Norme tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico

Art.1 contenuti e finalità del regolamento urbanistico

1.1. Il Regolamento Urbanistico, quale atto di governo del territorio (art.10 L.R.1/2005), definisce l'assetto e l'uso di tutto il territorio comunale, regolando i processi di trasformazione in modo da renderli sostenibili e compatibili con l'esigenza primaria di conservare integre le risorse, in coerenza con gli indirizzi e i criteri generali fissati nel Piano Strutturale. In particolar modo il Regolamento Urbanistico favorisce e privilegia il riuso e il recupero del patrimonio edilizio esistente e non riduce in modo significativo ed irreversibile, anche attraverso le azioni di trasformazione previste, le risorse essenziali del territorio, in modo da salvaguardare i diritti delle generazioni presenti e future, a fruire delle stesse.

1.2. Le norme e le prescrizioni del Regolamento Urbanistico sottostanno alle regole generali fissate nel Piano Strutturale. In caso di discordanza prevale la norma del Piano Strutturale ed il Regolamento Urbanistico dovrà essere pertanto oggetto di specifica variante.

1.3. Il Regolamento Urbanistico disciplina l'attività urbanistica ed edilizia per l'intero territorio comunale. Si compone, ai sensi dell'art.55, co.1 della L.R.1/2005, della disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti e della disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio.

1.4. Le norme del Regolamento Urbanistico si integrano con quelle del Regolamento Edilizio.

Art.2 elaborati costitutivi del regolamento urbanistico

2.1. Il Regolamento Urbanistico è costituito dai seguenti elaborati:

  • * Relazione;
  • * Relazione idraulica
  • * Relazione geologica
  • * Norme tecniche di attuazione, integrate dai seguenti documenti:
    • · Allegato: Il rilievo e il progetto degli edifici di valore storico architettonico del territorio rurale;
    • · Allegato: Indicatori predeterminati ai fini del monitoraggio degli effetti;
    • · Allegato: Criteri per la lettura delle tavole A1-A17 "l'aggiornamento cartografico, la rete dei servizi, la localizzazione dei parcheggi pubblici e l'accessibilità dei servizi pubblici o di uso pubblico"
  • * Tav. A1-A17: L'aggiornamento cartografico, la rete dei servizi, la localizzazione dei parcheggi pubblici e l'accessibilità dei servizi pubblici o di uso pubblico (n.17 tavole in scala 1:2.000)
  • * Tav. I1: Il progetto della città e del territorio (n.2 tavole in scala 1:5.000);
  • * Tav. P1-P17: La disciplina del suolo: la città e il sistema degli insediamenti (n.17 tavole in scala 1:2.000);
  • * Tav. P18: La disciplina del suolo: il territorio rurale (n.2 tavole in scala 1:10.000);
  • * Tav. C1-C17: La capacità edificatoria delle aree di trasformazione e la perequazione urbanistica (n.17 tavole in scala 1:2.000)
  • * Tav. F1-F17: La fattibilità degli interventi (n.17 tavole in scala 1:2.000)
  • * Tav R1: Rischio Idraulico (n.1 tavola in scala 1:7.500).

2.2. Costituiscono inoltre parte integrante del Regolamento Urbanistico i seguenti elaborati del Piano Strutturale:

  • * Tav. 25: I vincoli sovraordinati (n.2 tavole in scala 1:10.000).

2.3. Tutti gli elaborati sopra detti costituiscono, ad eccezione della Relazione, della Relazione idraulica, della Relazione geologica, degli allegati "Indicatori predeterminati ai fini del monitoraggio degli effetti" e "Criteri per la lettura delle tavole A1-A17" e delle tavole I1, A1-A17,R1, la parte prescrittiva del Regolamento Urbanistico.

Art.3 valore prescrittivo degli elaborati costitutivi del regolamento urbanistico

3.1. La disciplina del Regolamento Urbanistico è definita dall'insieme delle prescrizioni contenute negli elaborati prescrittivi di cui al precedente art.2.

3.2. Nell'eventuale contrasto tra elaborati a scala diversa, prevalgono le indicazioni contenute nell'elaborato a scala maggiormente dettagliata.

3.3. Nell'eventuale contrasto tra le norme tecniche di attuazione e le indicazioni contenute negli elaborati grafici, deve darsi prevalenza alle prescrizioni, sia delle norme che degli elaborati grafici, maggiormente restrittive.

Art.3bis valutazione integrata e valutazione ambientale strategica e il regolamento urbanistico

3bis.1. Le aree e gli immobili oggetto di trasformazione nel presente Regolamento sono state sottoposte a valutazione integrata (L.R.1/2005) e a valutazione ambientale strategica (D.Lgs.4/2008), salvo quanto non diversamente disposto nei singoli interventi.

3bis.2. Le aree e gli immobili oggetto di trasformazione sono disciplinate nei seguenti articoli:

  1. * art.24 "i nuclei isolati residenziali del territorio aperto (NIR)"
  2. * art.24bis "i lotti liberi di completamento del territorio urbanizzato (LL)"
  3. * art.35 "il parco dei cappuccini (PN_1)"
  4. * art.36 "il parco fluviale dell'Arno (PN_2)"
  5. * art.44 "le aree per il verde pubblico attrezzato"
  6. * art.45 "le aree per parcheggi pubblici"
  7. * art.46 "i tracciati viari di completamento della rete stradale di fondovalle"
  8. * art.60 "le aree di trasformazione della città a prevalente destinazione residenziale (AT_R)"
  9. * art.61 "le aree di trasformazione della città a prevalente destinazione produttiva (AT_P)"
  10. * art.62 "le aree di trasformazione della città prevalentemente destinate alla realizzazione di servizi (AT_S)"
  11. * art.63 "le aree sottoposte a piano di recupero (AR)".

3bis.3. Il monitoraggio degli effetti delle azioni e degli interventi derivanti dall'attuazione delle aree e degli immobili oggetto di trasformazione, dovrà essere effettuato attraverso l'aggiornamento e l'implementazione dei dati e degli indicatori riportati nelle schede allegate al presente Regolamento.

3bis.4. Qualora l'attivazione degli interventi sulle aree e sugli immobili così come disciplinati nel presente Regolamento renda necessario il mero aggiornamento delle tabelle di cui all'art.5 "verifica delle dimensioni massime ammissibili degli insediamenti, delle funzioni e dei servizi" e/o all'art.59 bis "il registro dei crediti edilizi" la variante al Regolamento Urbanistico conseguente non è da sottoporre a valutazione integrata (L.R.1/2005) e a valutazione ambientale strategica (D.Lgs.4/2008).

Art.3ter la distribuzione e la localizzazione delle funzioni, la programmazione commerciale e il regolamento urbanistico

3ter.1. Il Regolamento Urbanistico, combinato con il disposto del Regolamento Edilizio, disciplina la distribuzione e la localizzazione delle funzioni ai sensi dell'art.58 della L.R.1/2005.

3ter.2. Il Regolamento Urbanistico è da considerarsi atto di programmazione commerciale ai sensi del Regolamento regionale n.15/R/2009.

Art.4 modalità di attuazione del regolamento urbanistico

4.1. Il Regolamento Urbanistico si attua con interventi diretti o attraverso piani attuativi, con progetti di opere pubbliche e con tutti i piani e i progetti di settore previsti da leggi e regolamenti vigenti, che concorrono a determinare l'uso dei suoli e degli edifici.

4.2. Gli interventi diretti sono:

  • * il permesso di costruire (con o senza convenzione);
  • * la denuncia di inizio attività (dia).

4.3. I piani attuativi sono disciplinati dal Titolo V, Capo IV della L.R.1/2005.

4.4. Il Regolamento Urbanistico individua, come proprio specifico programma attuativo, la scheda norma. La scheda norma dovrà assumere il valore, in rapporto agli interventi previsti, di uno o più piani attuativi di cui al co.4.3. o di interventi edilizi diretti di cui al co.4.2., come di volta in volta specificato. Nel caso in cui la scheda norma preveda l'elaborazione di un piano attuativo, esso assumerà efficacia solo dopo che, per iniziativa pubblica e/o privata, avrà assunto formalmente i connotati e la valenza del piano attuativo richiesto, fatta salva la specifica disciplina di ognuno.

Art.5 verifica delle dimensioni massime ammissibili degli insediamenti, delle funzioni e dei servizi

5.1. In applicazione a quanto disposto dall'art.64 del Piano Strutturale, il Regolamento Urbanistico disciplina la verifica delle dimensioni massime ammissibili degli insediamenti, delle funzioni e dei servizi per ogni Unità Territoriale Organica Elementare del territorio comunale.

5.2. Le dimensioni massime ammissibili degli insediamenti di tipo prevalentemente residenziale e prevalentemente produttivo, i lotti liberi di completamento e la dotazione di standards urbanistici, sono verificate nelle tabelle seguenti.

