realizzazione di una maglia viaria che completi i tratti delle schede norma AT_R9 e AT_R16 al fine di realizzare un tracciato carrabile alternativo all'attuale via Vespucci.

13. note: -

13bis. obblighi: Nel caso in cui il sub-comparto A non sottoscriva la convenzione relativa alle opere di urbanizzazione (in cui si preveda la cessione immediata delle aree su cui insistono le stesse opere comprensiva delle garanzie fideiussorie per la loro realizzazione) entro 60 giorni dalla data di pubblicazione sul BURT dell'avviso relativo alla approvazione della variante n. 13 del Regolamento Urbanistico del 2010 la suddivisione in sub-comparti tra il sub comparto A e il sub comparto B decade ipso-facto e l'area di trasformazione dovrà essere attuata unitariamente previa redazione di un piano attuativo.

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. L'allacciamento alla rete di gas metano dovrà essere realizzato in media pressione e conseguentemente dovrà essere installata una cabina di trasformazione per la distribuzione. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: L'attraversamento del Canale Battagli andrà realizzato con le seguenti specifiche: l'intradosso a quota superiore di 1m rispetto ai muri di contenimento attuali del canale. Non sono dettate altre condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.60.1.12bis area di trasformazione "VIA COLOMBO" (AT_R45)

L'intervento è subordinato a valutazione integrata ai sensi della L.R.1/2005 e a valutazione ambientale strategica (VAS) ai sensi del D.Lgs.4/2008.

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 3.000

2. superficie fondiaria (Sf): mq 1.874

3. superficie utile lorda (Slu): mq 300 - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 1.126

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq -

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq -

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº fino a 3

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Consolidamento del fronte urbano lungo via Colombo e realizzazione di spazi pubblici a verde attrezzato.

13. note: -

14. infrastrutture a rete: -

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.60.1.12ter. area di trasformazione "ANTISTADIO"

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 5.532

2. superficie fondiaria (Sf): mq 4.848

3. superficie utile lorda (Slu): mq 2.133 *

4. superficie utile lorda incrementata (Slu +): vedi note **

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r): mq 292

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 392

7.2. verde di arredo stradale: mq

8. numero di piani (Np): n. fino a 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Realizzazione di un primo stralcio del più ampio intervento disciplinato dall'area di trasformazione "BERIGNOLO STECCATO" (AT_R3).

13. note: *La superficie utile lorda deriva in parte (1.000 mq) dal dimensionamento dell'U.T.O.E. di Montevarchi ed in parte (1.133 mq) dalla conversione in capacità edificatoria di alcuni volumi demoliti di proprietà del Comune di Montevarchi riportati nel Registro dei Crediti Edilizi al co.59.3bis. del presente regolamento e precisamente dai volumi di cui al Fg.10 part.163, part.164 sub 1 e part.106 sub 7, 8, 9, 12, 15, 16 e 21 e al Fg.11 part.643, part.815 e part.1175. ** L'area di trasformazione non è sottoposta alla disciplina di cui ai co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

13bis. note aggiuntive: In sede di procedura di evidenza pubblica per la cessione dell'immobile dovrà essere prevista, tra l'altro, una prescrizione secondo la quale il trasferimento dell'immobile sia condizionato alla realizzazione di un impianto sportivo analogo in altra sede.

13ter. ulteriori note aggiuntive: Qualora l'applicazione delle disposizioni di cui all'art.13 "norme specifiche sulle opere di urbanizzazione" del presente regolamento determini la corresponsione di un contributo in luogo della realizzazione degli standard dovuti, quota parte di tale contributo dovrà essere destinato alla riqualificazione dello spazio pubblico antistante lo stadio "Brilli Peri".

14. infrastrutture a rete: -

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

U.T.O.E. LEVANE

co.60.1.13 area di trasformazione "VIA ARNO" (AT_R21)

U.T.O.E. - LEVANE

1. superficie territoriale (St): mq 2.813

2. superficie fondiaria (Sf): mq 2.145

3. superficie utile lorda (Slu): mq 281 - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 668

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq -

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº fino a 3

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Consolidamento del margine urbano lungo via Arno. Realizzazione di parcheggi pubblici a servizio del parco del promontorio di Levane.

13. note: -

14. infrastrutture a rete: Per lo smaltimento delle acque meteoriche è necessaria la realizzazione di un'opera di attraversamento di Via Arno per evitare ristagni di acqua a monte della strada provinciale. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.60.1.14 area di trasformazione "PIAN DI LEVANE" (AT_R22)

U.T.O.E. - LEVANE

1. superficie territoriale (St): mq 46.564

2. superficie fondiaria (Sf): mq 11.102

3. superficie utile lorda (Slu): mq 4.656 - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 25.618

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 1.803

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 8.041

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº fino a 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Realizzazione di un tratto della variante alla strada provinciale che collega via Aretina con via Arno. Realizzazione di un attraversamento carrabile sul torrente Ambra in direzione via Siena. Realizzazione di parcheggi pubblici e di ampie aree destinate a verde attrezzato.

13. note: -

14. infrastrutture a rete: Dovrà essere sostituito l'armadio esistente della rete di telecomunicazioni con uno nuovo in vetroresina. L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. L'allacciamento alla rete di gas metano dovrà essere realizzato in media pressione e conseguentemente dovrà essere installata una cabina di trasformazione per la distribuzione. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alla fascia interessata da esondazione per Tr=20 anni: non è permessa l'edificazione, sono consentite solo nuove previsioni per infrastrutture a rete non diversamente localizzabili, per le quali sarà comunque necessario attuare tutte le dovute precauzioni per la riduzione del rischio a livello compatibile con le caratteristiche dell'infrastruttura. In tutti gli altri casi, le porzioni delle previsioni che ricadono all'interno del perimetro delle aree allagabili con Tr≤=20 anni sono vincolate a verde non attrezzato. Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. L'attraversamento sul torrente Ambra necessita di specifico progetto del quale si forniscono i requisiti minimi: livello minimo dell'intradosso pari a 1m rispetto al livello idraulico stimato allo stato attuale per Tr=200 anni e Tpcritico per il torrente Ambra (pertanto 151.91 1.00=ca 153.00 m s.l.m.). Il progetto dell'attraversamento dovrà essere sottoposto ai pareri degli enti competenti. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.4. sono consentiti tutti gli interventi previsti dall'art.6 della NTA del P.A.I. Nell'area di intervento è presente una zona classificata FI4, tale area è soggetta a transito di portate del torrente Ambra per eventi con Tr=200 anni e Tp critico del torrente stesso. Non si prevedono interventi attivi sul torrente Ambra, bensì interventi di autosicurezza sulle eventuali edificazioni o infrastrutture da prevedersi nell'area. Poichè si tratta di una situazione di transito le quote di autosicurezza degradano da monte verso valle e risultano pari a 152.43 0.70=153.13 m s.l.m. in corrispondenza della sezione AM_PS_42, 151.91 0.70=152.61 m s.l.m. in corrispondenza della sezione AM_PS_41, 151.60 0.70=152.30 m s.l.m. in corrispondenza della sezione AM_PS_40 e 151.33 0.70=152.03 m s.l.m. in corrispondenza della sezione AM_PS_39. La rampa in rilevato del nuovo attraversamento del torrente Ambra in sinistra idraulica dovrà essere posta a quota di sicurezza e dovrà essere trasparente al transito verso valle delle portate in esondazione.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.60.1.15 area di trasformazione "VIA DELLA COSTA 1" (AT_R23)

U.T.O.E. - LEVANE

1. superficie territoriale (St): mq 7.890

2. superficie fondiaria (Sf): mq 3.755

3. superficie utile lorda (Slu): mq 1.149*

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 1.386

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 1.154

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 1.578

7.2. verde di arredo stradale: mq 17

8. numero di piani (Np): nº fino a 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Consolidamento del margine urbano al confine con l'area urbanizzata del comune di Bucine. Realizzazione di spazi per parcheggi pubblici anche a servizio del vicino complesso scolastico.

13. note: *La superficie utile lorda deriva dalla capacità edificatoria assegnata dal Regolamento Urbanistico approvato con Del.C.C.n.6 del 09.01:2004.

13bis. note aggiuntive: In alternativa alle disposizioni della presente scheda norma è ammessa la realizzazione, tramite intervento edilizio diretto convenzionato, delle previsioni approvate con Del.C.C.n.118 del 14.11.2007, in quanto urbanisticamente compatibili. In tal caso, trattandosi di un intervento che prevede, tra l'altro, la realizzazione di un'ampia area di parcheggio con accesso diretto da via della Costa configurandosi, pertanto, come intervento di rilevante interesse pubblico, non sono da applicarsi le disposizioni di cui ai co.57.11.2. e co.57.11.3.

14. infrastrutture a rete: A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico.

17. fattibilità sismica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, in presenza di faglie e/o contatti tettonici (13), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative alla presenza di strutture tettoniche anche sepolte.

co.60.1.16 area di trasformazione "VIA DELLA COSTA 2" (AT_R34)

U.T.O.E. - LEVANE

1. superficie territoriale (St): mq 2.292

2. superficie fondiaria (Sf): mq 1.885

3. superficie utile lorda (Slu): mq 229 - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 212

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 195

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº fino a 3

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Realizzazione di parcheggi pubblici a servizio del parco del promontorio di Levane.

13. note: -

14. infrastrutture a rete: A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo. Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.60.1.17 area di trasformazione "CASA AL PIANO" (AT_R43)

U.T.O.E. - LEVANE

1. superficie territoriale (St): mq 39.356

2. superficie fondiaria (Sf): mq 15.772

3. superficie utile lorda (Slu): mq 3.936 - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 10.233

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 2.719

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 9.939

7.2. verde di arredo stradale: mq 693

8. numero di piani (Np): nº fino a 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Completamento e consolidamento del margine nord del nucleo urbano di Levane. Realizzazione di ampie aree a verde pubblico attrezzato a servizio dei nuovi insediamenti e di quelli esistenti. Realizzazione di un tratto della variante alla strada provinciale che collega via Aretina con via Arno.

13. note: -

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. L'allacciamento alla rete di gas metano dovrà essere realizzato in media pressione e conseguentemente dovrà essere installata una cabina di trasformazione per la distribuzione. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

U.T.O.E. LEVANELLA

co.60.1.18 area di trasformazione "LEVANELLA CIMITERO" (AT_R18)

L'area di trasformazione dovrà concorrere alla realizzazione della cassa d'espansione, in misura pari a a 8,844%, secondo quanto disciplinato nella Convenzione Rep. n.51907, Racc.n. 23625 del 20.01.2009 Rogito Notaio Roberto Pisapia - "Realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e della cassa di espansione, ai fini della edificazione dell'area di trasformazione AT_R19 "Levanella" sub. comparto "A".

U.T.O.E. - LEVANELLA

1. superficie territoriale (St): mq 13.872*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 4.091

3. superficie utile lorda (Slu): mq 1.691 (comparto edificatorio = mq 1.387 atto permuta** = mq 304) - [it: mq/mq 0,10 atto permuta]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 3.243

5.2. piazza pavimentata: mq 700

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 1.158

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 2.265

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº fino a 5

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Definizione del margine urbano verso la ferrovia. Cessione dell'area individuata con specifica retinatura per la realizzazione del nuovo edificio scolastico di Levanella. Realizzazione di un ampio spazio per parcheggi pubblici nella parte centrale dell'area.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 2.414 mq corrispondente all'area in cessione per realizzazione del nuovo edificio scolastico di Levanella. **Il valore di 304 mq di slu deriva da quanto riportato nell'atto di permuta stipulato in data 01.08.2012 (Rep.Not.N.57620 N.27918 di Racc.).

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. Realizzazione di un tratto della nuova dorsale di adduzione dell'acquedotto che dal potabilizzatore posto in località le Case Romole si sviluppa fino al confine con il Comune di Bucine. Per lo smaltimento delle acque meteoriche è necessaria la sistemazione funzionale dell'opera di attraversamento della SR69 in prossimità di via I Maggio. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione della cassa di espansione sul borro di Valdilago. In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa. Prescrizione relativa alla fascia interessata da esondazione per Tr=20 anni: la realizzazione di interventi in tale area è vincolata alla realizzazione e al collaudo della cassa di espansione sul borro di Valdilago. Dopo il collaudo delle opere di mitigazione del rischio idraulico in sede di attuazione si dovrà aggiornare lo studio idraulico per la verifica e l'eventuale modifica dei vincoli derivanti dalle pericolosità del Piano Stralcio Assetto Idrogeologico dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno e della fascia di esondazione per tempi di ritorno inferiori ai 20 anni. Tale studio dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti. Pertanto lo schema riportato nella tavola P8 è da ritenersi valido solo dopo il collaudo della cassa sopraccitata. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.3 e PAI P.I.4. viene richiesta anche l'approvazione da parte dell'Autorità di bacino dei progetti di sistemazione idraulica in riferimento agli art.6 e 7 delle NTA del P.A.I. Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.60.1.19 area di trasformazione "LEVANELLA VILLANUZZA" (AT_R19)

L'area di trasformazione dovrà concorrere alla realizzazione della cassa d'espansione, in misura pari a a 20,488%, secondo quanto disciplinato nella Convenzione Rep. n.51907, Racc.n. 23625 del 20.01.2009 Rogito Notaio Roberto Pisapia - "Realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e della cassa di espansione, ai fini della edificazione dell'area di trasformazione AT_R19 "Levanella" sub. comparto "A".