5.2.1.1. UTOE MONTEVARCHI

Art.24 bis. i lotti liberi di completamento (LL)
SiglaNomeSlu mq
LL_B4VIA SUGHERELLA115
LL_B12VIA CHIANTIGIANA 2122
LL_B26VIA DI POGGIORNELLI86
LL_B30VIA SAN LORENZO140
LL_B31VIA DEL GELSOMINO43
LL_B32VIA EINUADI100
LL_B33IL GIGLIO103
LL_B34VIA DEL MOCARINI90
Art.60. le aree di trasformazione a prevalente destinazione residenziale (AT_R)
SiglaNomeSlu mq
AT_R1LA GRUCCIA1.992
AT_R2PODERE FOSSATO7.153
AT_R3BERIGNOLO STECCATO16.652
AT_R7STELLO2.376
AT_R8LE CASE ROMOLE6.949
AT_R11PESTELLO CHIESA1.882
AT_R12VIA ISONZO1.133
AT_R14VIA DI TERRANUOVA1.584
AT_R24VIA ADIGE725
AT_R40VIA PIAVE1.910
AT_R42VIA BOTTEGO1.063
AT_R45VIA COLOMBO300
AT_R46ANTISTADIO1.000
Art.63. le aree sottoposte a piano di recupero (AR)
SiglaNomeSlu mq
AR21Viale Diaz250
Art.62. le aree di trasformazione per servizi (AT_S)
SiglaNomeSlu mq
AT_S1LA GINESTRA400
AT_S2BIBLIOTECA COMUNALE420
AT_S8PALAZZO DEL PODESTÀ317
AT_S10MAGAZZINO COMUNALE VIA VOLTA700
AT_S17PISCINA COMUNALE500
AT_S19NUOVA AUTOSTAZIONE161
AT_S26PIAZZA DELLA GORA300
AT_S30VIA MONTENERO121
aree per servizi
SiglaNomeSlu mq
PQC1LA SVOLTA192
PQC2CAPPUCCINI562
PQC3SOVRAPPASSO FERROVIARIO125
PQC5PIAZZALE EUROPA1041
PQC6VIA FORNACI VECCHIE 1193
PQC7VIA FORNACI VECCHIE 297
PQC8VIA FORNACI VECCHIE 321
PQC9VIA FORNACI VECCHIE 437
PQA1VIA PIAVE 1189
PQA2VIA PIAVE 2155
PQA3VIA AMENDOLA30
PQV1VIALE MATTEOTTI321
PQV2VIA MONTENERO 1114
PQV3VIA MONTENERO 267
PQV14VIALE CAVOUR33
PQV15PODERE VIGNOLI30
PQV16VIA COLOMBO9
PQP1VIA BURZAGLI40
PQP2VIA SAN LORENZO79
PQP3VIA MONTENERO 3148
PQP4VIA DEL CIPRESSO51
PQP7CROCE FERRAGALLI60
PQP12VIA DELLA FARNIA196
PQP13VIA PACINOTTI21
PQP14VIA MARCONI51
PQS1VIA DEL FRASSINO9
Capacità edificatoria trasferita nel LL_B35 "EX SCUOLA VENTENA"35
Art.59 ter. aree assoggettate a vincoli espropriativi1.400
Capacità edificatoria trasferita nell'edificio identificato al Fg. 3 part. 1171 sub 228
Totale complessivo R.U. mq53.805
PREVISIONE PIANO STRUTTURALE - UTOE MONTEVARCHI
 Slu mq
Dimensione massima degli insediamenti prevalentemente residenziali57.521
Obiettivo di cui al punto dell'art.27 del Piano Strutturale-3.600
Totale previsione P.S. mq53.921
RESIDUO - UTOE MONTEVARCHI Slu mq116

5.2.1.2. UTOE MONTEVARCHI

Art.61. le aree di trasformazione a prevalente destinazione produttiva (AT_P)
SiglaNomeSlu mq
AT_P1MONTEVARCHI NORD18.896
AT_P11CONSORZIO AGRARIO3.085
AT_P17VIA LEOPARDI652
AT_P18MONTEVARCHI NORD 32.090
AT_P19VIA LEOPARDI 23.100
AT_P20VIA MAJORANA3.922
Totale complessivo R.U. mq31.745
PREVISIONE PIANO STRUTTURALE - UTOE MONTEVARCHI
 Slu mq
Dimensione massima degli insediamenti prevalentemente produttivi45.486
Totale previsione P.S. mq45.486
RESIDUO - UTOE MONTEVARCHI Slu mq13.741

5.2.1.3. UTOE MONTEVARCHI

Art.63. le aree di trasformazione sottoposte a recupero (AR)
SiglaNomeSlu mq
AR...
Totale complessivo R.U. mq
PREVISIONE PIANO STRUTTURALE - UTOE MONTEVARCHI
 Slu mq
Dimensione massima degli immobili sottoposti a recupero64.940
Totale previsione P.S. mq64.940
RESIDUO - UTOE MONTEVARCHI Slu mq64.940

5.2.2.1. UTOE LEVANE

Art.24 bis. i lotti liberi di completamento (LL)
SiglaNomeSlu mq
LL_B28EX MATTATOIO LEVANE159
Art.60. le aree di trasformazione a prevalente destinazione residenziale (AT_R)
SiglaNomeSlu mq
AT_R21VIA ARNO281
AT_R22PIAN DI LEVANE4.656
AT_R23VIA DELLA COSTA 11.149
AT_R34VIA DELLA COSTA 2275
AT_R43CASA AL PIANO3.936
Art.62. le aree di trasformazione per servizi (AT_S)
SiglaNomeSlu mq
AT_S4VERDE PUBB. E SCUOLE DI LEVANE3.600
AT_S21RIQUALIFICAZ. CENTRO DI LEVANE
AT_S31VIA DELLO STECCATO39
aree per servizi
SiglaNomeSlu mq
PQV5VIA DELLA RESISTENZA70
PQV6VIA PIANOSA 121
PQV7VIA PIANOSA 249
PQP5LO STRADONE150
PQP6VIA DI LEVANE ALTA9
PQS4CIRCONVALLAZIONE LEVANE 191
PQS5CIRCONVALLAZIONE LEVANE 2123
Totale complessivo R.U. mq14.608
PREVISIONE PIANO STRUTTURALE - UTOE LEVANE
 Slu mq
Dimensione massima degli insediamenti prevalentemente residenziali14.733
Totale previsione P.S. mq14.733
RESIDUO - UTOE LEVANE Slu mq125

5.2.2.2. UTOE LEVANE

Art.61. le aree di trasformazione a prevalente destinazione produttiva (AT_P)
SiglaNomeSlu mq
AT_P10CASA ROTTA7.040
Totale complessivo R.U. mq7.040
PREVISIONE PIANO STRUTTURALE - UTOE LEVANE
 Slu mq
Dimensione massima degli insediamenti prevalentemente produttivi11.586
Totale previsione P.S. mq11.586
RESIDUO - UTOE LEVANE Slu mq4.546

5.2.2.3. UTOE LEVANE

Art.63. le aree di trasformazione sottoposte a recupero (AR)
SiglaNomeSlu mq
AR...
Totale complessivo R.U. mq
PREVISIONE PIANO STRUTTURALE - UTOE LEVANE
 Slu mq
Dimensione massima degli immobili sottoposti a recupero2.333
Totale previsione P.S. mq2.333
RESIDUO - UTOE LEVANE Slu mq2.333

5.2.3.1. UTOE LEVANELLA

Art.24 bis. i lotti liberi di completamento (LL)
SiglaNomeSlu mq
LL_B8PUCCIANO 1129
LL_B22VIA PADULETTE 354
LL_B25VIA DELLA LAMA144
Art.60. le aree di trasformazione a prevalente destinazione residenziale (AT_R)
SiglaNomeSlu mq
AT_R18LEVANELLA CIMITERO1.691
AT_R19LEVANELLA VILLANUZZA6.888
AT_R44VIA DELLA TECNICA910
aree per servizi
SiglaNomeSlu mq
PQV4VIA PERTINI35
PQP8VIA I MAGGIO41
PQS2VIA 8 MARZO164
PQS6STRADA DI VILLANUZZA59
Totale complessivo R.U. mq10.115
PREVISIONE PIANO STRUTTURALE - UTOE LEVANELLA
 Slu mq
Dimensione massima degli insediamenti prevalentemente residenziali10.629
Totale previsione P.S. mq10.629
RESIDUO - UTOE LEVANELLA Slu mq514

5.2.3.2. UTOE LEVANELLA

Art.61. le aree di trasformazione a prevalente destinazione produttiva (AT_P)
SiglaNomeSlu mq
AT_P4VALDILAGO PATERESSO28.098
AT_P6PADULETTE15.230
AT_P7BURESTA31.663
AT_P9DEPOSITO-
AT_P14LEVANELLA SCAMBIO6.430
Totale complessivo R.U. mq81.421
PREVISIONE PIANO STRUTTURALE - UTOE LEVANELLA
 Slu mq
Dimensione massima degli insediamenti prevalentemente produttivi85.065
Totale previsione P.S. mq85.065
RESIDUO - UTOE LEVANELLA Slu mq3.644

5.2.3.3. UTOE LEVANELLA

Art.63. le aree di trasformazione sottoposte a recupero (AR)
SiglaNomeSlu mq
AR 13Via Marconi3.022
Totale complessivo R.U. mq3.022
PREVISIONE PIANO STRUTTURALE - UTOE LEVANELLA
 Slu mq
Dimensione massima degli immobili sottoposti a recupero4.265
Totale previsione P.S. mq4.265
RESIDUO - UTOE LEVANELLA Slu mq1.243

5.2.4. UTOE RICASOLI

Non sono previsti interventi di trasformazione

5.2.5. UTOE CAPOSELVI

aree per servizi
SiglaNomeSlu mq
PQV11CAPOSELVI 187
PQV13CAPOSELVI 3176
PQP10CAPOSELVI 442
PQP11CAPOSELVI 535
Totale complessivo R.U. mq340
PREVISIONE PIANO STRUTTURALE - UTOE CAPOSELVI
 Slu mq
Dimensione massima degli insediamenti prevalentemente residenziali370
Totale previsione P.S. mq370
RESIDUO - UTOE CAPOSELVI Slu mq30

5.2.6. UTOE VENTENA

Art.24 bis. i lotti liberi di completamento (LL)
SiglaNomeSlu mq
LL_B35EX SCUOLA VENTENA (*)55
Art.62. le aree di trasformazione per servizi (AT_S)
SiglaNomeSlu mq
AT_S33VENTENA153
Totale complessivo R.U. mq208

* vedi tabella 5.2.1.1. UTOE MONTEVARCHI

PREVISIONE PIANO STRUTTURALE - UTOE VENTENA
 Slu mq
Dimensione massima degli insediamenti prevalentemente residenziali215
Totale previsione P.S. mq215
RESIDUO - UTOE VENTENA Slu mq7

5.2.7. UTOE RENDOLA

Art.63. le aree sottoposte a piano di recupero (AR)
SiglaNomeSlu mq
AR15RENDOLA30
aree per servizi
SiglaNomeSlu mq
PQV8RENDOLA144
Totale complessivo R.U. mq174
PREVISIONE PIANO STRUTTURALE - UTOE RENDOLA
 Slu mq
Dimensione massima degli insediamenti prevalentemente residenziali180
Totale previsione P.S. mq180
RESIDUO - UTOE RENDOLA Slu mq6

5.2.8. UTOE MERCATALE

Non sono previsti interventi di trasformazione.

5.2.9. UTOE MONCIONI

Art.24 bis. i lotti liberi di completamento (LL)
SiglaNomeSlu mq
LL_B23BELVEDERE 199
LL_B24BELVEDERE 2106
Art.60. le aree di trasformazione a prevalente destinazione residenziale (AT_R)
SiglaNomeSlu mq
AT_R29MONCIONI1.217
Totale complessivo R.U. mq1.422
PREVISIONE PIANO STRUTTURALE - UTOE MONCIONI
 Slu mq
Dimensione massima degli insediamenti prevalentemente residenziali1.470
Totale previsione P.S. mq1.470
RESIDUO - UTOE MONCIONI Slu mq48

5.2.10. UTOE ORTOFLOROVIVAISMO

Non sono previsti interventi di trasformazione.

5.2.11. UTOE AREE AGRICOLE DI PIANURA

Interventi di sostituzione edilizia e/o ristrutturazione edilizia
SiglaNomeSlu mq
Ampliamenti una tantum del patrimonio edilizio esistente
SiglaNomeSlu mq
Totale complessivo R.U. mq
PREVISIONE PIANO STRUTTURALE - UTOE AA DI PIANURA
 Slu mq
Dimensione massima degli immobili sottoposti a recupero10.000
capacità edificatoria non disponibile nel primo quinquennio-5.000
Totale previsione P.S. mq5.000
RESIDUO - UTOE AREE AGRICOLE DI PIANURA Slu mq5.000

5.2.12. UTOE AREE AGRICOLE DI COLLINA

Interventi di sostituzione edilizia e/o ristrutturazione edilizia
SiglaNomeSlu mq
Ampliamenti una tantum del patrimonio edilizio esistente
SiglaNomeSlu mq
Totale complessivo R.U. mq
PREVISIONE PIANO STRUTTURALE - UTOE AA DI COLLINA
 Slu mq
Dimensione massima degli immobili sottoposti a recupero12.000
capacità edificatoria non disponibile nel primo quinquennio-6.000
Totale previsione P.S. mq6.000
RESIDUO - UTOE AREE AGRICOLE DI COLLINA Slu mq6.000

5.3. Le quantità degli standards urbanistici previsti dal presente Regolamento sono, generalmente, in misura superiore a quanto riportato nelle tabelle del Piano Strutturale che sono calcolate su valori minimi.

5.3.1.1. Standards di cui al D.M.1444/1968 esistenti e di progetto previsti dal Regolamento Urbanistico
U.T.O.E. Istruzione Attrezzature Verde pubblico e Piazze Parcheggi
Esistente Progetto Esistente Progetto Esistente Progetto Esistente Progetto
Montevarchimq33.541-111.48022.135192.378232.33796.73081.800
Levanemq12.49526.7298.6755.91028.55265.11613.46115.295
Levanellamq7392.41413.053-35.87963.02017.6536.946
Ricasolimq--1.363-2.565321-
Caposelvimq--182--5.2548531.540
Ventenamq--418--2.080-933
Rendolamq--629--3.83692225
Mercatalemq1.821---2.347-2.796-
Moncionimq763-414-2.0676.043250413
Ortoflorovivaismomq---604----
Aree Agricole di Pianuramq--3.9713.37233.154---
Aree Agricole di Collinamq3.2001.09917.106-14.732-863-
Totalemq82.801189.312689.360239.265
5.3.1.2. Verifica degli standards urbanistici per gli insediamenti prevalentemente residenziali
U.T.O.E. Abitanti Standard per abitante (previsione RU)
residenti. dic. 2009 interv. in fase attuaz. set. 2010 interv. previsti dal R.U. Istruzione (4,5 mq/ab) Attrezzature (2 mq/ab) Verde pubb. e Piazze (9 mq/ab) Parcheggi (2,5 mq/ab)
mq mq/ab. mq mq/ab. mq mq/ab. mq mq/ab.
Montevarchi18.2509634.08333.5411,4133.6155,7424.71517,8178.5307,7
Levane2.796-56939.22411,714.5854,393.66827,827.8508,3
Levanella1.5147504963.1531,113.0534,798.89926.324.5998,9
Ricasoli275120--1.3634,72.5658,83211,1
Caposelvi149812--1821,05.25431,02.39314,1
Ventena204-7--4181,92.0809,89334,4
Rendola204-6--6293,03.83618,33171,5
Mercatale38069-1.8214,1--2.3475,22.7966,2
Moncioni274-497632,44141,38.11025,16632,1
Ortoflorovivaismo*-----604-----
A. Agricole di Pianura--167--7.34344,033.154198,5--
A. Agricole di Collina--1674.29925,717.106102,414.73288,28635,2
Totale 24.046 1.8035.556 82.8012,6 189.3126,0 689.36022,0 239.2657,6
Totale abitanti 31.405** Tot. standard [mq] 1.201.708 Tot. standard [mq/ab] 38,3

*Non sono previsti interventi di trasformazione.

** Il totale degli abitanti è comprensivo dei residenti, degli abitanti virtuali derivanti dagli interventi in corso di attuazione al settembre 2010 e di quelli previsti dal presente Regolamento Urbanistico.

5.3.2.1. Standards di cui al D.M.1444/1968 esistenti e di progetto previsti dal Regolamento Urbanistico
U.T.O.E. Verde pubblico e Parcheggi
Esistente Progetto
Montevarchimq14.70122.774
Levanemq13.6053.064
Levanellamq7.047138.821
Totalemq35.353164.659
5.3.2.2. Verifica degli standards urbanistici per gli insediamenti prevalentemente produttivi
U.T.O.E. Slu Verde pubbico e Parcheggi
Montevarchimq31.74522.77472mq per ogni 100 mq di slu
Levanemq7.0403.06444mq per ogni 100 mq di slu
Levanellamq130.235138.821108mq per ogni 100 mq di slu
Totalemq169.020164.65998mq per ogni 100 mq di slu

Art.6 verifica dello stato di attuazione del regolamento urbanistico

6.1. Il Regolamento Urbanistico attua gli obiettivi di governo del territorio di cui al co.1.1. del presente titolo.

6.2. Il dirigente, appositamente incaricato dal Sindaco, cura il coordinamento interno al Comune e quello con Enti e Aziende interessate per raggiungere gli obiettivi di governo del territorio.

6.3. Annualmente, o comunque quando richiesto dall'Amministrazione, il dirigente incaricato produce un rapporto sullo stato della pianificazione nel quale:

  • * illustra l'attuazione del Regolamento Urbanistico;
  • * controlla lo stato della progettazione e l'attuazione degli interventi nelle aree urbane di nuovo impianto, residenziali o produttive o comunque definite
  • * verifica l'integrazione con i piani e programmi di settore e con l'azione degli enti e aziende che hanno effetto sull'uso e la tutela delle risorse del territorio.

Art.7 durata ed efficacia del regolamento urbanistico

7.1. Il Regolamento Urbanistico ha validità a tempo indeterminato salvo quanto previsto dall'art.55, co.5 e 6 della L.R.1/2005.

7.2. I piani attuativi approvati mantengono la loro efficacia fino al momento della loro naturale decadenza. Fatto salvo quanto previsto al comma successivo, i piani stessi possono essere modificati, su richiesta degli interessati, fermi restando i parametri urbanistici in essi contenuti.

7.3. Restano salvi gli impegni derivanti da rapporti convenzionali, da previsioni di piani urbanistici o da titoli abilitativi relativi alla cessione di aree per scopi pubblici, alla realizzazione di opere pubbliche o ad altri specifici impegni assunti al momento della realizzazione degli interventi o delle opere.