U.T.O.E. - LEVANELLA

1. superficie territoriale (St): mq 57.966

2. superficie fondiaria (Sf): mq 20.504

3. superficie utile lorda (Slu): mq 6.888 (comparto edificatorio = 4.092 mq - cassa di espansione* = 2.796 mq) - [it: mq/mq 0,10 + CdE]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 18.626**

5.2. piazza pavimentata: mq 7.955

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 2.325

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 7.825

7.2. verde di arredo stradale: mq 731

8. numero di piani (Np): nº fino a 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Definizione del margine urbano verso la ferrovia attraverso la realizzazione di un tratto del tracciato viario che si sviluppa a sud e parallelamente alla SR69. Le aree per la sosta e le sezioni stradali dovranno ricalcare materiali e disegno a terra del piano attuativo approvato con Del.C.C.n.50 del 15/05/2008.

13. note: *Il valore di 2.796 mq deriva dal residuo di capacità edificatoria assegnata alla cassa di espansione e definita con Del.C.C.n.50 del 15/05/2008. **La superficie del verde pubblico è comprensiva di 17.049 mq corrispondente alla porzione di cassa di espansione ricadente nell'area di trasformazione.

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. Realizzazione di un tratto della nuova dorsale di adduzione dell'acquedotto che dal potabilizzatore posto in località le Case Romole si sviluppa fino al confine con il Comune di Bucine. Per lo smaltimento delle acque meteoriche è necessaria la regimazione delle acque del Borro della Villanuzza con la realizzazione di una nuova condotta che corre parallela al rilevato ferroviario e si immette nel Borro di Valdilago mediante la cassa di espansione. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.60.1.21 area di trasformazione "VIA DELLA TECNICA" (AT_R44)

U.T.O.E. - LEVANELLA

1. superficie territoriale (St): mq 9.102

2. superficie fondiaria (Sf): mq 2.735

3. superficie utile lorda (Slu): mq 910 - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 3.782

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq -

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 2.585

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº fino a 3

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Completamento del nucleo residenziale posto sul margine nord di Via della Tecnica. Realizzazione di un tratto viario di collegamento tra la viabilità principale di servizio alle aree produttive e le aree residenziali poste oltre il torrente Valdilago.

13. note: -

14. infrastrutture a rete: A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione della cassa di espansione sul borro di Valdilago. In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa. Dopo il collaudo delle opere di mitigazione del rischio idraulico in sede di attuazione si dovrà aggiornare lo studio idraulico per la verifica e l'eventuale modifica dei vincoli derivanti dalle pericolosità del Piano Stralcio Assetti Idrogeologico dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno e della fascia di esondazione per tempi di ritorno inferiori ai 20 anni. Tale studio dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti. Prescrizione relativa alla fascia interessata da esondazione per Tr=20 anni: non è permessa l'edificazione, l'area è vincolata a verde non attrezzato. Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. L'attraversamento del Canale Berignolo andrà realizzato con le seguenti specifiche: l'intradosso a quota superiore di 1m rispetto alla quota massima tra destra e sinistra idraulica dei cigli, muri o argini di contenimento attuali del canale. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.3 e PAI P.I.4. il riferimento normativo sono gli artt. 6 e 7 delle NTA del PAI. È stata verificata, ai sensi dell'art. 36 del P.I.T. della Regione Toscana, l'ammissibilità della strada in ambito A1 del borro del Valdilago in quanto si soddisfano le seguenti condizioni: l'intervento non è diversamente localizzabile; per la verifica delle interferenze con la regimazione idraulica, l'ampliamento e la manutenzione del corso d'acqua, nonché dell'ottemperanza delle disposizioni di cui all'articolo 96 del regio decreto 523/1904, il progetto dell'intervento dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti; le opere previste poiché sono localizzate in area interessata da esondazioni con Tr=200 anni e possono quindi costituire ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione, sono condizionate al collaudo della cassa di espansione sul borro di Valdilago.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

U.T.O.E. MONCIONI

co.60.1.22 area di trasformazione "MONCIONI" (AT_R29)

L'intervento è subordinato a valutazione integrata ai sensi della L.R.1/2005 e a valutazione ambientale strategica (VAS) ai sensi del D.Lgs.4/2008.

U.T.O.E. - MONCIONI

1. superficie territoriale (St): mq 12.168

2. superficie fondiaria (Sf): mq 3.499

3. superficie utile lorda (Slu): mq 1.216 - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

4.1. verde pubblico: mq 6.042

4.2. piazza pavimentata: mq -

5. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 413

6. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

6.1. strada: mq 2.214

6.2. verde di arredo stradale: mq -

7. numero di piani (Np): nº fino a 3

8. altezza massima (Hmax): mt -

9. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

10. modalità di attuazione: piano attuativo

11. obiettivi di progetto: Completamento della comparto urbano di recente formazione. Realizzazione di un ampia area destinata a verde pubblico e parcheggi a servizio del centro storico. Realizzazione di una tratto di strada che collegandosi a quelle esistenti consenta di by-passare il centro abitato di Moncioni. Tale infrastruttura dovrà prevedere la realizzazione di aree per la sosta lungo strada e opere di finitura che tengano conto del valore ambientale e paesaggistico dei luoghi.

12. note: -

13. infrastrutture a rete: A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

14. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

15. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico.

16. fattibilità sismica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, nelle zone con possibile amplificazione sismica in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente.

Art.61 le aree di trasformazione della città a prevalente destinazione produttiva (AT_P)

61.1. Di seguito sono riportate le schede norma relative alle aree di trasformazione della città a prevalente destinazione produttiva (AT_P) individuate dal presente Regolamento.

U.T.O.E. MONTEVARCHI

co.61.1.1 area di trasformazione "MONTEVARCHI NORD" (AT_P1)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 27.106*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 7.233

3. superficie utile lorda (Slu): mq 18.896**

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 8.719

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 6.728

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 4.280

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº 2

9. altezza massima (Hmax): mt 8

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.2. del presente regolamento, è comunque esclusa la localizzazione della destinazione d'uso industriale e artigianale (Ia) definite di prima classe dall'art.216 del R.D.n.1265/1934, ed espressamente elencate nel decreto ministeriale del 05.09.1994, fermo restando quanto disposto al quinto comma dello stesso articolo.

11. modalità di attuazione: piano attuativo di iniziativa pubblica legato al programma di sviluppo dell'area di confine con San Giovanni Valdarno e Terranuova Bracciolini.

12. obiettivi di progetto: Completamento dell'area produttiva interclusa fra i due insediamenti P.I.P. esistenti. Realizzazione di un'ampia area per il verde pubblico e di parcheggi di consistenti dimensioni nella parte centrale dell'intervento. Gli interventi dovranno tener conto della "valenza ambientale" del Canale Battagli.

13. note: La superficie utile lorda può essere impiegata come sommatoria della slu utilizzata nell'hmax (8 m) a destinazione produttiva più 2 piani (al massimo) destinati ad altro uso. *La superficie territoriale è comprensiva di 146 mq corrispondente al canale Battagli. **La superficie utile lorda deriva dalla capacità edificatoria assegnata dal Regolamento Urbanistico approvato con Del.C.C.n.6 del 09.01:2004.

14. infrastrutture a rete e raccolta dei rifiuti: Area interessata dal passaggio di elettrodotti ad alta tensione. Si dovranno, pertanto, rispettare le vigenti normative in materia di conduttori elettrici. È prescritto il raggiungimento dell'obiettivo di qualità in merito all'induzione magnetica ed alla portata in corrente in servizio normale dell'elettrodotto, secondo quanto specificato dalla legislazione vigente. L'allacciamento alla rete di gas metano dovrà essere realizzato in media pressione e conseguentemente dovrà essere installata una cabina di trasformazione per la distribuzione. All'interno del resede di pertinenza degli edifici dovrà essere predisposta un'area dedicata alla raccolta dei rifiuti urbani o ad essi assimilati.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.61.1.2 area di trasformazione "CONSORZIO AGRARIO" (AT_P11)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 8.815

2. superficie fondiaria (Sf): mq 6.618

3. superficie utile lorda (Slu): mq 3.085 - [it: mq/mq 0,35]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 2.197

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq -

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº 2

9. altezza massima (Hmax): mt 8

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.2. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Completamento del margine a nord dell'area produttiva lungo via Leopardi. Completamento del sistema dei parcheggi.

13. note: La superficie utile lorda può essere impiegata come sommatoria della slu utilizzata nell'hmax (8 m) a destinazione produttiva più 2 piani (al massimo) destinati ad altro uso.

14. infrastrutture a rete e raccolta dei rifiuti: Area interessata dal passaggio di elettrodotti ad alta tensione. Si dovranno, pertanto, rispettare le vigenti normative in materia di conduttori elettrici. È prescritto il raggiungimento dell'obiettivo di qualità in merito all'induzione magnetica ed alla portata in corrente in servizio normale dell'elettrodotto, secondo quanto specificato dalla legislazione vigente. All'interno del resede di pertinenza degli edifici dovrà essere predisposta un'area dedicata alla raccolta dei rifiuti urbani o ad essi assimilati.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.61.1.3 area di trasformazione "VIA LEOPARDI" (AT_P17)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 3.299

2. superficie fondiaria (Sf): mq 1.676

3. superficie utile lorda (Slu): mq 652*

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 1.623

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq -

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº 2

9. altezza massima (Hmax): mt 8

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.2. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Completamento del margine urbano verso il nuovo ospedale e realizzazione di parcheggi lungo la viabilità esistente. L'area destinata a parcheggi dovrà conservare un alto grado di permeabilità e, pertanto, dovranno essere utilizzate tecniche costruttive di ingegneria naturalistica.

13. note: La superficie utile lorda può essere impiegata come sommatoria della slu utilizzata nell'hmax (8 m) a destinazione produttiva più 2 piani (al massimo) destinati ad altro uso. *La superficie utile lorda deriva dalla capacità edificatoria assegnata dal Regolamento Urbanistico approvato con Del.C.C.n.6 del 09.01:2004

14. infrastrutture a rete e raccolta dei rifiuti: All'interno del resede di pertinenza degli edifici dovrà essere predisposta un'area dedicata alla raccolta dei rifiuti urbani o ad essi assimilati.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.61.1.4 area di trasformazione "VIA FERRARI" (AT_P18)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 6.119*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 3.540

3. superficie utile lorda (Slu): mq 2090

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 1.665

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 653

7.2. verde di arredo stradale: mq 261

8. numero di piani (Np): nº 2

9. altezza massima (Hmax): mt 8

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: Per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.2. del presente regolamento, è comunque esclusa la localizzazione della destinazione d'uso industriale e artigianale (Ia) definite di prima classe dall'art.216 del R.D.n.1265/1934, ed espressamente elencate nel decreto ministeriale del 05.09.1994, fermo restando quanto disposto al quinto comma dello stesso articolo.

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Completamento del margine urbano e realizzazione di viabilità e parcheggi anche a servizio degli edifici esistenti. Realizzazione di una vasca volano che tenga conto delle necessità dell'area e dei due edifici esistenti contigui. Sistemazione del verde di arredo stradale con opere accessorie lungo via Ferrari. Gli interventi dovranno tener conto della "valenza ambientale" del Canale Battagli.

13. note: La superficie utile lorda può essere impiegata come sommatoria della slu utilizzata nell'hmax (8 m) a destinazione produttiva più 2 piani (al massimo) destinati ad altro uso. *La superficie territoriale è comprensiva di un'area che ha già espresso capacità edificatoria.

14. infrastrutture a rete e raccolta dei rifiuti: All'interno del resede di pertinenza degli edifici dovrà essere predisposta un'area dedicata alla raccolta dei rifiuti urbani o ad essi assimilati.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: L'attraversamento del Canale Battagli andrà realizzato con le seguenti specifiche: l'intradosso a quota superiore di 1m rispetto ai muri di contenimento attuali del canale. Non sono dettate altre condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.61.1.5 area di trasformazione "VIA LEOPARDI 2" (AT_P19)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 5.161

2. superficie fondiaria (Sf): mq 4.520

3. superficie utile lorda (Slu): mq 3.100*

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 641

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq -

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº 2

9. altezza massima (Hmax): mt 8

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.2. del presente regolamento, è comunque esclusa la localizzazione della destinazione d'uso industriale e artigianale (Ia) definite di prima classe dall'art.216 del R.D.n.1265/1934, ed espressamente elencate nel decreto ministeriale del 05.09.1994, fermo restando quanto disposto al quinto comma dello stesso articolo.

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Completamento del tessuto urbano verso via Leopardi. Realizzazione di parcheggi pubblici lungo via Leopardi.

13. note: La superficie utile lorda può essere impiegata come sommatoria della slu utilizzata nell'hmax (8 m) a destinazione produttiva più 2 piani (al massimo) destinati ad altro uso. *La slu deriva dalla variante al Regolamento Urbanistico n.7 approvata con Del. C.C. n.101 del 24/10/2005.

14. infrastrutture a rete e raccolta dei rifiuti: L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. All'interno del resede di pertinenza degli edifici dovrà essere predisposta un'area dedicata alla raccolta dei rifiuti urbani o ad essi assimilati.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.61.1.6 area di trasformazione "VIA MAJORANA" (AT_P20)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 11.205*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 5.622

3. superficie utile lorda (Slu): mq 3.922 - [it: mq/mq 0,35]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 396

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 1.339

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 4.341

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº 2

9. altezza massima (Hmax): mt 8

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.2. del presente regolamento, è comunque esclusa la localizzazione della destinazione d'uso industriale e artigianale (Ia) definite di prima classe dall'art.216 del R.D.n.1265/1934, ed espressamente elencate nel decreto ministeriale del 05.09.1994, fermo restando quanto disposto al quinto comma dello stesso articolo.

11. modalità di attuazione: piano particolareggiato di iniziativa pubblica

12. obiettivi di progetto: Completamento dell'area industriale interclusa fra i due insediamenti P.I.P. esistenti. Realizzazione della viabilità di collegamento tra via Pasteur e via F.lli Alinari. Le aree per la sosta e la sezione stradale dovranno ricalcare materiali e disegno a terra di quanto realizzato nell'area PIP adiacente. Gli interventi dovranno tener conto della "valenza ambientale" del Canale Battagli.

13. note: La superficie utile lorda può essere impiegata come sommatoria della slu utilizzata nell'hmax (8 m) a destinazione produttiva più 2 piani (al massimo) destinati ad altro uso. *La superficie territoriale è comprensiva di 43 mq corrispondente al canale Battagli.

14. infrastrutture a rete e raccolta dei rifiuti: Area interessata dal passaggio di elettrodotti ad alta tensione. Si dovranno, pertanto, rispettare le vigenti normative in materia di conduttori elettrici. È prescritto il raggiungimento dell'obiettivo di qualità in merito all'induzione magnetica ed alla portata in corrente in servizio normale dell'elettrodotto, secondo quanto specificato dalla legislazione vigente. L'allacciamento alla rete di gas metano dovrà essere realizzato in media pressione e conseguentemente dovrà essere installata una cabina di trasformazione per la distribuzione. All'interno del resede di pertinenza degli edifici dovrà essere predisposta un'area dedicata alla raccolta dei rifiuti urbani o ad essi assimilati.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: L'attraversamento del Canale Battagli andrà realizzato con le seguenti specifiche: l'intradosso a quota superiore di 1m rispetto ai muri di contenimento attuali del canale. Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

U.T.O.E. LEVANE

co.61.1.7 area di trasformazione "CASA ROTTA" (AT_P10)

U.T.O.E. - LEVANE

1. superficie territoriale (St): mq 20.115

2. superficie fondiaria (Sf): mq 14.097

3. superficie utile lorda (Slu): mq 7.040 - [it: mq/mq 0,35]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 3.064

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 2.750

7.2. verde di arredo stradale: mq 204

8. numero di piani (Np): nº 2

9. altezza massima (Hmax): mt 8

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.2. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Completamento e consolidamento del margine a est dell'area P.I.P. esistente lungo la SR 69. Realizzazione di un tratto di strada necessaria per il collegamento con la viabilità di confine. Realizzazione di parcheggi.

13. note: La superficie utile lorda può essere impiegata come sommatoria della slu utilizzata nell'hmax (8 m) a destinazione produttiva più 2 piani (al massimo) destinati ad altro uso.

13bis. obblighi: In corrispondenza del confine dell'area di trasformazione lato S.R.69, gli edifici dovranno essere collocati ad una distanza di 30 m da tale confine. In questa fascia dovranno essere piantumati alberi di alto fusto. Nel caso in cui non venga sottoscritta la convenzione relativa alle opere di urbanizzazione (in cui si preveda la cessione immediata delle aree su cui insistono le stesse opere comprensiva delle garanzie fideiussorie per la loro realizzazione) entro 60 giorni dalla data di pubblicazione sul BURT dell'avviso relativo alla approvazione della variante n.12 del Regolamento Urbanistico del 2010 che modifica l'area di trasformazione, la stessa decade ipso-facto e l'area di trasformazione dovrà essere attuata così come prevista nel Regolamento Urbanistico del 2010.

13ter. Obblighi del Comune: Il corrispettivo derivante dall'applicazione della Del.C.C.n.45 del 27.04.2011 così come modificata dalla Del.C.C.n.68 del 29.07.2011 riguardante i "Criteri per l'attuazione dell'art. 28 della legge 1150/42" in applicazione dell'art. 13 del presente regolamento dovrà essere utilizzato dal Comune per la realizzazione di una rotatoria in corrispondenza dell'incrocio tra Via Aretina, Via dei Pianeti e Via Leo Valiani e per la realizzazione di un'area destinata a parcheggi pubblici in prossimità del Cimitero di Levane nel territorio del Comune di Bucine.

14. infrastrutture a rete e raccolta dei rifiuti: L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. Realizzazione di un tratto della nuova dorsale di adduzione dell'acquedotto che dal potabilizzatore posto in località le Case Romole si sviluppa fino al confine con il Comune di Bucine. All'interno del resede di pertinenza degli edifici dovrà essere predisposta un'area dedicata alla raccolta dei rifiuti urbani o ad essi assimilati.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

U.T.O.E. LEVANELLA

co.61.1.9 area di trasformazione "VALDILAGO PATERESSO" (AT_P4)

L'area di trasformazione dovrà concorrere alla realizzazione della cassa d'espansione, in misura pari a a 19,949%, secondo quanto disciplinato nella Convenzione Rep. n.51907, Racc.n. 23625 del 20.01.2009 Rogito Notaio Roberto Pisapia - "Realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e della cassa di espansione, ai fini della edificazione dell'area di trasformazione AT_R19 "Levanella" sub. comparto "A".

U.T.O.E. - LEVANELLA

1. superficie territoriale (St): mq 80.279

2. superficie fondiaria (Sf): mq 22.024

3. superficie utile lorda (Slu): mq 28.098 - [it: mq/mq 0,35]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 38.046

5.2. piazza pavimentata: mq 5.792

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 4.213

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 9.873

7.2. verde di arredo stradale: mq 332

8. numero di piani (Np): nº 2

9. altezza massima (Hmax): mt 8

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.2. del presente regolamento, è comunque esclusa la localizzazione della destinazione d'uso industriale e artigianale (Ia) definite di prima classe dall'art.216 del R.D.n.1265/1934, ed espressamente elencate nel decreto ministeriale del 05.09.1994, fermo restando quanto disposto al quinto comma dello stesso articolo.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Definizione del margine urbano a nord di Levanella attraverso la realizzazione di un "viale alberato con parcheggi lungo strada". Realizzazione di ampie fasce di verde pubblico al fine di creare delle aree di "filtro" tra le parti a destinazione prevalentemente produttiva e le parti esistenti residenziali.

13. note: La superficie utile lorda può essere impiegata come sommatoria della slu utilizzata nell'hmax (8 m) a destinazione produttiva più 2 piani (al massimo) destinati ad altro uso.

14. infrastrutture a rete e raccolta dei rifiuti: L'allacciamento alla rete di telecomunicazioni esistente dovrà prevedere la realizzione di un tratto di circa 500 metri. L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. L'allacciamento alla rete di gas metano dovrà essere realizzato in media pressione e conseguentemente dovrà essere installata una cabina di trasformazione per la distribuzione. All'interno del resede di pertinenza degli edifici dovrà essere predisposta un'area dedicata alla raccolta dei rifiuti urbani o ad essi assimilati.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione della cassa di espansione sul borro di Valdilago. In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.3 e PAI P.I.4. viene richiesta l'approvazione da parte dell'Autorità di bacino dei progetti di sistemazione idraulica (artt. 6 e 7 delle NTA del PAI). Prescrizione relativa alla fascia interessata da esondazione per Tr=20 anni: la realizzazione della strada in tale area è vincolata alla realizzazione e al collaudo della cassa di espansione sul borro di Valdilago. Dopo il collaudo delle opere di mitigazione del rischio idraulico in sede di attuazione si dovrà aggiornare lo studio idraulico per la verifica e l'eventuale modifica dei vincoli derivanti dalle pericolosità del Piano Stralcio Assetto Idrogeologico dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno e della fascia di esondazione per tempi di ritorno inferiori ai 20 anni. Tale studio dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti. Pertanto lo schema riportato nella tavola P6 è da ritenersi valido solo dopo il collaudo della cassa sopraccitata. Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.61.1.10 area di trasformazione "PADULETTE" (AT_P6)

L'area di trasformazione dovrà concorrere alla realizzazione della cassa d'espansione, in misura pari a a 10,051%, secondo quanto disciplinato nella Convenzione Rep. n.51907, Racc.n. 23625 del 20.01.2009 Rogito Notaio Roberto Pisapia - "Realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e della cassa di espansione, ai fini della edificazione dell'area di trasformazione AT_R19 "Levanella" sub. comparto "A".

U.T.O.E. - LEVANELLA

1. superficie territoriale (St): mq 43.515

2. superficie fondiaria (Sf): mq 15.982

3. superficie utile lorda (Slu): mq 15.230 - [it: mq/mq 0,35]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 14.084

5.2. piazza pavimentata: mq 1.212

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 1.798

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 10.439

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº 2

9. altezza massima (Hmax): mt 8

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.2. del presente regolamento, è comunque esclusa la localizzazione della destinazione d'uso industriale e artigianale (Ia) definite di prima classe dall'art.216 del R.D.n.1265/1934, ed espressamente elencate nel decreto ministeriale del 05.09.1994, fermo restando quanto disposto al quinto comma dello stesso articolo.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Definizione del margine urbano a nord di Levanella attraverso la realizzazione di un "viale alberato con parcheggi lungo strada". Realizzazione di ampie fasce di verde pubblico al fine di creare delle aree di "filtro" tra le parti a destinazione prevalentemente produttiva e le parti esistenti residenziali.

13. note: La superficie utile lorda può essere impiegata come sommatoria della slu utilizzata nell'hmax (8 m) a destinazione produttiva più 2 piani (al massimo) destinati ad altro uso.

14. infrastrutture a rete e raccolta dei rifiuti: L'allacciamento alla rete di telecomunicazioni esistente dovrà prevedere la realizzazione di un tratto di circa 500 metri. L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. L'allacciamento alla rete di gas metano dovrà essere realizzato in media pressione e conseguentemente dovrà essere installata una cabina di trasformazione per la distribuzione. All'interno del resede di pertinenza degli edifici dovrà essere predisposta un'area dedicata alla raccolta dei rifiuti urbani o ad essi assimilati.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione della cassa di espansione sul borro di Valdilago. In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa. Dopo il collaudo delle opere di mitigazione del rischio idraulico in sede di attuazione si dovrà aggiornare lo studio idraulico per la verifica e l'eventuale modifica dei vincoli derivanti dalle pericolosità del Piano Stralcio Assetti Idrogeologico dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno e della fascia di esondazione per tempi di ritorno inferiori ai 20 anni. Tale studio dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.61.1.11 area di trasformazione "BURESTA" (AT_P7)

U.T.O.E. - LEVANELLA

1. superficie territoriale (St): mq 90.463* (sub comparto A = 14.816 mq - sub comparto B = 27.962* mq - sub comparto C = 47.684 mq)

2. superficie fondiaria (Sf): mq 35.252 (sub comparto A = 7.756 mq - sub comparto B = 12.461 mq - sub comparto C = 15.035 mq)

3. superficie utile lorda (Slu): mq 31.663 (sub comparto A = 5.186 mq - sub comparto B = 9.787 mq - sub comparto C = 16.690 mq) - [it: mq/mq 0,35]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 24.318 (sub comparto A = 604 mq - sub comparto B = 5.393 mq - sub comparto C = 18.321 mq)

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 18.436 (sub comparto A = 1.806 mq - sub comparto B = 6.078 mq - sub comparto C = 10.552 mq)

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 10.070 (sub comparto A = 3.716 mq - sub comparto B = 2.578 mq - sub comparto C = 3.776 mq)

7.2. verde di arredo stradale: mq 2.316 (sub comparto A = 934 mq - sub comparto B = 1.382 mq)

8. numero di piani (Np): nº 2

9. altezza massima (Hmax): mt 8

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.2. del presente regolamento, è comunque esclusa la localizzazione della destinazione d'uso industriale e artigianale (Ia) definite di prima classe dall'art.216 del R.D.n.1265/1934, ed espressamente elencate nel decreto ministeriale del 05.09.1994, fermo restando quanto disposto al quinto comma dello stesso articolo.

11. modalità di attuazione: (sub comparto A = intervento edilizio diretto convenzionato - sub comparto B = intervento edilizio diretto convenzionato - sub comparto C = piano attuativo)

12. obiettivi di progetto: Completamento del margine a est del nucleo urbano di Levanella. Completamento e consolidamento del margine lungo la ex s.s.69 del nucleo urbano di Levanella. Realizzazione del prolungamento della via di Becorpi. Realizzazione di un nuovo sistema della viabilità creando una alternativa alla SR69 che consenta di servire l'area produttiva e ne stabilisca il limite fisico rispetto all'abitato di Becorpi. Realizzazione di un'area per il parcheggio pubblico lungo via di Becorpi. Realizzazione di aree per la sosta a servizio dei nuovi insediamenti produttivi. Realizzazione di un'ampia area dedicata a verde pubblico e parcheggi al fine di creare delle aree di "filtro" tra le parti a destinazione prevalentemente produttiva e le parti esistenti residenziali.

13. note: La superficie utile lorda può essere impiegata come sommatoria della slu utilizzata nell'hmax (8 m) a destinazione produttiva più 2 piani (al massimo) destinati ad altro uso. È ammessa la realizzazione degli edifici lungo il confine con gli spazi pubblici (ovvero ad una qualsivoglia distanza), a condizione che questi non siano destinati a strade e verde di arredo stradale. *La superficie territoriale è comprensiva di 71 mq corrispondente a strada esistente.

13bis. obblighi: Nel caso in cui il sub-comparto B non sottoscriva la convenzione relativa alle opere di urbanizzazione in cui si preveda la cessione immediata delle aree su cui insistono le stesse opere comprensiva delle garanzie fideiussorie per la loro realizzazione entro 60 giorni dalla data di pubblicazione sul BURT della delibera di approvazione della variante n. 11 del Regolamento Urbanistico (Del.C.C. n. 57 del 30.07.2014) la suddivisione in sub-comparti tra il sub comparto B e il sub comparto C decade ipso-facto e l'area di trasformazione (ossia senza il sub comparto A) dovrà essere attuata unitariamente previa redazione di un piano attuativo.