Art.8 relazione tra il regolamento urbanistico e il regolamento edilizio

8.1. Ogni azione progettuale che comporta la trasformazione, la modificazione e la conservazione delle risorse essenziali del territorio viene orientata dal Regolamento Urbanistico, che disciplina l'uso del suolo e individua le procedure di attuazione, e viene completata dal Regolamento Edilizio, che fornisce gli strumenti (definizioni e procedure) per l'attuazione degli interventi. Al tempo stesso, il Regolamento Edilizio stabilisce il lessico corretto per gli interventi e le regole del "buon costruire".

8.2. Il Regolamento Urbanistico trae la sua efficacia nel permanere della corretta relazione con il Regolamento Edilizio. In tal senso le disposizioni contenute nel presente Regolamento saranno oggetto di aggiornamento ogni qual volta modificazioni o revisioni del Regolamento Edilizio pregiudicheranno la continuità della relazione tra il Regolamento Urbanistico e il Regolamento Edilizio di cui sopra.

Art.9 termini urbanistico edilizi di uso corrente

9.1. I termini urbanistico edilizi di uso corrente impiegati dal Regolamento Urbanistico sono:

  • * superficie territoriale (St);
  • * superficie fondiaria (Sf);
  • * superficie lorda utile (Slu);
  • * superficie lorda utile virtuale (Sluv);
  • * altezza massima dell'edificio (hmax);
  • * numero dei piani (Np);
  • * distanze dai confini;
  • * indice o rapporto di copertura (Rc)
  • * indice di permeabilità fondiaria (Ipf).

9.2. Le definizioni dei termini di cui sopra sono contenute nel Regolamento Edilizio.

Art.10 tipi di intervento sugli edifici e sulle pertinenze

10.1. I tipi di intervento edilizio sono quelli stabiliti dalle leggi nazionali e regionali e sono ulteriormente suddivisi in:

  • * manutenzione ordinaria (Mo);
  • * manutenzione straordinaria (Ms);
  • * restauro e risanamento conservativo:
    • · restauro (R);
    • · risanamento conservativo (Rc)
  • * ristrutturazione edilizia:
    • · ristrutturazione edilizia di tipo 1 (Re1);
    • · ristrutturazione edilizia di tipo 2 (Re2)
  • * ristrutturazione urbanistica (Ru);
  • * demolizione e ricostruzione - sostituzione edilizia (Dr);
  • * nuova edificazione (Ne);
  • * demolizione senza ricostruzione (D).

10.2. Le definizioni dei tipi di intervento di cui sopra sono contenute nel Regolamento Edilizio.

Art.11 piani attuativi e loro contenuti

11.1. I piani attuativi, disciplinati dal Titolo V, Capo IV della L.R.1/2005, sono gli strumenti urbanistici che hanno lo scopo di dare attuazione alle previsioni del Regolamento Urbanistico, esplicitando qualità e morfologia degli edifici, conformazione e prestazioni delle parti pubbliche, procedure e tempi d'attuazione degli interventi ed i conseguenti rapporti giuridici ed economici intercorrenti tra i diversi operatori interessati, compresa l'Amministrazione comunale e gli altri Enti pubblici che fossero coinvolti.

11.2. I piani attuativi previsti dal presente Regolamento Urbanistico sono disciplinati nelle schede norma di cui al capo 3 "i progetti sulle aree di trasformazione della città" del titolo III "le discipline specifiche" del presente Regolamento.

11.3. I piani attuativi devono contenere la seguente documentazione:

  • * relazione sui criteri d'impostazione del progetto, con l'indicazione degli obiettivi di ordine funzionale ed architettonico perseguiti con il progetto urbanistico;
  • * relazione geologico tecnica con la definizione della fattibilità degli interventi in relazione agli aspetti geomorfologici, idraulici e sismici;
  • * elaborati grafici di progetto, con il seguente contenuto:
    • · ingombri volumetrici, altezze delle costruzioni e/o numero dei piani, tipologie dei fabbricati e sistemazione delle aree private;
    • · edifici da sottoporre a demolizione e conseguente indicazione delle aree oggetto di bonifica;
    • · edifici da sottoporre a recupero;
    • · progetto definitivo, comprensivo del computo metrico estimativo, delle reti tecnologiche, delle opere di urbanizzazione e della sistemazione delle aree pubbliche;
    • · studio della mobilità veicolare, ciclabile e pedonale;
    • · individuazione delle unità minime d'intervento;
    • · restituzione grafica della reale situazione giuridica delle proprietà in atto al momento della presentazione del piano;
  • * norme tecniche di attuazione, con il seguente contenuto:
    • · disposizioni generali dei parametri urbanistico edilizi;
    • · disciplina degli edifici e delle aree di pertinenza;
    • · disciplina delle opere di urbanizzazione e delle aree pubbliche
  • * schema della convenzione relativa all'esecuzione delle opere pubbliche previste, alla cessione delle aree per gli standard urbanistici, ai tempi e alle modalità procedurali necessarie per l'attuazione degli interventi.

Art.12 regole generali per la progettazione

12.1. Le "regole" generali per la progettazione costituiscono indicazioni utili per migliorare la qualità delle parti urbane e suburbane del territorio urbanizzato e rurale ogniqualvolta che su di esse si interviene. Esse rappresentano un riferimento culturale con il quale possa al meglio esprimersi la qualità e la professionalità degli attori principali dei processi di trasformazione, modificazione e conservazione del territorio.

12.2. Le regole generali per la progettazione riguardano:

  • * gli edifici esistenti e le relative pertinenze;
  • * le aree di nuovo impianto;
  • * le aree agricole ed i relativi edifici.

12.2.1. Sugli edifici esistenti e sulle relative pertinenze gli elementi di riferimento della progettazione sono:

  • * l'allineamento con gli edifici vicini dei nuovi volumi (in ampliamento o in sostituzione) all'interno del lotto di pertinenza;
  • * il rispetto delle caratteristiche dimensionali e formali, e degli eventuali allineamenti delle aperture, delle logge, ecc., negli interventi di ampliamento e/o di soprelevazione;
  • * la continuità dei percorsi e la percezione dello spazio stradale pubblico, affidata agli elementi che su questi prospettano (muri di recinzione, cancellate, alberature, ecc.), dovranno essere progettati in relazione al contesto;
  • * la ricomposizione della copertura:
    • · nel caso dei fabbricati con copertura a falde regolari, la eventuale sopraelevazione o il rialzamento deve portare alla realizzazione di una copertura uguale a quella esistente (se il tetto dell'edificio è a capanna può essere trasformato in tetto a padiglione);
    • · nel caso di fabbricati con copertura irregolare, a più falde di diverso orientamento, la eventuale sopraelevazione o il rialzamento deve prevedere la ricomposizione della copertura, trasformandola in tetto a capanna o a padiglione, nonché l'eliminazione di tutti gli elementi estranei al profilo della copertura.

12.2.2. Sulle aree di nuovo impianto i caratteri dell'edilizia e i criteri di urbanizzazione del territorio, che saranno definiti in dettaglio negli strumenti attuativi, dovranno comunque garantire un corretto inserimento del linguaggio architettonico contemporaneo nei tessuti urbani esistenti e dovranno contribuire a ridefinire in modo appropriato i margini tra gli insediamenti e la campagna. Pertanto, gli elementi di riferimento della progettazione sono:

  • * per la progettazione urbana:
    • · nell'aprire nuovi percorsi, tracciare i confini dei lotti e disporre i nuovi edifici si dovranno rispettare i tracciati della orditura agricola del suolo e gli allineamenti catastali consolidati, ponendosi in continuità con l'edilizia esistente anche al fine di costituire, con le opere di urbanizzazione, spazi pubblici che abbiano posizioni e dimensioni appropriate al contesto. La logica di questi spazi dovrà informare anche la disposizione e l'orientamento dei fabbricati nei quali si dovrà di norma riconoscere una chiara gerarchia dei fronti e degli affacci. La disposizione nel lotto e la relazione con lo spazio pubblico guideranno la definizione tipologica e architettonica degli edifici e dei loro componenti;
    • · la conservazione e la valorizzazione degli andamenti morfologici consolidati del terreno e delle eventuali emergenze naturalistiche;
    • · la realizzazione di sistemazioni esterne con modesti movimenti di terra garantendo una corretta integrazione delle trasformazioni nell'assetto del terreno circostante.
  • * per la progettazione degli edifici:
    • · un uso moderato di articolazioni volumetriche quali aggetti, rientranze, balconi, e l'uso di coperture semplici;
    • · la selezione di una gamma ristretta dei materiali di rivestimento e di colori.
  • * il progetto edilizio, inoltre, dovrà avere cura delle sistemazioni degli spazi aperti con l'indicazione delle zone alberate, a prato, a giardino ed a coltivo, con indicazione delle specie e con progetti esecutivi delle recinzioni e di tutte le opere di sistemazione esterna, in particolare:
    • · i progetti edilizi interessanti il sottosuolo (scavi di fondazione, seminterrati, scannafossi, canalizzazioni per reti tecnologiche, piscine, ecc.), dovranno essere studiati in maniera da rispettare le alberature di alto fusto, nonché le specie pregiate esistenti, avendo particolare cura di non offenderne gli apparati radicali;
    • · le recinzioni dei lotti che delimitano gli spazi pubblici dovranno essere realizzate con cancellate di disegno semplice e lineare o con arbusti da siepe di specie tipiche del luogo, eventualmente appoggiati a una rete metallica con paletti posta sul lato interno della siepe;
    • · per la definizione degli accessi alle proprietà è consentita la realizzazione di strutture in muratura in pietra o mattoni faccia a vista o in altri materiali purché intonacati e tinteggiati ovvero di strutture realizzate in ferro. Le opere in ferro per l'esecuzione di cancelli e cancellate e degli elementi di sostegno di questi dovranno essere realizzati in forme semplici;
    • · le acque meteoriche dovranno essere preferibilmente raccolte con dispositivi tecnologici che ne consentano il recupero a fini domestici.