14. infrastrutture a rete e raccolta dei rifiuti: L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. Realizzazione di un tratto della nuova dorsale di adduzione dell'acquedotto che dal potabilizzatore posto in località le Case Romole si sviluppa fino al confine con il Comune di Bucine. L'allacciamento alla rete di gas metano dovrà essere realizzato in media pressione e conseguentemente dovrà essere installata una cabina di trasformazione per la distribuzione. All'interno del resede di pertinenza degli edifici dovrà essere predisposta un'area dedicata alla raccolta dei rifiuti urbani o ad essi assimilati.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

18. note sulla fattibilità: Per gli adempimenti di cui al D.P.G.R.n.53/R/2011 "Regolamento di attuazione dell'art.62 della L.R.1/2005" vedi deposito (n.3099 del 14.05.2012) presso l'Ufficio Tecnico del Genio Civile di Area Vasta Firenze-Prato-Pistoia-Arezzo.

co.61.1.12 area di trasformazione "DEPOSITO" (AT_P9)

U.T.O.E. - LEVANELLA

1. superficie territoriale (St): mq 44.482*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 29.758

3. superficie utile lorda (Slu): mq -

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 4.973

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 5.121

7.2. verde di arredo stradale: mq 560

8. numero di piani (Np): nº 2

9. altezza massima (Hmax): mt 8

10. destinazioni d'uso: di servizio.

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Obiettivo principale la realizzazione di un centro per lo stoccaggio e la cernita dei rifiuti differenziati per l'area del Valdarno Superiore. Realizzazione di un tratto del tracciato viario che si sviluppa a sud e parallelamente alla SR69. Realizzazione di un'ampia area per parcheggi pubblici lungo la SR69 e parte della rotatoria di innesto. Realizzazione di un'area per la sosta di mezzi pesanti in corrispondenza del raccordo della ferrovia. Verifica degli effetti prodotti dal nuovo insediamento sull'ambiente, con particolare riguardo a suolo e sottosuolo, acqua e impianti di depurazione, allacci alla rete fognaria e rumore, rete viaria e dotazione di parcheggi pubblici, nonché la descrizione delle misure di mitigazione degli effetti negativi sull'ambiente, costruito e non, condizionando l'intervento alla loro contestuale realizzazione prevedendo la realizzazione di una fascia alberata circostante il lotto, costituita da specie tipiche locali di alto fusto, che assuma il ruolo di schermo visivo.

13. note: Trattandosi di opera di urbanizzazione secondaria, l'intervento è subordinato alla stipula di una convenzione che contempli la disciplina sulla destinazione d'uso secondo quanto disciplinato dal presente Regolamento per le attrezzature di servizio. *La superficie territoriale è comprensiva di 4.070 mq corrispondente al tracciato della ferrovia.

14. infrastrutture a rete: -

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.61.1.13 area di trasformazione "LEVANELLA SCAMBIO" (AT_P14)

U.T.O.E. - LEVANELLA

1. superficie territoriale (St): mq 18.370 (sub comparto A = 11.036 mq - sub comparto B = 4.219 mq - sub comparto C = 3.115 mq)

2. superficie fondiaria (Sf): mq 8.163 (sub comparto A = 4.626 mq - sub comparto B = 2.045 mq - sub comparto C = 1.492 mq)

3. superficie utile lorda (Slu): mq 6.430 (sub comparto A = 3.863 mq - sub comparto B = 1.477 mq - sub comparto C = 1.090 mq) - [it: mq/mq 0,35]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r): mq 2.956 (sub comparto A = 1.002 mq - sub comparto B = 1.247 mq - sub comparto C = 707 mq)

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 6.038 (sub comparto A = 4.194 mq - sub comparto B = 927 mq - sub comparto C = 915 mq)

7.2. verde di arredo stradale: mq 1.178 (sub comparto A = 1.178 mq)

8. numero di piani (Np): nº 2

9. altezza massima (Hmax): mt 8

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.2. del presente regolamento, è comunque esclusa la localizzazione della destinazione d'uso industriale e artigianale (Ia) definite di prima classe dall'art.216 del R.D.n.1265/1934, ed espressamente elencate nel decreto ministeriale del 05.09.1994, fermo restando quanto disposto al quinto comma dello stesso articolo.

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Completamento e consolidamento del margine lungo la s.s.69 del nucleo urbano di Levanella. Realizzazione di una rotatoria tra via Levanella Scambio e l'incrocio con via Berlinguer. Realizzazione di ampie aree per la sosta a servizio dei nuovi insediamenti produttivi.

13. note: La superficie utile lorda può essere impiegata come sommatoria della slu utilizzata nell'hmax (8 m) a destinazione produttiva più 2 piani (al massimo) destinati ad altro uso.

14. infrastrutture a rete e raccolta dei rifiuti: L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. All'interno del resede di pertinenza degli edifici dovrà essere predisposta un'area dedicata alla raccolta dei rifiuti urbani o ad essi assimilati.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

Art.62 le aree di trasformazione della città prevalentemente destinate alla realizzazione di servizi (AT_S)

62.1. Di seguito sono riportate le schede norma relative alle aree di trasformazione della città prevalentemente destinate alla realizzazione di servizi (AT_S) individuate dal presente Regolamento.

U.T.O.E. MONTEVARCHI

co.62.1.1 area di trasformazione "LA GINESTRA" (AT_S1)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 10.482

2. superficie utile lorda (Slu): mq 400*

3. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

4. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è il restauro del complesso architettonico della Ginestra riqualificando, attraverso la realizzazione di attrezzature pubbliche, un luogo di notevole interesse storico per la città.

5. note: *La capacità edificatoria è parte del dimensionamento dell'U.T.O.E. di Montevarchi. La capacità edificatoria assegnata dovrà essere utilizzata nelle schede norma individuate con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento.

6. fattibilità geomorfologica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

7. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico.

8. fattibilità sismica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, nelle zone con possibile amplificazione sismica connesse al bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante (8), deve essere eseguita una campagna di indagini geofisiche, opportunamente estesa ad un intorno significativo, che definisca in termini di geometrie la morfologia sepolta del bedrock sismico ed i contrasti di rigidità sismica (rapporti tra velocità sismiche in termini di Vsh delle coperture e del substrato). In presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12) e in presenza di faglie e/o contatti tettonici (13), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente e la presenza di strutture tettoniche anche sepolte.

co.62.1.2 area di trasformazione "BIBLIOTECA COMUNALE" (AT_S2)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 1.648

2. superficie utile lorda (Slu): mq 420* sluv esistente

3. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

4. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è la riqualificazione di un'area limitrofa al centro storico. L'intervento dovrà prevedere la realizzazione di un "urban center" e di un edificio adibito ad archivio centrale.

5. note: *La capacità edificatoria è parte del dimensionamento dell'U.T.O.E. di Montevarchi. La capacità edificatoria assegnata, e quella derivante dalla demolizione degli edifici esistenti, dovrà essere utilizzata nelle schede norma individuate con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento.

6. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

7. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

8. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.62.1.3 area di trasformazione "PALAZZO DEL PODESTÀ" (AT_S8)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 439

2. superficie utile lorda (Slu): mq 317*

3. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

4. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è il restauro dell'edificio, che costituisce un elemento identificativo della comunità, nonchè la realizzazione di tutti gli interventi per il superamento delle barriere architettoniche.

5. note: *La capacità edificatoria è parte del dimensionamento dell'U.T.O.E. di Montevarchi. La capacità edificatoria assegnata dovrà essere utilizzata nelle schede norma individute con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento.

6. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

7. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

8. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.62.1.4 area di trasformazione "MAGAZZINO COMUNALE VIA VOLTA" (AT_S10)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 1.359

2. superficie utile lorda (Slu): mq 700* sluv esistente

3. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

4. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è il trasferimento dell'attività esistente in modo da realizzare un collegamento tra via Marconi e via Volta e incrementare le aree per parcheggi.

5. note: *La capacità edificatoria è parte del dimensionamento dell'U.T.O.E. di Montevarchi. La capacità edificatoria assegnata, e quella derivante dalla demolizione degli edifici esistenti, dovrà essere utilizzata nelle schede norma individuate con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento.

6. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

7. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso.

8. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.62.1.5 area di trasformazione "CARNEVALE DI MONTEVARCHI" (AT_S14)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 604

2. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

3. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è la realizzazione di un area per servizi di interesse comune da destinare esclusivamente ad attrezzature per il ricovero e la realizzazione dei carri del carnevale di Montevarchi.

4. note: -

5. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

6. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

7. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.62.1.6 area di trasformazione "EX LICEO" (AT_S15)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 1.463

2. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

3. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è il trasferimento del Istituto Professionale "R. Magiotti" in altra sede più consona agli attuali standard scolastici. Tale obiettivo potrà essere raggiunto anche attraverso la demolizione dell'attuale edificio scolastico e la ricostruzione di un edificio a destinazione residenziale con una capacità edificatoria massima di 1.200 mq. Ai fini del reperimento degli standard relativi al nuovo edificio si dovrà tener conto di quanto disciplinato dell'art.13 "norme specifiche sulle opere di urbanizzazione" del presente Regolamento.

4. note: - 4bis. note aggiuntive: In sede di procedura di evidenza pubblica per la cessione dell'immobile dovranno essere privilegiate le offerte che propongono soluzioni in cui la ricostruzione sia realizzata sfruttando una minore quantità di capacità edificatoria, trasferendo la restante parte nelle schede norma individuate con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento.

5. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

6. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

7. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.62.1.8 area di trasformazione "PISCINA COMUNALE" (AT_S17)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 20.117

2. superficie utile lorda (Slu): mq 500*

3. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

4. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è quello di dotare la piscina di servizi accessori di supporto alla attività sportiva. A tal fine è consentita la realizzazione di manufatti fino ad un massimo di 500* mq di slu da destinare ad attività commerciali, direzionali, turistico-ricettive.

5. note: *La capacità edificatoria è parte nel dimensionamento dell'U.T.O.E. di Montevarchi. 5bis. note aggiuntive: In sede di procedura di evidenza pubblica per la cessione dell'immobile dovrà essere prevista, tra l'altro, una prescrizione in cui si precluda l'ingresso alla struttura sportiva dalla strada di progetto che si sviluppa lungo l'Arno.

6. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

7. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso.

8. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.62.1.9 area di trasformazione "VILLAGGIO ATER" (AT_S18)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 3.395

2. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

3. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è quello della demolizione degli edifici esistenti e del trasferimento della capacità edificatoria derivante dalla demolizione nelle schede norma individuate dal presente Regolamento dove è consentito l'incremento della capacità edificatoria così come disciplinato all'art.59 del presente Regolamento. La capacità edificatoria trasferibile è quella rilevabile negli elaborati di progetto allegati all'Autorizzazione edilizia n.2244 del 16.02.1957.

4. note: -

5. fattibilità geomorfologica: L'intervento è subordinato alla preliminare messa in sicurezza del versante in loc. Ginestra che presenta forme di dissesto dovute a fenomeni franosi come da progetto preliminare approvato con Del. G.C. n.173 del 29.07.2010. Si prescrive, per la fase di progettazione esecutiva della messa in sicurezza del versante, una campagna di indagini geognostiche finalizzata alla determinazione dei parametri di resistenza al taglio (residui ed efficaci) da utilizzare per le verifiche di stabilità, utilizzando le stesse coordinate geografiche per la determinazione dell'azione sismica tra progetto e relazione geologica. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.F.4 sono consentiti tutti gli interventi previsti dall'art.10 delle NTA del P.A.I.

6. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

7. fattibilità sismica: L'intervento è subordinato alla preliminare messa in sicurezza del versante in loc. Ginestra che presenta forme di dissesto dovute a fenomeni franosi come da progetto preliminare approvato con Del. G.C. n.173 del 29.07.2010. Si prescrive, per la fase di progettazione esecutiva della messa in sicurezza del versante, una campagna di indagini geognostiche finalizzata alla determinazione dei parametri di resistenza al taglio (residui ed efficaci) da utilizzare per le verifiche di stabilità, utilizzando le stesse coordinate geografiche per la determinazione dell'azione sismica tra progetto e relazione geologica.

co.62.1.10 area di trasformazione "NUOVA AUTOSTAZIONE" (AT_S19)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 21.647

2. superficie utile lorda (Slu): mq 161* sluv esistente

3. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

4. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è quello di realizzare un polo intermodale a supporto della mobiltà con la realizzazione della nuova autostazione per lo scambio ferro-gomma. È prevista la realizzazione di nuovi parcheggi su via della Sugherella ed il potenziamento di quello esistente posto nei pressi del sottopasso ferroviario.

5. note: *La capacità edificatoria è parte del dimensionamento dell'U.T.O.E. di Montevarchi. L'area cui è stata assegnata capacità edificatoria è: il parcheggio di progetto posto ad ovest del cimitero (St mq 5.370 = Slu mq 161). La capacità edificatoria assegnata, e quella derivante dalla demolizione degli edifici esistenti, dovrà essere utilizzata nelle schede norma individuate con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento. Il parcheggio di progetto posto ad est del cimitero (St mq 4.219) e la porzione di edificio identificato catastalmente con foglio 10 particella 106 dovranno essere sottoposti a vincolo espropriativo.

6. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.F.3 sono consentiti tutti gli interventi previsti dall'art.11 delle NTA del P.A.I.

7. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. Prescrizione relativa alle esondazioni dovute al borro del Giglio: la quota di sicurezza nelle aree in classe FI4 avrà almeno un valore pari a 148.85 (livello Giglio corrispondente a un evento con Tr=200 anni e Tpcritico) 0.7=149.55 m s.l.m. Tutto il volume sottratto all'esondazione andrà recuperato nel comparto, effettuando uno scavo con morfologia delle scarpate >3:2, che non interferisca con i livelli di falda. Il progetto di recupero di tali volumi dovrà essere approvato, ove previsto dalla normativa vigente, dagli enti competenti.