12.2.3. Sulle aree agricole e sui relativi edifici gli elementi di riferimento della progettazione sono:

  • * la conservazione del paesaggio agrario inteso come prodotto delle integrazioni tra elementi infrastrutturali, terrazzamenti e modellazioni territoriali, canali, architetture isolate ed aspetti vegetazionali. In particolare vanno mantenuti i tracciati stradali di accesso alle abitazioni esistenti qualora questi determinino un'organizzazione tipica delle aree di pertinenza. Sono altresì da conservare gli andamenti consolidati del terreno ed in particolare modellazioni tipiche di questo attraverso sistemazioni a terrazze, ciglioni o gradoni;
  • * eventuali muri di contenimento che si rendessero necessari devono essere realizzati in pietra faccia a vista ricorrendo a soluzioni e tecnologie che ne riducano l'elevazione al minimo necessario. Non è consentito l'utilizzo di altri materiali se non opportunamente rivestiti con elementi in pietra locale. È preferibile comunque l'utilizzo di scarpate in terra battuta inerbite al fine di superare eventuali salti di quota. Muri a retta potranno essere realizzati al piede di queste per contenerne lo sviluppo;
  • * nel caso di nuove costruzioni derivanti da un P.A.P.M.A.A. o da interventi di ristrutturazione urbanistica e di demolizione e ricostruzione - sostituzione edilizia di edifici preesistenti il posizionamento del nuovo edificio sul lotto dovrà tenere conto dell'andamento morfologico del terreno al fine di evitare soluzioni architettoniche e distributive estranee alla cultura costruttiva rurale consolidata ed al rapporto tipico edificio/terreno. In particolare sono previste due modalità di adeguamento al terreno, ponendo l'edificio o lungo una curva di livello oppure disponendolo lungo una linea di massima pendenza.

Art.13 norme specifiche sulle opere di urbanizzazione

13.1.1. Le opere di urbanizzazione primaria, ai sensi dell'art.37, co.5 della L.R.1/2005, sono:

  • * le strade, le piazze, le piste pedonali e ciclabili;
  • * gli spazi di sosta e di parcheggio pubblico;
  • * le reti tecnologiche: fognature, rete idrica, rete di distribuzione dell'energia elettrica e del gas;
  • * la pubblica illuminazione;
  • * gli spazi di verde attrezzato.

13.1.2. Le opere di urbanizzazione secondaria, ai sensi dell'art.37, co.6 della L.R.1/2005, sono:

  • * asili nido, scuole materne e dell'obbligo;
  • * mercato di quartiere;
  • * uffici comunali;
  • * chiese ed altri edifici per servizi religiosi;
  • * impianti sportivi di quartiere;
  • * centri sociali e attrezzature culturali, sanitarie e residenze per anziani;
  • * impianti di potabilizzazione, di depurazione e di smaltimento dei rifiuti solidi urbani
  • * strutture con funzioni di centri servizi avanzati alle imprese per l'innovazione e per la società dell'informazione, spazi per incubatori di imprese e laboratori di ricerca, in aree a destinazione produttiva
  • * aree verdi di quartiere.

13.1.3. Nel presente Regolamento gli standard del D.M.1444/1968 "parcheggi pubblici" e "spazi di verde pubblico attrezzato", con esclusione delle fasce di verde lungo le strade, sono da considerarsi opere di urbanizzazione primaria, mentre le "aree per l'istruzione" (asili nido, scuole materne e scuole dell'obbligo) e le "aree per attrezzature di interesse comune" (religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, ecc.) sono da considerarsi opere di urbanizzazione secondaria.

13.2.1. Nel caso di interventi di nuova edificazione il rilascio del permesso di costruire è sempre subordinato alla preesistenza delle opere di urbanizzazione primaria, oppure alla disponibilità dei richiedenti alla loro realizzazione, ai sensi dell'art.77, co.2 della L.R.1/2005. In quest'ultimo caso le opere di urbanizzazione primaria potranno essere realizzate anche a scomputo dei relativi oneri concessori.

13.2.2. Nel caso di interventi di nuova edificazione a destinazione prevalentemente residenziale la dotazione minima inderogabile degli standard di urbanizzazione primaria e secondaria dovrà essere ripartita secondo le quantità riportate nella tabella 5.3.1. dell'art.5 del presente Regolamento.

13.2.3. Nel caso di interventi di nuova edificazione a destinazione prevalentemente produttiva la dotazione minima inderogabile degli standard di urbanizzazione primaria dovrà essere ripartita secondo le quantità riportate nella tabella 5.3.2. dell'art.5 del presente Regolamento.

13.2.4. Nel caso di interventi di nuova edificazione, la cessione delle aree da destinare alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria e la loro realizzazione è regolamentata dall'art.70 della L.R.1/2005, dall'art.28 della L.1150/1942, dalla Del.C.C.n.104 del 23.11.2006, e successive modifiche ed integrazioni, e dalle schede norma del presente Regolamento.

13.2.5. In ogni caso la cessione all'Amministrazione comunale delle aree da destinare alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria dovrà essere effettuata in sede di sottoscrizione della convenzione urbanistica ovvero prima del rilascio del permesso di costruire delle opere stesse.

Art.14 norme specifiche sulle destinazioni d'uso e relativo fabbisogno di parcheggi

14.1.1. Le destinazioni d'uso previste dal Regolamento Urbanistico sono quelle definite nel Regolamento Edilizio, in riferimento a quanto disposto dall'art.59 della L.R.1/2005, e sono:

  • * residenziale (Re);
  • * industriale e artigianale (Ia);
  • * commerciale (Co);
  • * commerciale all'ingrosso e depositi (Ci)
  • * turistico-ricettive (Tr);
  • * direzionale (Di);
  • * di servizio (Pu);
  • * agricola e funzioni connesse ai sensi di legge (Ag);

14.1.2. Per la destinazione d'uso residenziale sono prescritte le seguenti prescrizioni:

  • * in tutto il territorio comunale, salvo non diversamente disposto dal presente Regolamento, l'alloggio minimo non può essere inferiore a 45 mq di Superficie utile (Su), ovvero è consentita la realizzazione di "monolocali" di dimensioni minime non inferiori a 28 o 38 mq, così come specificato nel Regolamento Edilizio.
  • * in tutto il territorio comunale, salvo non diversamente disposto dal presente Regolamento, sono consentiti gli interventi di recupero dei sottotetti a fini abitativi nel rigoroso rispetto delle disposizioni di cui alla L.R. 5/2010 "Norme per il recupero abitativo dei sottotetti".

14.1.3. La destinazione d'uso "commerciale" è ulteriormente articolata nel modo seguente:

  • * commerciale in esercizi di vicinato (Co1): sono gli esercizi commerciali aventi superficie di vendita non superiore a 250 mq;
  • * commerciale in medie strutture di vendita (Co2): sono gli esercizi commerciali aventi superficie di vendita superiore a 250 mq e non superiore a 1500 mq;
  • * commerciale in grandi strutture di vendita (Co3): sono gli esercizi commerciali aventi superficie di vendita superiore a 1500 mq
  • * commerciale in strutture di vendita in forma aggregata (Co4a): sono medie strutture di vendita adiacenti tra loro, anche verticalmente, o insediate a distanza reciproca inferiore a 120 metri lineari
  • * commerciale in strutture di vendita in forma aggregata (Co4b): sono medie strutture di vendita adiacenti ad una grande struttura di vendita, anche verticalmente, o insediate a distanza inferiore a 120 metri lineari da una grande struttura di vendita
  • * commerciale in strutture di vendita in forma aggregata (Co4c): sono grandi strutture di vendita adiacenti tra loro, anche verticalmente, o insediate a distanza reciproca inferiore a 120 metri lineari
  • * commerciale in strutture di vendita in forma aggregata (Co4d): sono le strutture di vendita (Co4a, Co4b, Co4c), poste anche a distanza reciproca superiore a 120 metri lineari, qualora presentino collegamenti strutturali tra loro.

14.2.1. Per la realizzazione di qualsiasi tipo di intervento relativo alle varie destinazioni d'uso suddette è prescritto il reperimento del fabbisogno per parcheggi pubblici e/o privati. Le quantità minime sono riportate nella seguente tabella:

14.2.2. I parcheggi relativi alla destinazione d'uso commerciale dovranno rispettare le disposizioni di cui al Regolamento di attuazione n.15/R/2009 della L.R.28/2005 e successive modifiche ed integrazioni.

14.2.3. Deroghe alla dotazione di parcheggi pubblici o privati sono ammesse secondo quanto stabilito nel titolo II "la disciplina del suolo" del presente Regolamento.