8. fattibilità sismica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, nelle zone con possibile amplificazione sismica connesse al bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante (8), deve essere eseguita una campagna di indagini geofisiche, opportunamente estesa ad un intorno significativo, che definisca in termini di geometrie la morfologia sepolta del bedrock sismico ed i contrasti di rigidità sismica (rapporti tra velocità sismiche in termini di Vsh delle coperture e del substrato). In presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente.

co.62.1.11 area di trasformazione "NUOVO PLESSO SCOLASTICO STELLO" (AT_S20)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 18.154

2. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

3. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è quello di creare un nuovo polo scolastico per l'unificazione degli istituti di istruzione superiore.

4. note: Il nuovo polo scolastico non dovrà interferire con il vincolo cimiteriale.

5. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

6. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. Prescrizione relativa alle esondazioni dovute al borro del Giglio: la quota di sicurezza nell'area in classe FI4 avrà almeno un valore pari a 146.06 (livello corrispondente a un evento con Tr=200 anni e Tpcritico) 0.7=146.76 m s.l.m. Tutto il volume sottratto all'esondazione andrà recuperato nel comparto, effettuando uno scavo con morfologia delle scarpate >3:2, che non interferisca con i livelli di falda. Il progetto di recupero di tali volumi dovrà essere approvato, ove previsto dalla normativa vigente, dagli enti competenti.

7. fattibilità sismica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, nelle zone con possibile amplificazione sismica connesse al bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante (8), deve essere eseguita una campagna di indagini geofisiche, opportunamente estesa ad un intorno significativo, che definisca in termini di geometrie la morfologia sepolta del bedrock sismico ed i contrasti di rigidità sismica (rapporti tra velocità sismiche in termini di Vsh delle coperture e del substrato). In presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente.

co.62.1.12 area di trasformazione "EX PASTIFICIO" (AT_S22)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 15.384

2. modalità di attuazione: piano attuativo

3. obiettivi di progetto: L'obiettivo è quello di realizzare un polo per servizi da destinare ad attrezzature di interesse pubblico. Tale obiettivo potrà essere raggiunto mediante la certificazione in termini di crediti edilizi della capacità edificatoria derivante dal volume degli edifici presenti nell'area e dall'"Ex Pastificio" al fine del loro trasferimento all'Amministrazione comunale. La capacità edificatoria come sopra determintata dovrà essere utilizzata nelle schede norma individuate con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento.

4. note: La presente scheda norma potrà essere attuata anche tramite scheda norma AR. Tale possibilità sarà consentita solo nel caso in cui il piano attuativo preveda, tra l'altro, il recupero architettonico dell'ex complesso industriale e un'apprezzabile dotazione di attrezzature di interesse pubblico tale da contenere servizi di interesse sovracomunale quali ad esempio il Commissariato di P.S., laboratori di restauro, depositi per i Musei presenti nelle immediate vicinanze del centro storico, ecc.

5. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

6. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

7. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.62.1.13 area di trasformazione "SFERISTERIO" (AT_S24)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 779

2. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

3. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è quello realizzare uno spazio polivalente di sostegno alle attività all'aperto. È previsto il recupero delle mura medievali, la realizzazione di una passerella pedonale sul Borro della Dogana e la sistemazione dell'attuale via Trento - via Mochi con la localizzazione di parcheggi in linea.

4. note: -

5. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

6. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione delle casse di espansione sul borro della Dogana * (CE-CA1 - CE-SA1). In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa. Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. È stata verificata, ai sensi dell'art. 36 del P.I.T. della Regione Toscana, l'ammissibilità dell'intervento in ambito A1 del borro della Dogana in quanto si soddisfano le seguenti condizioni: l'intervento non è diversamente localizzabile; per la verifica delle interferenze con la regimazione idraulica, l'ampliamento e la manutenzione del corso d'acqua, nonché dell'ottemperanza delle disposizioni di cui all'articolo 96 del regio decreto 523/1904, il progetto dell'intervento dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti; le opere previste poiché sono localizzate in area interessata, anche se marginalmente, da esondazioni con Tr=200 anni e possono quindi costituire ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione, sono condizionate al collaudo del sistema di casse di espansione sul borro della Dogana

7. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

* casse di espansione sul Borro della Dogana (CE-CA1 - CE-SA1)

Aspetti geomorfologici: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

Aspetti idraulici: Gli interventi sul torrente Dogana comprendono la realizzazione di due casse di espansione, denominate Scrafana (sul borro della Vigna, affluente del borro della Sabina) e Pestello (alla confluenza tra il borro del Caspri e il borro della Sabina). Cassa Scrafana: tale cassa in linea suscettibile dei necessari approfondimenti nelle future fasi di progettazione che ne dovranno attestare anche la fattibilità in senso geologico-geotecnico, dovrà contenere un volume massimo d'invaso pari a circa 260 000 mc e sarà dotata di uno sbarramento in materiali sciolti, con quota di fondazione posta a 170.0 m slm e coronamento a quota 184.9 m slm. Lo scarico di fondo, munito di idonei dispositivi di grigliatura grossolana a monte, dovrà avere una luce libera a sezione quadrata di lato 80 cm. Ovviamente dovrà essere previsto anche uno scarico di superficie dimensionato almeno per piene cinquecentennali. Cassa Pestello: è localizzata alla confluenza tra il borro della Sabina e il borro del Caspri. L'estensione stimata della cassa è di circa 30000 mq. Il livello massimo in cassa è stabilito in 151.80 m s.l.m. con arginature poste a 150.80 m s.l.m. Si prevede anche la demolizione del ponte esistente in corrispondenza della sezione 150.50 (Borro Caspri), e la realizzazione di un nuovo ponte a quote di sicurezza in corrispondenza della sezione 149.25 (Borro Caspri). Nell'ambito di tale progetto saranno risagomate le sezioni idrauliche del borro del Caspri dalla 153 fino alla confluenza con il borro della Sabina, attraverso una sezione tipo larga 9 con sponde 3:2. Le sezioni in corrispondenza della soglia sfiorante sono larghe 10 m con pendenza delle sponde 1:1 e protezione in scogliera in dx e in sx; lo sfioratore è rappresentato dalla R.S. 149.55 ed ha le seguenti caratteristiche: lunghezza 40 m, quota di sfioro 150.4 m s.l.m. È stato inserito uno scarico di fondo della cassa di dimensioni BxH=2x1.2 m dotato anche di scarico di troppo pieno a quota 151.40. m s.l.m.

Aspetti sismici: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.62.1.14 area di trasformazione "PIAZZA DELLA GORA" (AT_S26)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 4.815

2. superficie utile lorda (Slu): mq 300* sluv esistente

3. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

4. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è quello di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale nel contesto urbano del centro storico con la realizzazione di un ampio parcheggio multipiano con accessi da piazza XX settembre a viale Diaz. È previsto il recupero del tracciato del canale Battagli e dei manufatti relativi ai vecchi lavatoi, nonché il ripristino del percorso pedonale di accesso da via Trento.

5. note: *La capacità edificatoria è parte del dimensionamento dell'U.T.O.E. di Montevarchi. La capacità edificatoria è assegnata al fg.11 p.lla 496. La capacità edificatoria assegnata, e quella derivante dalla demolizione degli edifici esistenti, dovrà essere utilizzata nelle schede norma individuate con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento.

6. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

7. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione delle casse di espansione sul borro della Dogana * (CE-CA1 - CE-SA1). In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa.

8. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

* casse di espansione sul Borro della Dogana (CE-CA1 - CE-SA1)

Aspetti geomorfologici: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

Aspetti idraulici: Gli interventi sul torrente Dogana comprendono la realizzazione di due casse di espansione, denominate Scrafana (sul borro della Vigna, affluente del borro della Sabina) e Pestello (alla confluenza tra il borro del Caspri e il borro della Sabina). Cassa Scrafana: tale cassa in linea suscettibile dei necessari approfondimenti nelle future fasi di progettazione che ne dovranno attestare anche la fattibilità in senso geologico-geotecnico, dovrà contenere un volume massimo d'invaso pari a circa 260 000 mc e sarà dotata di uno sbarramento in materiali sciolti, con quota di fondazione posta a 170.0 m slm e coronamento a quota 184.9 m slm. Lo scarico di fondo, munito di idonei dispositivi di grigliatura grossolana a monte, dovrà avere una luce libera a sezione quadrata di lato 80 cm. Ovviamente dovrà essere previsto anche uno scarico di superficie dimensionato almeno per piene cinquecentennali. Cassa Pestello: è localizzata alla confluenza tra il borro della Sabina e il borro del Caspri. L'estensione stimata della cassa è di circa 30000 mq. Il livello massimo in cassa è stabilito in 151.80 m s.l.m. con arginature poste a 150.80 m s.l.m. Si prevede anche la demolizione del ponte esistente in corrispondenza della sezione 150.50 (Borro Caspri), e la realizzazione di un nuovo ponte a quote di sicurezza in corrispondenza della sezione 149.25 (Borro Caspri). Nell'ambito di tale progetto saranno risagomate le sezioni idrauliche del borro del Caspri dalla 153 fino alla confluenza con il borro della Sabina, attraverso una sezione tipo larga 9 con sponde 3:2. Le sezioni in corrispondenza della soglia sfiorante sono larghe 10 m con pendenza delle sponde 1:1 e protezione in scogliera in dx e in sx; lo sfioratore è rappresentato dalla R.S. 149.55 ed ha le seguenti caratteristiche: lunghezza 40 m, quota di sfioro 150.4 m s.l.m. È stato inserito uno scarico di fondo della cassa di dimensioni BxH=2x1.2 m dotato anche di scarico di troppo pieno a quota 151.40. m s.l.m.

Aspetti sismici: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.62.1.15 area di trasformazione "VIA SOLDANI" (AT_S27)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 7.552

2. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

3. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è quello di perseguire la riduzione dell'impatto legato alla commistione presente nella zona tra le parti urbane prevalentemente residenziali e quelle legate al polo commerciale. Tale obiettivo potrà essere raggiunto attraverso la realizzazione di una strada, pubblica o di uso pubblico, a doppio senso di circolazione che colleghi viale Cadorna con via Soldani, la realizzazione di un'adeguata area per lo scarico merci con ingresso/ uscita su via dell'Oleandro e di una per la sosta dei mezzi pesanti, la realizzazione di barriere antirumore per l'isolamento acustico.

4. note: vedi Del.G.C.n.199 del 04.09.2008 e la disciplina contenuta nel protocollo di intesa stipulato in data 05.09.2008.

5. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

6. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. Prescrizione relativa alla fascia interessata da esondazione per Tr=20 anni: non è permessa l'edificazione, sono consentite solo nuove previsioni per infrastrutture a rete non diversamente localizzabili, per le quali sarà comunque necessario attuare tutte le dovute precauzioni per la riduzione del rischio a livello compatibile con le caratteristiche dell'infrastruttura. In tutti gli altri casi, le porzioni delle previsioni che ricadono all'interno del perimetro delle aree allagabili con Tr≤=20 anni sono vincolate a verde non attrezzato. Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione della cassa d'espansione sul borro di Spedaluzzo * (CE-SP1). In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa. L'intervento non dovrà modificare negativamente l'assetto idraulico complessivo dell'area. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.4.e PAI P.I.3 sono consentiti tutti gli interventi previsti dall'art.6 e 7 delle NTA del P.A.I. Non si esprime la fattibilità sulle aree che risultano già realizzate.

7. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

* cassa d'espansione sul borro di Spedaluzzo (CE-SP1)

Aspetti geomorfologici: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

Aspetti idraulici: Il rischio idraulico indotto dal borro dello Spedaluzzo è localizzato in tre aree comprese tra la SP_PS_027 e la SP_PS_010, tra viale Luigi Cadorna, via dell'Oleandro e la S.P. Valdarno-Casentinese (nº59) e nei pressi delle sezioni SP_PS_44 (solo sx idraulica) e SP_PS_36 (dx e sx idraulica). Queste ultime due aree sono interessate da volumi e battenti molto modesti esclusivamente nell'evento con Tr=200 anni. Per ovviare alle problematiche di rischio si prevede la realizzazione di una cassa di espansione a monte del tratto a rischio, potenziando la volumetria di invaso del sedimentatore posto nei pressi di via dell'Ossaia (opere di difesa attiva). Il progetto prevede la realizzazione di una cassa d'espansione localizzata in destra idraulica immediatamente a monte del ponte di via dell'Ossaia. La cassa prevista copre una superficie di circa 12.000 mq, con una quota di fondo pari a 144.7 m s.l.m.. La connessione tra il borro e l'invaso sarà realizzata tramite uno sfioratore laterale per la laminazione delle portate a quota 145.70 m s.l.m. (lunghezza circa 55 m) e un culvert di diametro diametro 400 posto alla quota di fondo della cassa per lo svuotamento della stessa dopo l'evento di piena. La cassa, con la portata corrispondente a Tr = 200 anni, invasa circa 20.000 mc d'acqua con massimo invaso pari a 145.76 m s.l.m.; il picco di piena viene laminato quasi del 50%, poiché la portata a valle passa da 12.9 mc/s a 6.6 mc/s ca. Questa riduzione di portata permette la messa in sicurezza delle tre aree inondabili individuate tra le sezioni SP_PS_027 e SP_PS_010 e delle aree limitrofe alle sezioni SP_PS_44 e SP_PS_36.

Aspetti sismici: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.62.1.16bis area di trasformazione "VIA MONTENERO" (AT_S30)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 1.212

2. superficie utile lorda (Slu): mq 121* - [it: mq/mq 0,10]

3. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

4. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è quello completare, con la realizzazione di parcheggi e verde pubblico, il sistema degli spazi pubblici che si sviluppa lungo il torrente Dogana.

5. note: *La capacità edificatoria è parte del dimensionamento dell'U.T.O.E. di Montevarchi. La capacità edificatoria assegnata dovrà essere utilizzata nelle schede norma individuate con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento.

6. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

7. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. È stata verificata, ai sensi dell'art. 36 del P.I.T. della Regione Toscana, l'ammissibilità dei parcheggi in ambito A1 del borro della Dogana in quanto si soddisfano le seguenti condizioni: le opere infrastrutturali non sono diversamente localizzabili; per la verifica delle interferenze con la regimazione idraulica, l'ampliamento e la manutenzione del corso d'acqua, nonché dell'ottemperanza delle disposizioni di cui all'articolo 96 del regio decreto 523/1904, il progetto dell'intervento dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti; le opere infrastrutturali previste non costituiscono ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione per tempi di ritorno duecentennali.

8. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.62.1.16ter area di trasformazione "PARCHEGGI E ATTREZZATURE" (AT_S32)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 6.314

2. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

3. obiettivi di progetto: Incremento dell'attuale dotazione dei parcheggi pubblici "scambiatori". Realizzazione di un fronte urbano verso la città del Parco dei Cappuccini. Realizzazione di un edificio per attrezzature pubbliche o di uso pubblico.

4. note: -

5. fattibilità geomorfologica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.F.3 sono consentiti tutti gli interventi previsti dall'art.11 delle NTA del P.A.I.

6. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

7. fattibilità sismica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, nelle zone potenzialmente franose o esposte a rischio di frana (2B), oltre a rispettare le prescrizioni riportate nelle condizioni di fattibilità geomorfologica, devono essere realizzate opportune indagini geofisiche e geotecniche per la corretta definizione dell'azione sismica. In presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente.

U.T.O.E. LEVANE

co.62.1.17 area di trasformazione "VERDE PUBBLICO E SCUOLE DI LEVANE" (AT_S4)

U.T.O.E. - LEVANE

1. superficie territoriale (St): mq 44.535

2. superficie utile lorda (Slu): mq vedi co.57.12. del presente Regolamento*

3. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

4. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è la razionalizzazione dei complessi scolastici di Levane, la realizzazione di una nuova palestra e la sistemazione a parco attrezzato di un'area che, oltre ad assumere un ruolo di collegamento fra tutti gli edifici scolastici della frazione, determini una "fascia di rispetto" tra il nucleo storico di Levane Alta e i tessuti urbani del fondovalle.

5. note: *La capacità edificatoria assegnata dovrà essere utilizzata nelle schede norma individuate con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento.

6. fattibilità geomorfologica: Per quanto riguarda le aree ricadenti in FG4 dovranno essere destinate a verde pubblico non attrezzato. Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo. Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

7. fattibilità idraulica: Nell'area di intervento sussiste una piccola area a nord in cui l'Autorità di bacino del fiume Arno, individua un'area a pericolosità idraulica P.I.3 (esondazioni con Tr=100 anni oppure con Tr=30 anni e battente inferiore ai 30 cm). Tale area non è stata analizzata nello specifico nel quadro conoscitivo del Piano Strutturale e pertanto, in sede di Regolamento Urbanistico, ne è stata attribuita la fattibilità sulla base delle risultanze dell'AdB (FI4). Poichè però tale area risulta perimetrata su base storico-inventariale, si prescrive in fase di redazione dei progetti di eseguire uno specifico studio idrologico-idraulico sui fossetti limitrofi all'area di intervento. In caso di edificazione o realizzazione di qualsiasi manufatto saranno da predisporre progetti di sistemazione idraulica per la messa in sicurezza dagli eventi con Tr=200 anni. Nel caso in cui non sia effettuato alcun studio idraulico, l'area è vincolata a verde pubblico non attrezzato. Devono essere seguite le norme dell'art 7 delle NTA del P.A.I. Per la restante porzione dell'area di intervento che ricade in classe di fattibilità FI2 non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

8. fattibilità sismica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, nelle zone con possibile amplificazione sismica connesse al bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante (8), deve essere eseguita una campagna di indagini geofisiche, opportunamente estesa ad un intorno significativo, che definisca in termini di geometrie la morfologia sepolta del bedrock sismico ed i contrasti di rigidità sismica (rapporti tra velocità sismiche in termini di Vsh delle coperture e del substrato). In presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12) e in presenza di faglie e/o contatti tettonici (13), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente e la presenza di strutture tettoniche anche sepolte.

co.62.1.18 area di trasformazione "CANTIERE COMUNALE" (AT_S9)

U.T.O.E. - LEVANE

1. superficie territoriale (St): mq 7.821

2. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

3. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è il trasferimento del cantiere comunale in un'area di margine del tessuto urbano idonea ad accogliere tale funzione. Nell'area adiacente al torrente Caposelvi è consentita la localizzazione di depositi all'aperto, purché non venga alterato in modo permanente lo stato dei luoghi.

4. note: -

5. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

6. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'intervento è condizionato alla realizzazione e al collaudo degli argini della SRT 69. Problematica relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.3, devono essere rispettate le prescrizioni riportate nell'art. 6 delle NTA del PAI.

7. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.62.1.19 area di trasformazione "RIQUALIFICAZIONE DEL CENTRO DI LEVANE" (AT_S21)

h2 class="nobold">U.T.O.E. - LEVANE

1. superficie territoriale (St): mq 30.851

2. superficie utile lorda (Slu): mq vedi co.57.12. del presente Regolamento*

3. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

4. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è quello di restituire vivibilità alla piazza e al borgo lineare storico della frazione di Levane. L'obiettivo potrà essere raggiunto mediante la trasformazione di una parte delle aree per attrezzature, poste nei pressi dello stadio (via Siena), in un'area a destinazione residenziale, così come rappresentato nella scheda norma e alla contestuale realizzazione delle seguenti operazioni: - trasferimento della capacità edificatoria, esito della demolizione di un edificio produttivo dismesso posto alle spalle del centro storico in via Quattordici Luglio, nell'area individuata di via Siena, destinando l'area lasciata libera dalla demolizione a parcheggio pubblico a servizio delle attività commerciali e dei residenti; - trasferimento della capacità edificatoria, esito della demolizione di due edifici esistenti in via Leona, nell'area individuata di via Siena, destinando l'area lasciata libera dalla demolizione a strada al fine di creare un adeguato flusso di traffico di margine.

5. note: *La capacità edificatoria assegnata potrà essere utilizzata anche in altre schede norma individuate con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento.

6. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

7. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso.

8. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.62.1.20 area di trasformazione "VIA DELLA COSTA" (AT_S23)

U.T.O.E. - LEVANE

1. superficie territoriale (St): mq 1.207

2. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

3. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è quello di realizzare un'ampia area da destinare a parcheggi pubblici a servizio dei residenti della zona e del complesso scolastico (vedi Del.C.C.n.83 del 25.07.2007 e Del.C.C.n.118 del 14.11.2007).

4. note: La capacità edificatoria esito della demolizione degli edifici esistenti dovrà essere utilizzata nelle schede norma individuate con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento.

5. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

6. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico.

7. fattibilità sismica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, nelle zone con possibile amplificazione sismica connesse al bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante (8), deve essere eseguita una campagna di indagini geofisiche, opportunamente estesa ad un intorno significativo, che definisca in termini di geometrie la morfologia sepolta del bedrock sismico ed i contrasti di rigidità sismica (rapporti tra velocità sismiche in termini di Vsh delle coperture e del substrato). In presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12) e in presenza di faglie e/o contatti tettonici (13), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente e la presenza di strutture tettoniche anche sepolte.

co.62.1.20bis area di trasformazione "VIA DELLO STECCATO" (AT_S31)

U.T.O.E. - LEVANE

1. superficie territoriale (St): mq 387

2. superficie utile lorda (Slu): mq 39 - [it: mq/mq 0,10]

3. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

4. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è la realizzazione di parcheggi pubblici.

5. note: *La capacità edificatoria è parte del dimensionamento dell'U.T.O.E. di Montevarchi. La capacità edificatoria assegnata dovrà essere utilizzata nelle schede norma individuate con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento.

12. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognosticheal fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

13. fattibilità idraulica: Non sono previsti interventi di sistemazione attiva sul torrente Ambra, a supporto di tale intervento. Sarà sufficiente procedere a un modesto intervento di recupero dei volumi interno all'area. La quota di sicurezza idraulica è 154.60 0.70=155.30 m s.l.m.

14. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

U.T.O.E. LEVANELLA

co.62.1.21 area di trasformazione "ATTREZZATURE SPORTIVE LEVANELLA" (AT_S3)

U.T.O.E. - LEVANELLA

1. superficie territoriale (St): mq 25.286

2. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

3. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è dotare la frazione di Levanella di una consistente area per attrezzature per lo sport e il tempo libero, in modo da garantire una sufficiente dotazione di servizi, a fronte delle consistenti previsioni di sviluppo residenziali e produttive, realizzando le seguenti strutture: campo da calcio, pista ciclabile pista per il podismo e fabbricato da adibirsi a spogliatoio ed a deposito materiali sportivi.

4. note: -

5. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

6. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione della cassa di espansione sul borro di Valdilago. In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.3, viene richiesta anche l'approvazione da parte dell'Autorità di bacino dei progetti di sistemazione idraulica secondo le norme dell'art.7 delle NTA del PAI . Prescrizione relativa alla fascia interessata da esondazione per Tr=20 anni: non è permessa l'edificazione, l'area è vincolata a verde non attrezzato.Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. Dopo il collaudo delle opere di mitigazione del rischio idraulico in sede di attuazione si dovrà aggiornare lo studio idraulico per la verifica e l'eventuale modifica dei vincoli derivanti dalle pericolosità del Piano Stralcio Assetti Idrogeologico dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno e della fascia di esondazione per tempi di ritorno inferiori ai 20 anni. Tale studio dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti.

7. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

U.T.O.E. RENDOLA

co.62.1.23 area di trasformazione "STRADA COMUNALE DI RENDOLA" (AT_S25)

U.T.O.E. - RENDOLA

1. superficie territoriale (St): mq 4.490

2. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

3. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è quello di migliorare la percorribilità carrabile di via di Rendola nei pressi della "Fattoria di Rendola" mediante la realizzazione di un tratto di strada con raggio di curvatura più ampio di quello esistente. Tale infrastruttura dovrà prevedere opere di finitura che tengano conto del valore ambientale e paesaggistico dei luoghi. È prevista, inoltre, la cessione di un'area, da destinare a parcheggio, di servizio alla scuola materna di Rendola.

4. note: -

5. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

6. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico.

7. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

U.T.O.E. VENTENA

co.62.1.24 area di trasformazione "VENTENA" (AT_S33)

U.T.O.E. - VENTENA

1. superficie territoriale (St): mq 1.534

2. superficie utile lorda (Slu): mq 153* - [it: mq/mq 0,10]

3. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

4. obiettivi di progetto: L'obiettivo principale è quello realizzare uno spazio verde che, insieme allo spazio pubblico localizzato oltre la strada, determini una soluzione di continuità tra l'edificato storico e le nuove costruzioni esistenti in modo da creare un punto panoramico tenuto conto dell'elevato valore paesaggistico dei luoghi circostanti.

5. note: *La capacità edificatoria è parte del dimensionamento dell'U.T.O.E. di Ventena. La capacità edificatoria assegnata dovrà essere utilizzata nelle schede norma individuate con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento.

6. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

7. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico.

8. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

Art.63 le aree di trasformazione sottoposte a recupero (AR)

63.1. Di seguito sono riportate le schede norma relative alle aree di trasformazione sottoposte a recupero (AR) individuate dal presente Regolamento. Gli interventi previsti nelle seguenti schede norma sono ammissibili a condizione che gli edifici siano regolarmente assentiti.

U.T.O.E. MONTEVARCHI

co.63.1.1 area di trasformazione "EX CIR" (AR1)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 18.350*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 5.892

3. superficie utile lorda (Slu): mq a pari Sluv

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq 7.319

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 436

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 787

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº ad esaurimento Sluv

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Riqualificazione dell'intera area attraverso interventi di demolizione delle superfetazioni e/o degli edifici che non presentano caratteri di pregio architettonico e interventi di risanamento conservativo su quella parte connotata, invece, da edifici che presentato interessanti qualità tipo-morfologiche. Realizzazione di ampi spazi destinati a piazze pedonali pubbliche con la localizzazione dei parcheggi, sia pubblici che privati, nel sottosuolo. Realizzazione di un tratto di viabilità di collegamento tra via Burzagli e via Mascagni.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 3.916 mq corrispondente agli edifici sottoposti a recupero.

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.63.1.2 area di trasformazione "VIA FONTE MOSCHETTA" (AR2)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 2.088

2. superficie fondiaria (Sf): mq 1.110

3. superficie utile lorda (Slu): mq a pari Sluv

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq 553

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 425

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq -

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº ad esaurimento Sluv

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Completamento della riqualificazione dell'area avviata con l'intervento di cui al piano attuativo approvato con Del.C.C.n.48 del 21 Aprile 2006.

13. note: -

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.63.1.3 area di trasformazione "ENEL" (AR6)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 1.961*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 710

3. superficie utile lorda (Slu): mq a pari Sluv

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq 1.161

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq -

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq -

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº ad esaurimento Sluv

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Realizzazione di una piazza alberata tra via Fonte Moschetta, via Palloni e piazza XX settembre.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 90 mq corrispondente all'edificio sottoposto a recupero.