Destinazione d'uso Tipo di intervento Parcheggi privati Parcheggi pubblici
Residenziale (Re)Nuova edificazione Ristrutturazione urbanistica3.20 mq/10 mq di slu (L.122/1989)1 mq/10 mq di slu (D.M.1444/1968)
Industriale e artigianale (Ia)Nuova edificazione Ristrutturazione urbanistica4.50 mq/10 mq di slu (L.122/1989)2 mq/10 mq di slu (D.M.1444/1968)
Commerciale in esercizi di vicinato (Co1)Nuova edificazione3.50 mq/10 mq di slu (L.122/1989)- "sosta stanziale" spazi per parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione delle mercida 4 mq a 8 mq/10 mq di slu (D.M.1444/1968) 10 mq/10 mq di superficie di vendita "sosta di relazione"
Commerciale in medie strutture di vendita (Co2)Nuova edificazione3.50 mq/10 mq di slu (L.122/1989)- "sosta stanziale" spazi per parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione delle mercida 4 mq a 8 mq /10 mq di slu (D.M.1444/1968) 15 mq/10 mq di superficie di vendita "sosta di relazione" 10mq /10mq di superficie utili coperte aperte al pubblico destinate ad attività complementari
Commerciale in grandi strutture di vendita (Co3)Nuova edificazione4.50 mq/10 mq di slu (L.122/1989)- "sosta stanziale" spazi per parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione delle mercida 4 mq a 8 mq /10 mq di slu (D.M.1444/1968) 20 mq/10 mq di superficie di vendita "sosta di relazione" 15mq /10mq di superficie utili coperte aperte al pubblico destinate ad attività complementari
Commerciale in esercizi di vicinato (Co1)Ristrutturazione urbanistica3.50 mq/10 mq di slu (L.122/1989)- "sosta stanziale" spazi per parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione delle mercida 4 mq a 8 mq/10 mq di slu (D.M.1444/1968) o 10 mq/10 mq di superficie di vendita "sosta di relazione"
Commerciale in medie strutture di vendita (Co2)Ristrutturazione urbanistica3.50 mq/10 mq di slu (L.122/1989)- "sosta stanziale" spazi per parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione delle mercida 4 mq a 8 mq /10 mq di slu(D.M.1444/1968) o 15 mq/10 mq di superficie di vendita "sosta di relazione" 10mq /10mq di superficie utili coperte aperte al pubblico destinate ad attività complementari
Commerciale in grandi strutture di vendita (Co3)Ristrutturazione urbanistica4.50 mq/10 mq di slu (L.122/1989)- "sosta stanziale" spazi per parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione delle mercida 4 mq a 8 mq /10 mq di slu (D.M.1444/1968) o 20mq/10 mq di superficie di vendita "sosta di relazione" " 15mq /10mq di superficie utili coperte aperte al pubblico destinate ad attività complementari
Commerciale in esercizi di vicinato (Co1)Ristrutturazione edilizia Modifica destinazione d'usospazi per parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione delle merci10 mq/10 mq di superficie di vendita "sosta di relazione" (*)
Commerciale in esercizi di vicinato (Co1)Ristrutturazione edilizia Modifica destinazione d'uso (con ampliamenti di nuova edificazione)3.50 mq/10 mq di slu (L.122/1989)- "sosta stanziale" per la parte di nuova edificazione spazi per parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione delle merci10 mq/10 mq di superficie di vendita "sosta di relazione" (*)
Commerciale in medie strutture di vendita (Co2) fino a 500 mq di superficie di venditaRistrutturazione edilizia Modifica destinazione d'usospazi per parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione delle merci15 mq/10 mq di superficie di vendita "sosta di relazione" 10mq /10mq di superficie utili coperte aperte al pubblico destinate ad attività complementari (*)
Commerciale in medie strutture di vendita (Co2) fino a 500 mq di superficie di venditaRistrutturazione edilizia Modifica destinazione d'uso (con ampliamenti di nuova edificazione)3.50 mq/10 mq di slu (L.122/1989)- "sosta stanziale" per la parte di nuova edificazione spazi per parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione delle merci15 mq/10 mq di superficie di vendita "sosta di relazione" 10mq /10mq di superficie utili coperte aperte al pubblico destinate ad attività complementari (*)
Commerciale in medie strutture di vendita (Co2) oltre i 500 mq di superficie di venditaRistrutturazione edilizia Modifica destinazione d'usospazi per parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione delle merci15 mq/10 mq di superficie di vendita "sosta di relazione" 10mq /10mq di superficie utili coperte aperte al pubblico destinate ad attività complementari
Commerciale in medie strutture di vendita (Co2) oltre i 500 mq di superficie di venditaRistrutturazione edilizia Modifica destinazione d'uso (con ampliamenti di nuova edificazione)3.50 mq/10 mq di slu (L.122/1989)- "sosta stanziale" per la parte di nuova edificazione spazi per parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione delle merci15 mq/10 mq di superficie di vendita "sosta di relazione" 10mq /10mq di superficie utili coperte aperte al pubblico destinate ad attività complementari
Commerciale all'ingrossoNuova edificazione Ristrutturazione urbanistica4.50 mq/10 mq di slu (L.122/1989)8 mq/10 mq di slu (D.M.1444/1968)
Turistico e ricettivo (Tr)tutti3.20 mq/10 mq di slu (L.122/1989)2 mq/10 mq di slu (D.M.1444/1968)
Turistico e ricettivo - campeggitutti3.20 mq/10 mq di slu (L.122/1989)1 posto auto per ogni piazzola (L.R. 42/2000)
Direzionale (Di)Nuova edificazione Ristrutturazione urbanistica3.50 mq/10 mq di slu (L.122/1989)da 4 mq a 8 mq/10 mq di slu (D.M.1444/1968)
Agricola (Ag)Nuova edificazione Ristrutturazione urbanistica3.20 mq/10 mq di slu (L.122/1989)

(*) È ammessa la deroga a tali parametri, previa dimostrazione dell'esistenza, o della previsione di futura realizzazione, di parcheggi pubblici nelle immediate vicinanze, collegabili pedonalmente all'attività commerciale da insediare

Art.15 le fasce di rispetto

15.1. Le fasce di rispetto sono aree a protezione di "elementi sensibili", infrastrutturali, tecnologici e di servizio, nelle quali le trasformazioni urbanistico-edilizie sono sottoposte a disciplina specifica.

15.2. Le fasce di rispetto del presente articolo, per quanto non direttamente di seguito riportato, sono disciplinate dalla legislazione nazionale e regionale vigente.

15.3.1. Gli elementi infrastrutturali di cui al precedente co.1 sono il sistema della viabilità principale e secondaria e le linee ferroviarie.

15.3.2.1. Il sistema della viabilità principale e secondaria, esistente e di progetto, che interessa il territorio comunale è classificato, ai sensi dell'art.2 del D. Lgs 285/1992 in:

  • * strade extraurbane secondarie (tipo C);
  • * strade urbane di quartiere (tipo E);
  • * strade locali (tipo F).

15.3.2.2. Fuori dai centri abitati, la fascia di rispetto delle strade di tipo "C", da rispettare per gli interventi di Nuova edificazione (Ne), Demolizione con ricostruzione (Dr) e per gli ampliamenti fronteggianti le strade, non può essere inferiore a 30 m per lato, misurata dal confine stradale come definito dal D.P.R.495/1992 e dal D.M.05/11/2001.

15.3.2.3. Fuori dai centri abitati, la fascia di rispetto delle strade di tipo "F", ad eccezione delle strade vicinali (ossia le strade private di uso pubblico), da rispettare per gli interventi di Nuova edificazione (Ne), Demolizione con ricostruzione (Dr) e per gli ampliamenti fronteggianti le strade, non può essere inferiore a 20 m per lato, misurata dal confine stradale come definito dal D.P.R.495/1992 e dal D.M.05/11/2001.

15.3.2.4. Fuori dai centri abitati, la fascia di rispetto delle strade di tipo "F", vicinali, da rispettare per gli interventi di Nuova edificazione (Ne), Demolizione con ricostruzione (Dr) e per gli ampliamenti fronteggianti le strade, non può essere inferiore a 10 m per lato, misurata dal confine stradale come definito dal D.P.R.495/1992 e dal D.M.05/11/2001.

15.3.2.5. All'interno dei centri abitati, la fascia di rispetto delle strade di tipo "E" e di tipo "F" è specificatamente disciplinata al capo 1 "la città e il sistema degli insediamenti" del titolo II del presente Regolamento.