14. infrastrutture a rete: A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione delle casse di espansione sul borro della Dogana* (CE-CA1 - CE-SA1). In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

* casse di espansione sul Borro della Dogana (CE-CA1 - CE-SA1)

Aspetti geomorfologici: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

Aspetti idraulici: Gli interventi sul torrente Dogana comprendono la realizzazione di due casse di espansione, denominate Scrafana (sul borro della Vigna, affluente del borro della Sabina) e Pestello (alla confluenza tra il borro del Caspri e il borro della Sabina). Cassa Scrafana: tale cassa in linea suscettibile dei necessari approfondimenti nelle future fasi di progettazione che ne dovranno attestare anche la fattibilità in senso geologico-geotecnico, dovrà contenere un volume massimo d'invaso pari a circa 260 000 mc e sarà dotata di uno sbarramento in materiali sciolti, con quota di fondazione posta a 170.0 m slm e coronamento a quota 184.9 m slm. Lo scarico di fondo, munito di idonei dispositivi di grigliatura grossolana a monte, dovrà avere una luce libera a sezione quadrata di lato 80 cm. Ovviamente dovrà essere previsto anche uno scarico di superficie dimensionato almeno per piene cinquecentennali. Cassa Pestello: è localizzata alla confluenza tra il borro della Sabina e il borro del Caspri. L'estensione stimata della cassa è di circa 30000 mq. Il livello massimo in cassa è stabilito in 151.80 m s.l.m. con arginature poste a 150.80 m s.l.m. Si prevede anche la demolizione del ponte esistente in corrispondenza della sezione 150.50 (Borro Caspri), e la realizzazione di un nuovo ponte a quote di sicurezza in corrispondenza della sezione 149.25 (Borro Caspri). Nell'ambito di tale progetto saranno risagomate le sezioni idrauliche del borro del Caspri dalla 153 fino alla confluenza con il borro della Sabina, attraverso una sezione tipo larga 9 con sponde 3:2. Le sezioni in corrispondenza della soglia sfiorante sono larghe 10 m con pendenza delle sponde 1:1 e protezione in scogliera in dx e in sx; lo sfioratore è rappresentato dalla R.S. 149.55 ed ha le seguenti caratteristiche: lunghezza 40 m, quota di sfioro 150.4 m s.l.m. È stato inserito uno scarico di fondo della cassa di dimensioni BxH=2x1.2 m dotato anche di scarico di troppo pieno a quota 151.40. m s.l.m.

Aspetti sismici: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.63.1.4 area di trasformazione "DOGANA" (AR8)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 8.269

2. superficie fondiaria (Sf): mq 2.697

3. superficie utile lorda (Slu): mq a pari Sluv

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 1.762

5.2. piazza pavimentata: mq 1.806

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 496

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 1.508

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº ad esaurimento Sluv

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Riqualificazione dell'intera area attraverso l'intervento di demolizione delle strutture presenti. Realizzazione di un'area di verde pubblico come inizio del percorso ciclo-pedonale che si dispiega lungo il torrente Dogana.

13. note: -

13bis. note aggiuntive: Le aree destinate a verde pubblico lungo il torrente dogana sono compatibili con il progetto di adeguamento arginale redatto dall'Amministrazione provinciale. Qualora si intenda modificare tali previsioni la variante conseguente dovrà essere sottoposta al parere dell'Amministrazione provinciale.

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente. Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.63.1.5 area di trasformazione "VIA BURZAGLI 1" (AR14)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 6.364*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 591

3. superficie utile lorda (Slu): mq a pari Sluv

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq 1.398

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 2.596

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 710

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº ad esaurimento Sluv

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Riqualificazione dell'intera area attraverso interventi di demolizione delle superfetazioni e interventi di risanamento conservativo sugli edifici che presentato caratteri di pregio storico - architettonico. Realizzazione di spazi destinati a percorsi pedonali pubblici. Realizzazione di ampie aree di parcheggi pubblici anche a servizio dell'edificato esistente. Realizzazione di un sistema viabilità-piazza di collegamento tra via Burzagli, via Verdi, viale Diaz e lo spazio destinato a parcheggi posto nei pressi della stazione dei Carabinieri.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 1.069 mq corrispondente agli edifici sottoposti a recupero.

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.63.1.6 area di trasformazione "HOTEL DELTA" (AR18)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 5.002*

2. superficie fondiaria (Sf): mq -

3. superficie utile lorda (Slu): mq a pari Sluv

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 588

5.2. piazza pavimentata: mq 1.232

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 181

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq -

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº rialzamento di un piano

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Realizzazione di un'ampia piazza pavimentata corredata di parcheggi e verde di arredo stradale.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 3.001 mq corrispondente all'edificio esistente ed al suo resede di pertinenza.

14. infrastrutture a rete: -

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.63.1.7 area di trasformazione "VIALE DIAZ" (AR21)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 2.505*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 1.743

3. superficie utile lorda (Slu): mq a pari Sluv

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq Sluv 250**

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq -

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq -

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº 2

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Garantire l'ampliamento dell'attività esistente.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 762 mq corrispondente all'edificio sottoposto a recupero. **L'incremento della slu deriva dall'acquisizione attraverso asta pubblica indetta dal Comune di Montevarchi in data 12/12/2004 (vedi Del.C.C.n.46 del 26/05/2005). Tale capacità edificatoria è parte del dimensionamento dell'U.T.O.E. di Montevarchi.

14. infrastrutture a rete: -

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.63.1.8 area di trasformazione "EX CINEMA POLITEAMA" (AR22)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 1.102*

2. superficie fondiaria (Sf): mq -

3. superficie utile lorda (Slu): mq a pari Sluv

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq 252

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq -

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq -

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº ad esaurimento Sluv

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Recupero di un edificio non più utilizzato e riqualificazione dell'area attraverso la cessione degli spazi aperti al fine di ricongiungerli con quelli appartenenti alla scheda norma "SFERISTERIO" (AT_S24).

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 850 mq corrispondente all'edificio sottoposto a recupero.

14. infrastrutture a rete: -

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. Prescrizione relativa alla fascia interessata da esondazione per Tr=20 anni: non è consentita l'edificazione, l'area è vincolata a verde non attrezzato. Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: nelle aree esterne alla fascia con Tr=20 anni verranno rilasciate abitabilità e agibilità solo dopo il collaudo delle casse di espansione previste sul borro della Dogana. Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione delle casse di espansione sul borro della Dogana* (CE-CA1 - CE-SA1). In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa. È stata verificata, ai sensi dell'art. 36 del P.I.T. della Regione Toscana, l'ammissibilità dell'intervento in ambito A1 del borro della Dogana in quanto si soddisfano le seguenti condizioni: l'intervento non è diversamente localizzabile; per la verifica delle interferenze con la regimazione idraulica, l'ampliamento e la manutenzione del corso d'acqua, nonché dell'ottemperanza delle disposizioni di cui all'articolo 96 del regio decreto 523/1904, il progetto dell'intervento dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti; le opere previste poiché sono localizzate in area interessata, anche se marginalmente, da esondazioni con Tr=200 anni e possono quindi costituire ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione, sono condizionate al collaudo del sistema di casse di espansione sul borro della Dogana.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

* casse di espansione sul Borro della Dogana (CE-CA1 - CE-SA1)

Aspetti geomorfologici: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

Aspetti idraulici: Gli interventi sul torrente Dogana comprendono la realizzazione di due casse di espansione, denominate Scrafana (sul borro della Vigna, affluente del borro della Sabina) e Pestello (alla confluenza tra il borro del Caspri e il borro della Sabina). Cassa Scrafana: tale cassa in linea suscettibile dei necessari approfondimenti nelle future fasi di progettazione che ne dovranno attestare anche la fattibilità in senso geologico-geotecnico, dovrà contenere un volume massimo d'invaso pari a circa 260 000 mc e sarà dotata di uno sbarramento in materiali sciolti, con quota di fondazione posta a 170.0 m slm e coronamento a quota 184.9 m slm. Lo scarico di fondo, munito di idonei dispositivi di grigliatura grossolana a monte, dovrà avere una luce libera a sezione quadrata di lato 80 cm. Ovviamente dovrà essere previsto anche uno scarico di superficie dimensionato almeno per piene cinquecentennali. Cassa Pestello: è localizzata alla confluenza tra il borro della Sabina e il borro del Caspri. L'estensione stimata della cassa è di circa 30000 mq. Il livello massimo in cassa è stabilito in 151.80 m s.l.m. con arginature poste a 150.80 m s.l.m. Si prevede anche la demolizione del ponte esistente in corrispondenza della sezione 150.50 (Borro Caspri), e la realizzazione di un nuovo ponte a quote di sicurezza in corrispondenza della sezione 149.25 (Borro Caspri). Nell'ambito di tale progetto saranno risagomate le sezioni idrauliche del borro del Caspri dalla 153 fino alla confluenza con il borro della Sabina, attraverso una sezione tipo larga 9 con sponde 3:2. Le sezioni in corrispondenza della soglia sfiorante sono larghe 10 m con pendenza delle sponde 1:1 e protezione in scogliera in dx e in sx; lo sfioratore è rappresentato dalla R.S. 149.55 ed ha le seguenti caratteristiche: lunghezza 40 m, quota di sfioro 150.4 m s.l.m. È stato inserito uno scarico di fondo della cassa di dimensioni BxH=2x1.2 m dotato anche di scarico di troppo pieno a quota 151.40. m s.l.m.

Aspetti sismici: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.63.1.9 area di trasformazione "VIA BURZAGLI 2" (AR23)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 2.020*

2. superficie fondiaria (Sf): mq -

3. superficie utile lorda (Slu): mq a pari Sluv

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq 885

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq -

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq -

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº ad esaurimento Sluv

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Riqualificazione dell'area e dell'edificio di notevole pregio storico-architettonico attraverso il recupero del corpo di fabbrica posto lungo la ferrovie, la demolizione delle costruzioni incongrue ed il loro trasferimento nelle schede norma individuate con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento. Realizzazione di un ampio spazio pubblico pedonale a servizio di un'area priva di infrastrutture adeguate.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 1.135 mq agli edifici sottoposti a recupero ed il relativo resede di pertinenza.

14. infrastrutture a rete: -

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.63.1.10 area di trasformazione "VIA BELLINI" (AR26)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 1.189

2. superficie fondiaria (Sf): mq 947

3. superficie utile lorda (Slu): mq a pari Sluv

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq vedi note

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 97

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 145

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Completamento dell'isolato attraverso la demolizione e la ricostruzione delle volumetrie esistenti e contestuale dismissione del distributore carburanti. Realizzazione di una fascia di parcheggi lungo via Mascagni.

13. note: È prescritto l'incremento della capacità edificatoria, attraverso le modalità della perequazione urbanistica disciplinate dall'art.59 del presente Regolamento, fino al raggiungimento del numero dei piani sopra indicato.

14. infrastrutture a rete: A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.63.1.11 area di trasformazione "TRE CASE" (AR27)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 12.367*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 1.897

3. superficie utile lorda (Slu): mq a pari Sluv

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 2.914

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 1.493

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 4.237

7.2. verde di arredo stradale: mq 1.317

8. numero di piani (Np): nº ad esaurimento Sluv

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato**

12. obiettivi di progetto: Realizzazione della rotatoria e del nuovo sottopasso in località Tre Case al fine di completare il collegamento tra via Pacinotti, via Marconi e via Galvani. Realizzazione di nuovi spazi pubblici (parcheggi e verde attrezzato) a servizio dei nuovi insediamenti e di una zona priva di infrastrutture adeguate.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 509 mq corrispondente agli edifici sottoposti a recupero ed alla ferrovia. ** L'intervento è condizionato alla redazione di uno studio di fattibilità che dovrà evidenziare il rapporto costi-benefici complessivi trattandosi di un'area in cui è presente un terreno di proprietà dell'Amministrazione comunale.

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. Per lo smaltimento delle acque meteoriche è necessaria la sistemazione funzionale dell'opera di attraversamento della SR69. L'allacciamento alla rete di gas metano dovrà essere realizzato in media pressione e conseguentemente dovrà essere installata una cabina di trasformazione per la distribuzione. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, nelle zone con possibile amplificazione sismica connesse al bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante (8), deve essere eseguita una campagna di indagini geofisiche, opportunamente estesa ad un intorno significativo, che definisca in termini di geometrie la morfologia sepolta del bedrock sismico ed i contrasti di rigidità sismica (rapporti tra velocità sismiche in termini di Vsh delle coperture e del substrato). In presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente.

co.63.1.12 area di trasformazione "IL COLOMBO" (AR28)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 5.725

2. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

3.1. verde pubblico: mq 2.045

3.2. piazza pavimentata: mq 1.950

4. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 1.440

5. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

5.1. strada: mq 290

5.2. verde di arredo stradale: mq -

6. modalità di attuazione: L'area di trasformazione dovrà essere attuata contestualmente al Sub Comparto A della scheda norma "PODERE FOSSATO" (AT_R2). Nella presente area di trasformazione fino all'attuazione del Sub Comparto A valgono le norme del Piano di recupero "complesso ex Fornaci Gragnoli" fino alla sua scadenza.

7. obiettivi di progetto: Riduzione del carico urbanistico dell'area di recupero in fase di attuazione (Piano di Recupero "Complesso Ex Fornaci Gragnoli in località Ginestra" approvato con Del.C.C.n.44 del 26.05.2001) attraverso il trasferimento di quota parte delle volumetrie preesistenti. Realizzazione dell'ampliamento degli spazi pubblici esistenti (verde, piazza e parcheggi).

8. note: La capacità edificatoria da trasferire nel Sub Comparto A della scheda norma "PODERE FOSSATO" (AT_R2) dovrà essere determinata tenendo conto della destinazione d'uso originaria dei manufatti oggetto della demolizione.

9. fattibilità geomorfologica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo

10. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente

11. fattibilità sismica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, nelle zone potenzialmente franose o esposte a rischio di frana (2B), oltre a rispettare le prescrizioni riportate nelle condizioni di fattibilità geomorfologica, devono essere realizzate opportune indagini geofisiche e geotecniche per la corretta definizione dell'azione sismica. In presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12) e in presenza di faglie e/o contatti tettonici (13), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente.

co.63.1.14 area di trasformazione "VIA CILEMBRINI" (AR32)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 4.319*

2. superficie fondiaria (Sf): mq -

3. superficie utile lorda (Slu): mq a pari Sluv

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 2.290

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 716

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº ad esaurimento Sluv

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Riqualificazione dell'intera area attraverso la realizzazione di spazi pubblici che compensino al fabbisogno pregresso della zona.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 1.313 mq agli edifici sottoposti a recupero ed il relativo resede di pertinenza.

14. infrastrutture a rete: -

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.63.1.15 area di trasformazione "TEATRO IMPERO" (AR33)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 2.268

2. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

3.1. verde pubblico: mq -

3.2. piazza pavimentata: mq 1.100

4. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq -

5. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

5.1. strada: mq -

5.2. verde di arredo stradale: mq -

6. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato.

7. obiettivi di progetto: Recupero del Teatro Impero alla città e realizzazione di un percorso che metta in collegamento via Pascoli con viale Diaz e di uno spazio pubblico di "rispetto" dello stesso.

8. note: La capacità edificatoria dell'immobile "Cinema Teatro Impero" dovrà essere trasferita nel Sub Comparto B della scheda norma "LE CASE ROMOLE" (AT_R8) così come disciplinato dalla stessa area di trasformazione seguendone le fasi di attuazione. La capacità edificatoria derivante dalla demolizione degli edifici esistenti (Sluv) dovrà essere utilizzata nelle schede norma individuate con le modalità della perequazione urbanistica di cui all'art.59 del presente Regolamento. I due interventi possono essere tenuti separati.

9. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

10. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione delle casse di espansione sul borro della Dogana* (CE-CA1 - CE-SA1). In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa.

11. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

* casse di espansione sul Borro della Dogana (CE-CA1 - CE-SA1)

Aspetti geomorfologici: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

Aspetti idraulici: Gli interventi sul torrente Dogana comprendono la realizzazione di due casse di espansione, denominate Scrafana (sul borro della Vigna, affluente del borro della Sabina) e Pestello (alla confluenza tra il borro del Caspri e il borro della Sabina). Cassa Scrafana: tale cassa in linea suscettibile dei necessari approfondimenti nelle future fasi di progettazione che ne dovranno attestare anche la fattibilità in senso geologico-geotecnico, dovrà contenere un volume massimo d'invaso pari a circa 260 000 mc e sarà dotata di uno sbarramento in materiali sciolti, con quota di fondazione posta a 170.0 m slm e coronamento a quota 184.9 m slm. Lo scarico di fondo, munito di idonei dispositivi di grigliatura grossolana a monte, dovrà avere una luce libera a sezione quadrata di lato 80 cm. Ovviamente dovrà essere previsto anche uno scarico di superficie dimensionato almeno per piene cinquecentennali. Cassa Pestello: è localizzata alla confluenza tra il borro della Sabina e il borro del Caspri. L'estensione stimata della cassa è di circa 30000 mq. Il livello massimo in cassa è stabilito in 151.80 m s.l.m. con arginature poste a 150.80 m s.l.m. Si prevede anche la demolizione del ponte esistente in corrispondenza della sezione 150.50 (Borro Caspri), e la realizzazione di un nuovo ponte a quote di sicurezza in corrispondenza della sezione 149.25 (Borro Caspri). Nell'ambito di tale progetto saranno risagomate le sezioni idrauliche del borro del Caspri dalla 153 fino alla confluenza con il borro della Sabina, attraverso una sezione tipo larga 9 con sponde 3:2. Le sezioni in corrispondenza della soglia sfiorante sono larghe 10 m con pendenza delle sponde 1:1 e protezione in scogliera in dx e in sx; lo sfioratore è rappresentato dalla R.S. 149.55 ed ha le seguenti caratteristiche: lunghezza 40 m, quota di sfioro 150.4 m s.l.m. È stato inserito uno scarico di fondo della cassa di dimensioni BxH=2x1.2 m dotato anche di scarico di troppo pieno a quota 151.40. m s.l.m.

Aspetti sismici: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.63.1.15bis area di trasformazione "PIAZZA ROANNE" (AR34)

L'intervento è subordinato a valutazione integrata ai sensi della L.R.1/2005 e a valutazione ambientale strategica (VAS) ai sensi del D.Lgs.4/2008.

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 7.975

2. superficie fondiaria (Sf): mq 1.342

3. superficie utile lorda (Slu): mq a pari Sluv

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq vedi note

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq 3.122

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 1.589

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 1.922

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Risanamento degli edifici attuali attraverso la loro demolizione e ricostruzione. Riqualificazione degli spazi pubblici circostanti.

13. note: È prescritto l'incremento della capacità edificatoria, attraverso le modalità della perequazione urbanistica disciplinate dall'art.59 del presente Regolamento, fino al raggiungimento del numero dei piani sopra indicato.

14. infrastrutture a rete: -

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.63.1.15ter area di trasformazione "EX PASTIFICIO" (AR35)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 15.384*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 12.506

3. superficie utile lorda (Slu): mq a pari Sluv

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r): mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq -

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r): mq -

8. numero di piani (Np): nº ad esaurimento Sluv

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Riqualificazione dell'intera area attraverso: 1) interventi di demolizione delle superfetazioni e/o degli edifici che non presentano caratteri di pregio architettonico e loro ricostruzione all’interno del resede di pertinenza; 2) interventi di risanamento conservativo su parte connotata, invece, da edifici che presentato interessanti qualità tipo-morfologiche; 3) rifacimento del viale Diaz frontistante l’immobile “Ex Pastificio” nel tratto compreso tra via Marconi e via Montenero comprensivo dei raccordi con le parti terminali; 4) rifacimento di via Gorizia comprensivo dei raccordi con viale Diaz e con il ponte sul Torrente Dogana; 5) realizzazione di ampi spazi destinati a parcheggi in via Montenero.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 2.878 mq corrispondente agli edifici sottoposti a recupero.

14. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

15. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

16. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

U.T.O.E. LEVANELLA

co.63.1.16 area di trasformazione "VIA MARCONI 2" (AR13)

U.T.O.E. - LEVANELLA

1. superficie territoriale (St): mq 7.152

2. superficie fondiaria (Sf): mq 4.024

3. superficie utile lorda (Slu): mq a pari Sluv

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 699

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 724

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 1.597

7.2. verde di arredo stradale: mq 108

8. numero di piani (Np): nº ad esaurimento Sluv

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Riqualificazione dell'intera area attraverso l'intervento di demolizione delle strutture presenti e la definizione di un corretto rapporto tra spazi privati e spazi pubblici, quest'ultimi da localizzare nella parte prospiciente via Marconi.

13. note: -

14. infrastrutture a rete: A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

U.T.O.E. RENDOLA

co.63.1.17 area di trasformazione "RENDOLA" (AR15)

U.T.O.E. - RENDOLA

1. superficie territoriale (St): mq 2.061*

2. superficie fondiaria (Sf): mq 1.214

3. superficie utile lorda (Slu): mq Sluv 30**

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): mq -

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq -

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 760

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq -

7.2. verde di arredo stradale: mq -

8. numero di piani (Np): nº ad esaurimento Sluv

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.3. del presente regolamento

11. modalità di attuazione: intervento edilizio diretto convenzionato

12. obiettivi di progetto: Consolidamento del margine del centro storico della frazione tramite il recupero di un'area degradata. Realizzazione di uno spazio per parcheggi lungo la strada comunale da realizzarsi con materiali congrui con il particolare valore dei luoghi.

13. note: *La superficie territoriale è comprensiva di 87 mq corrispondente all'edificio sottoposto a recupero. **La capacità edificatoria è parte del dimensionamento dell'U.T.O.E. di Rendola.

14. infrastrutture a rete: -

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

16. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

U.T.O.E. AREE AGRICOLE DI PIANURA

co.63.1.18 area di trasformazione "LA VIGNA" (AR12)

L'intervento è subordinato a valutazione integrata ai sensi della L.R.1/2005 e a valutazione ambientale strategica (VAS) ai sensi del D.Lgs.4/2008.

U.T.O.E. - AREE AGRICOLE DI PIANURA

1. superficie territoriale (St): mq 10.860

2. modalità di attuazione: piano attuativo

3. obiettivi di progetto: Obiettivo principale è la riqualificazione di un'area produttiva incongrua fortemente degradata. Tale obiettivo dovrà essere raggiunto attraverso: il risanamento con eventuale bonifica dell'area e il ridimensionamento attraverso il trasferimento della capacità edificatoria così come disciplinato dal co.57.9.3. del presente Regolamento. Per la disciplina delle destinazioni d'uso sia veda il co.57.6.3. del presente Regolamento.

4. note: A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

5. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

6. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso.

7. fattibilità sismica: Non definita.

co.63.1.19 area di trasformazione "CASA NUOVA D'AMBRA" (AR31)

L'intervento è subordinato a valutazione integrata ai sensi della L.R.1/2005 e a valutazione ambientale strategica (VAS) ai sensi del D.Lgs.4/2008.

U.T.O.E. - AREE AGRICOLE DI PIANURA

1. superficie territoriale (St): mq 15.130

2. modalità di attuazione: piano attuativo

3. obiettivi di progetto: Obiettivo principale è la riqualificazione di un'area fortemente degradata. Tale obiettivo dovrà essere raggiunto attraverso: il miglioramento dell'accessibilità all'area, il suo risanamento con eventuale bonifica e il ridimensionamento attraverso il trasferimento della capacità edificatoria così come disciplinato dal co.57.9.3. del presente Regolamento. Nell'area sono presenti edifici colonici che dovranno essere sottoposti a interventi di Restauro e/o Risanamento conservativo. Per la disciplina delle destinazioni d'uso si veda il co.57.6.3. del presente Regolamento.

4. note: A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

5. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

6. fattibilità idraulica: Non sono previsti interventi di sistemazione attiva sul torrente Ambra, a supporto di tale intervento. La quota di sicurezza idraulica è 149.40 0.70=150.10 m s.l.m. I volumi sottratti all'esondazione andranno recuperati all'interno del comparto attraverso scavo con pendenza delle scarpate >3:2 e non interferenti con la falda. Il progetto con il calcolo dei volumi di recupero andrà sottoposto al parere degli enti competenti.

7. fattibilità sismica: Non definita.

U.T.O.E. AREE AGRICOLE DI COLLINA

co.63.1.20 area di trasformazione "VIA DELLA COSTA" (AR11)

* L'estratto cartografico della fattibilità dell'intervento è riportato all'interno della relazione geologica.

L'intervento è subordinato a valutazione integrata ai sensi della L.R.1/2005 e a valutazione ambientale strategica (VAS) ai sensi del D.Lgs.4/2008.

U.T.O.E. - AREE AGRICOLE DI COLLINA

1. superficie territoriale (St): mq 33.443

2. modalità di attuazione: piano attuativo

3. obiettivi di progetto: Obiettivo principale è la riqualificazione di un'area produttiva incongrua fortemente degradata. Tale obiettivo dovrà essere raggiunto attraverso: il miglioramento sensibile dell'accessibilità all'area, il suo risanamento con eventuale bonifica, l'abbattimento drastico (non inferiore al 50%) della capacità edificatoria e il ridimensionamento attraverso il trasferimento della parte rimanente così come disciplinato dal co.57.9.3. del presente Regolamento. Per la disciplina delle destinazioni d'uso si veda il co.57.6.3. del presente Regolamento.

4. note: A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

5. fattibilità geomorfologica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo. Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

6. fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.3. sono da rispettare le norme previste all'art.6 della NTA del P.A.I.

7. fattibilità sismica: Non definita.

co.63.1.21 area di trasformazione "LA VILLA II" (AR30)

L'intervento è subordinato a valutazione integrata ai sensi della L.R.1/2005 e a valutazione ambientale strategica (VAS) ai sensi del D.Lgs.4/2008 e a controllo obbligatorio ai dell'art.62 della L.R. 1/2005.

U.T.O.E. - AREE AGRICOLE DI COLLINA

1. superficie territoriale (St): mq 30.869

2. modalità di attuazione: piano attuativo

3. obiettivi di progetto: Obiettivo principale è la riqualificazione di un'area produttiva incongrua fortemente degradata. Tale obiettivo dovrà essere raggiunto attraverso: il miglioramento sensibile dell'accessibilità all'area, il suo risanamento con eventuale bonifica e il ridimensionamento attraverso il trasferimento della capacità edificatoria così come disciplinato dal co.57.9.3. del presente Regolamento. Nell'area è presente un edificio colonico di impianto leopoldino che dovrà essere sottoposto a Restauro e/o Risanamento conservativo. Per la disciplina delle destinazioni d'uso si veda il co.57.6.3. del presente Regolamento.

4. note: A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

5. fattibilità geomorfologica: Per quanto riguarda le aree ricadenti in FG4 l'intervento non è attuabile. L'area deve essere destinata a verde privato non attrezzato. Qualora si intenda variare la destinazione d'uso questa è consentita previa predisposizione di indagini geognostiche e geofisiche, la messa in opera di opportuni sistemi di monitoraggio in relazione alla tipologia di dissesto e la conseguente redazione di uno specifico progetto di messa in sicurezza con acquisizione del parere dell'Ufficio Tecnico del Genio Civile ai sensi del D.P.G.R. 26/R/2007. Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

6. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso.

7. fattibilità sismica: Non definita.

Ultima modifica Martedì, 19 Settembre, 2023 - 10:14