15.3.2.6. Nei corridoi infrastrutturali (ossia gli ambiti destinati alla localizzazione di tratti viari di completamento della viabilità esistente e di progetto) non è consentito nessun tipo di intervento. Tali corridoi sono indicati con apposita grafia nelle tavole "la disciplina del suolo" e sono di seguito riportati:

co.15.3.2.6.1. corridoio infrastrutturale "NUOVO TRACCIATO PONTE A NORD" (CO1);

fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

fattibilità idraulica: L'area di intervento è interessata da una fascia soggetta all'esondazione del Borro del Quercio indotta dal rigurgito del fiume Arno per eventi con Tr=200 anni e Tp=18 ore. Si prescrive che in tale area la viabilità si realizzata a 0.7 m rispetto al livello di esondazione che è pari a 137.82 m s.l.m. (quota di sicurezza pari a 138.52 m s.l.m.). Ci sono due possibilità operative, da valutarsi successivamente alla redazione di un rilievo di dettaglio dell'area: soluzione 1 strada trasparente al transito dei volumi in esondazione con recupero dei soli volumi sottratti all'impronta della viabilità, ai margini della viabilità stessa su entrambi i lati, ad esempio ampliando le canalette ai lati; soluzione 2 strada non trasparente al transito dei volumi in esondazione con recupero di una quantità maggiore di volumi sottratti all'esondazione, da realizzarsi esclusivamente in area attualmente allagata in direzione valle dell'Arno. Il calcolo di tali volumi, in entrambe le soluzioni, perfezionato attraverso il rilievo di dettaglio dell'area, sarà sottoposto al parere degli enti competenti. Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. Per quanto riguarda l'area soggetta ad esondazioni con Tr=20 anni, non deve essere interessata da qualsiasi manufatto eccetto il previsto attraversamento del fiume Arno e le opere idrauliche accessorie, che dovra avere l'intradosso a quota di sicurezza 1m rispetto al massimo livello con Tr=200 anni e Tp=18 ore della sezione di monte prossima all'attraversamento (livello sezione 865=139.44 franco di sicurezza 1=140.44 m s.l.m. quota minima intradosso). Nell'area interessata da pericolosità P.A.I. P.I.4 si applicano le norme dell'art. 6 delle NTA del P.A.I.

co.15.3.2.6.3. corridoio infrastrutturale "RENDOLA" (CO3);

fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

fattibilità idraulica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente.

co.15.3.2.6.4. corridoio infrastrutturale "CROCIFISSO" (CO4);

fattibilità geomorfologica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo. Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

fattibilità sismica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente.

co.15.3.2.6.5. corridoio infrastrutturale "COMPLETAMENTO VARIANTE SR69" (CO5);

fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

fattibilità idraulica: Le problematiche dovute al rischio idraulico sono concentrate esclusivamente sul tratto che intercetta il borro della Dogana. Per le altre aree non sono poste limitazioni di fattibilità dal punto di vista idraulico. Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. Prescrizione relativa alla fascia interessata da esondazione per Tr=20 anni: tale fascia è di inedificabilità totale. L'attraversamento sul borro della Dogana necessita di specifico progetto del quale si forniscono i requisiti minimi: livello minimo dell'intradosso pari a 1m rispetto al livello idraulico stimato allo stato attuale per Tr=200 anni e Tp=18 ore (pertanto 124.30 1= ca 125.30 m s.l.m.). Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.4. sono consentiti tutti gli interventi previsti dall'art.6 della NTA del P.A.I. Il progetto dell'attraversamento dovrà essere sottoposto ai pareri di tutti gli enti competenti in materia idraulica.

Fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.15.3.2.6.6. corridoio infrastrutturale "VIA TEVERE - VIA DI NOFERI" (CO6);

Fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

Fattibilità idraulica: Le opere di attraversamento del borro del Caspri e del borro della Sabina dovranno essere realizzate contestualmente alle opere previste nel progetto di messa in sicurezza del sistema Dogana-Sabina-Caspri. In particolare per quanto riguarda l'attraversamento del borro del Caspri sarà necessario localizzare l'attraversamento in corrispondenza della sezione 149.25 (situata circa 50 m a monte della sezione 149) con la prescrizione di realizzare l'intradosso almeno 1 metro sopra il battente duecentennale nella sezione stessa. Dai risultati dello studio di fattibilità si è posta la quota dell'intradosso a 152.40 m s.l.m. e il piano di scorrimento viario a quota 153.10 m s.l.m. Dovranno essere realizzati opportuni raccordi con la viabilità esistente in destra idraulica del borro del Caspri, con la prescrizione di recuperare tutto il volume sottratto all'esondazione e di rendere il più possibile trasparente l'opera stradale al transito delle portate in esondazione da monte. Per quanto riguarda l'attraversamento sul borro della Sabina si localizza in via di massima tra le sezioni 14 e 15 (in corrispondenza di via Rodano) con la medesima prescrizione di realizzare l'intradosso almeno 1 metro sopra il battente duecentennale nella sezione stessa. Dai risultati dello studio di fattibilità si prescrive di porre la quota dell'intradosso a 153.90 m s.l.m. (in corrispondenza della sezione 14), o a quota 154.35 m s.l.m. (in corrispondenza della sezione 15). Per localizzazioni intermedie sono previste quote dell'intradosso intermedie, da verificare contestualmente al progetto di messa in sicurezza. Dovranno essere realizzati opportuni raccordi con la viabilità esistente in sinistra idraulica del borro della Sabina, con la prescrizione di recuperare tutto il volume sottratto all'esondazione e di rendere il più possibile trasparente l'opera stradale. È stata verificata , ai sensi dell'art. 36 del P.I.T. della Regione Toscana, l'ammissibilità delle strade e dei parcheggi in ambito A1 del borro del Caspri e del borro della Sabina in quanto si soddisfano le seguenti condizioni: le opere infrastrutturali non sono diversamente localizzabili; per la verifica delle interferenze con la regimazione idraulica, l'ampliamento e la manutenzione del corso d'acqua, nonché dell'ottemperanza delle disposizioni di cui all'articolo 96 del regio decreto 523/1904, il progetto dell'intervento dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti; le opere infrastrutturali previste non costituiscono ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione per tempi di ritorno duecentennali. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.3 e PAI P.I.4 sono da rispettare le norme previste all'art.6 della NTA del P.A.I.

fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.15.3.2.6.7. corridoio infrastrutturale "BORRO DI SPEDALUZZO" (CO7);

Fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

Fattibilità idraulica: È stata verificata , ai sensi dell'art. 36 del P.I.T. della Regione Toscana, l'ammissibilità delle strade e dei parcheggi in ambito A1 del borro dello Spedaluzzo in quanto si soddisfano le seguenti condizioni: le opere infrastrutturali non sono diversamente localizzabili; per la verifica delle interferenze con la regimazione idraulica, l'ampliamento e la manutenzione del corso d'acqua, nonché dell'ottemperanza delle disposizioni di cui all'articolo 96 del regio decreto 523/1904, il progetto dell'intervento dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti; le opere infrastrutturali previste non costituiscono ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione per tempi di ritorno duecentennali. Per quanto riguarda l'attraversamento del borro dello Spedaluzzo, localizzato intorno alla sezione 2 si prescrive di realizzare l'intradosso almeno 1 metro sopra il battente duecentennale nella sezione stessa. Dai risultati dello studio idraulico supporto al Piano Strutturale la quota minima risulta pari a 140.42 m s.l.m. Dovranno essere realizzati opportuni raccordi con la viabilità esistente, con la prescrizione di recuperare tutto il volume eventualmente sottratto all'esondazione.

Fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

15.3.2.7. Progetto definitivo/ esecutivo della "Variante alla SR69 da Levane a San Giovanni V.rno con raccordo al casello Autosole" (approvato con Del.G.P.n.825 del 29.12.2005).

15.3.2.8. Fuori dai centri abitati, le distanze da rispettare per la realizzazione di recinzioni di altezza non superiore ad 1 m non può essere inferiore a 1 m dal confine stradale (definito dal D.P.R.495/1992 e dal D.M.05/11/2001), ovvero non può essere inferiore a 3 m per recizioni con altezza superiore ad 1 m.

15.3.3. Per le linee ferroviarie, la fascia di rispetto, da rispettare per gli interventi di Nuova edificazione (Ne), non può essere inferiore a 30 metri per lato misurati dalla rotaia più vicina all'area di intervento, salvo autorizzazione dell'Ente FF.SS. Per gli edifici esistenti sono consentiti interventi fino al Restauro (R) e Risanamento conservativo (Rc), mentre gli interventi di Ristrutturazione edilizia di tipo 1 e di tipo 2 (Re1 e Re2), di ampliamento e di Demolizione con ricostruzione (Dr), sono sottoposti alla preventiva autorizzazione dell'Ente FF.SS. Per ogni altro tipo d'intervento sia fatto riferimento al D.P.R.753/1980

15.4.1. Gli elementi tecnologici di cui al precedente co.1 sono gli elettrodotti e gli impianti relativi alle telecomunicazioni.

15.4.2. I nuovi impianti relativi agli elettrodotti sono disciplinati dalla relativa normativa di settore e dovranno comunque essere sottoposti alle seguenti disposizioni:

  • * nei centri urbani gli elettrodotti dovranno essere obbligatoriamente interrati;
  • * fuori dai centri urbani gli elettrodotti dovranno tener conto della salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio agrario e pertanto dovranno essere utilizzati materiali "compatibili" con il territorio rurale.

15.4.3. I nuovi impianti relativi alle telecomunicazioni sono disciplinati dalla relativa normativa di settore e nel rispetto dei vincoli sovraordinati.

15.5.1. Gli elementi di servizio di cui al precedente co.1 sono i cimiteri, i pozzi per l'acquedotto e il collettore fognario.

15.5.2. Per i cimiteri, la fascia di rispetto preclusa agli interventi di Nuova edificazione (Ne), è quella indicata nella tavola 25 "i vincoli sovraordinati" del Piano Strutturale.

15.5.3.1. Per i pozzi dell'acquedotto, la fascia di rispetto, definita "zona di tutela assoluta", da rispettare per qualsiasi tipo di intervento non potrà essere inferiore a 10 m dal lato dell'edificio del pozzo. In tale fascia sono consentiti unicamente interventi per realizzare opere di presa o costruzioni di servizio.

15.5.3.2. Per i pozzi dell'acquedotto, la fascia di rispetto, definita "zona di rispetto", da rispettare per qualsiasi tipo di intervento non potrà essere inferiore a 200 m dal pozzo. Tale fascia è indicata nella tavola 25 "i vincoli sovraordinati" del Piano Strutturale. In tale fascia non sono consentite le seguenti attività o destinazioni:

  • * dispersione, ovvero immissione in fossi non impermeabilizzati, di reflui fanghi e liquami anche se depurati;
  • * accumulo di concimi organici;
  • * dispersione nel sottosuolo di acque provenienti da piazzali e strade;
  • * spandimento di pesticidi e fertilizzanti;
  • * aree cimiteriali;
  • * apertura di cave e pozzi privati;
  • * stoccaggio di rifiuti, reflui, prodotti e sostanze chimiche pericolose, sostanze radioattive;
  • * centri di raccolta, demolizione e rottamazione di autoveicoli;
  • * impianti di trattamento dei rifiuti;
  • * pascolo e stazzo di bestiame.

15.5.3.3. Per il collettore fognario, la fascia di rispetto, da rispettare per qualsiasi tipo di intervento non potrà essere inferiore a 4 m per lato.

15.6. Il Progetto preliminare per "lavori di adeguamento e consolidamento degli argini del torrente Dogana dal ponte della S.R.69 alla confluenza in Arno - Comune di Montevarchi (AR)", così come descritto e rappresentato negli elaborati approvati in linea tecnica con Del.G.P.n.170 del 22.03.2010, costituisce vincolo preordinato all'esproprio ai sensi e per gli effetti dell'art.7 della L.R.30/2005. A tal fine il Progetto preliminare è da considerarsi parte integrante del presente Regolamento Urbanistico. Inoltre, costituisce parte integrante del Progetto preliminare per "lavori di adeguamento e consolidamento degli argini del torrente Dogana dal ponte della S.R.69 alla confluenza in Arno - Comune di Montevarchi (AR)" quanto disciplinato negli accordi effettuati in forza della Del.G.P.n.110 del 14.03.2011. Il Progetto preliminare di cui alla Del.G.P. n.170 del 22.03.2010 composto dai seguenti elaborati: 1. Relazione tecnica illustrativa; 2. Planimetria stato attuale; 3. Planimetria stato modificato; 4. Sezioni stato sovrapposto; 5. Planimetria aree vincolo sovraordinato agli espropri; 6. Particellare aree da sottoporre al vincolo sovraordinato agli espropri; 7. Relazione di fattibilità ai sensi del DPGR n.26/R/07; Verbale accordo per occupazione dei terreni - ditta 03 (Del.G.P. n.110 del 14/03/2011); Verbale accordo per occupazione dei terreni - ditta 07 (Del.G.P. n.110 del 14/03/2011); Verbale accordo per occupazione dei terreni - ditta 15 (Del.G.P. n.110 del 14/03/2011); Verbale accordo per occupazione dei terreni - ditta 16 (Del.G.P. n.110 del 14/03/2011); Verbale accordo per occupazione dei terreni - ditta 21 (Del.G.P. n.110 del 14/03/2011); Verbale accordo per occupazione dei terreni - ditta 22 (Del.G.P. n.110 del 14/03/2011); Verbale accordo per occupazione dei terreni - ditta 27 (Del.G.P. n.110 del 14/03/2011).

15.7. Il Progetto definitivo per "la realizzazione di due casse di espansione nel bacino del Torrente Dogana", così come descritto e rappresentato negli elaborati approvati in linea tecnica con Del.G.C.n.20 del 09.02.2015 e sue varianti e/o il Progetto esecutivo e sue varianti, costituisce vincolo preordinato all'esproprio ai sensi e per gli effetti dell'art.7 della L.R.30/2005. Il Progetto definitivo di cui alla Del.G.C. n.20 del 09.02.2015 è composto dai seguenti elaborati: 1. relazione generale; 2. relazione geologica; 3. relazione idrologica e idraulica; 4. relazione di calcolo delle strutture; 5. relazione geotecnica; 6. elenco dei prezzi unitari; 7. computo metrico estimativo; 8. piano di sicurezza e di coordinamento; 9. quadro economico (con l’indicazione dei costi della sicurezza); 11. piano di utilizzo delle terre da scavo; 12. Integrazioni sui contenuti paesaggistici; 13. Tavola 0 - corografia con documentazione fotografica; 14. Tavola 1A - rilievo stato attuale Scrafana; 15. Tavola 1B - rilievo stato attuale Pestello; 16. Tavola 2A - Cassa espansione località Scrafana, planimetria stato modificato e sovrapposto; 17. Tavola 2B - Cassa espansione località Scrafana, sezioni stato modificato e sovrapposto; 18. Tavola 3 - Cassa espansione località Pestello, stato modificato e sovrapposto; 19. Tavola 4 - Particolari opere d’arte di regolazione idraulica; 20. Tavola 5 - Piano particellare di esproprio; 21. Integrazione elementi idraulici.

Art.16 norme di salvaguardia e transitorie

16.1 Nelle more di approvazione del presente Regolamento, le misure di salvaguardia di cui alla L.1902/1952, (articolo unico, primo comma), saranno disciplinate nei termini e con le modalità che seguono:

  • * tutti i procedimenti disciplinati attraverso le schede norma "AT_R" sottoposti ad intervento edilizio diretto convenzionato per i quali non siano state sottoscritte le relative convenzioni entro le ore ventiquattro del giorno antecedente a quello di pubblicazione sul BURT della delibera di adozione, sono sottoposti alle misure di salvaguardia di cui alla legge in questione
  • * restano pertanto esclusi dall'applicazione delle norme di salvaguardia tutti i procedimenti disciplinati attraverso le schede norma "AT_R" sottoposti ad intervento edilizio diretto convenzionato per i quali siano state sottoscritte le relative convenzioni entro le ore ventiquattro del giorno antecedente a quello di pubblicazione sul BURT della delibera di adozione
  • * restano altresì esclusi dall'applicazione delle norme di salvaguardia tutti i procedimenti disciplinati attraverso le schede norma "AT_P" sottoposti ad intervento edilizio diretto convenzionato, i lotti liberi di completamento "LL" siano essi sottoposti ad intervento edilizio diretto con o senza convenzione, i "NIR" e gli altri interventi previsti dal vigente Regolamento Urbanistico ancorché in contrasto con la presente Variante
  • * tutti i procedimenti edilizi riguardanti gli ampliamenti una tantum e gli interventi di sostituzione edilizia previsti nelle aree agricole la cui istanza iniziale risulta pervenuta al Comune in data successiva alle ore ventiquattro del giorno antecedente a quello di pubblicazione sul BURT della delibera di adozione (e certificata nei modi consentiti dalla legge), sono sottoposti alle medesime misure di salvaguardia
  • * restano pertanto esclusi dall'applicazione delle norme di salvaguardia tutti i procedimenti edilizi riguardanti gli ampliamenti una tantum e gli interventi di sostituzione edilizia previsti nelle aree agricole conclusi o iniziati con domanda pervenuta precedentemente alle ore ventiquattro del giorno antecedente a quello di pubblicazione sul BURT della delibera di adozione
  • * restano altresì esclusi dall'applicazione delle norme di salvaguardia tutti i procedimenti edilizi riguardanti gli interventi su edifici con destinazione d'uso agricola previsti dal vigente Regolamento Urbanistico ancorché in contrasto con la presente Variante;

16.2.1. Entro 120 (centoventi) giorni dalla data di approvazione del Regolamento Urbanistico, l'Amministrazione comunale dovrà predisporre specifici atti che regolino le modalità di intervento sugli spazi pubblici compresi all'interno del tessuto T1 "il tessuto di impianto medievale". Tali atti dovranno contenere un abaco dei materiali, degli arredi e dei colori delle facciate, da utilizzare negli interventi relativi a tali aree.

16.2.2. Entro 120 (centoventi) giorni dalla data di approvazione del Regolamento Urbanistico, l'Amministrazione comunale dovrà predisporre specifici studi per il censimento di "edicole sacre", "tabernacoli" e "stemmi storici" in tutto il territorio del Comune. Al censimento dovrà seguire un regolamento per la loro tutela e conservazione.

16.3. Entro la data di approvazione del Regolamento Urbanistico, l'Amministrazione comunale dovrà approvare il "Regolamento per l'introduzione di criteri di sostenibilità ambientale in edilizia" al fine di introdurre un sistema di norme per migliorare la qualità degli interventi edilizi sotto il profilo dell'efficienza energetica e del risparmio delle risorse idriche.

16.4. Per le opere idrauliche, autorizzate dall'Amministrazione provinciale ai sensi del R.D.523/04, che rientrano nella fascia di salvaguardia prevista dall'art.75 della Del.C.R. 25 gennaio 2000 n.12 e dall'art.96 del R.D.523/04, l'atto abilitativo, rilasciato dal Comune nel rispetto di quanto previsto dagli art.8 e 9 della L.R.30/2005, costituisce vincolo preordinato all'esproprio ai sensi e per gli effetti dell'art.7 della L.R.30/2005.

16.5. Entro 90 (novanta) giorni dalla data di approvazione del Regolamento Urbanistico, l'Amministrazione comunale dovrà predisporre il regolamanto di cui al co.57.11.7.3. del presente Regolamento.

Ultima modifica Martedì, 19 Settembre, 2023 - 10:14