Norme tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art.36 L'ambito dell'ortoflorovivaismo

1. Descrizione
L'ambito presenta i caratteri morfologici tipici del fondovalle alluvionale che si estende parallelamente all'Arno sino alla confluenza con l'Ambra, ed è attraversato diagonalmente dal canale artificiale del Berignolo, o canale Battagli, proveniente dall'Acqua Borra che, dopo aver attraversato i numerosi borri della piana, entra nella città dove alimentava i mulini storici. L'ambito è inoltre connotato da un'alta disomogeneità funzionale, a causa delle forti pressioni insediative: le attività vivaistiche si alternano all'insediamento artigianale e residenziale, a lembi di agricoltura tradizionale, a ville e edifici rurali di memoria storica.
L'ortoflorovivaismo rappresenta ancor oggi uno dei settori economici trainanti del comune, anche se la continua evoluzione dei mercati costringe gli addetti a una sempre maggiore specializzazione produttiva. L'attività caratterizzante è la produzione di fiori e piante in vaso, mentre molto ridotta è la produzione di piante coltivate direttamente nel terreno. Per questo motivo i fattori inquinanti derivanti dal vivaismo sono minimi, anche se vanno comunque previste salvaguardie per mitigare ulteriormente l'impatto ambientale dell'attività. L'ortoflorovivaismo è da considerarsi risorsa agro-ambientale della Toscana rurale e come tale da tutelare e valorizzare.
Sono invarianti dell'ambito: le case sparse presenti al catasto Leopoldino ed al catasto d'impianto; le aree agricole storiche, la viabilità storica, il reticolo idrografico con la relativa fascia di pertinenza fluviale, "Villa Merli" e la "Fattoria di Camminlungo".

2. Obiettivi
Obiettivi generali dell'ambito sono:

  • - favorire la costituzione di un comparto denominato "Giardino dei vivai" destinato a ospitare tutte le attività ortoflorovivaistiche, secondo un progetto unitario che preveda la riqualificazione ambientale dell'area, la valorizzazione dei segni di permanenza della struttura storica del territorio, avente la funzione principale di promozione e sviluppo dell'attività vivaistica;
  • - riqualificazione dell'intera area al fine di ricostituire il limite della città;
  • - recupero delle permanenze storiche dell'area;
  • - introduzione di attività vivaistiche di qualità che prevedano il recupero di essenze autoctone e favoriscano la biodiversità colturale;
  • - valorizzazione del settore dei vivaisti come risorsa economica tradizionalmente rilevante per il comune di Montevarchi;
  • - garantire adeguati livelli di irrigazione attraverso modalità alternative al prelievo sotterraneo che contribuiscano a salvaguardare le falde da eccessivi emungimenti e da fenomeni di degrado (salinizzazione).

3. Destinazioni d'uso compatibili
Sono ammesse tutte le funzioni compatibili all'agricoltura e di servizio alla stessa.

4. Strategie
Al perseguimento degli obiettivi si dovrà pervenire, oltre che attraverso l'osservanza delle seguenti direttive, mediante ulteriori specificazioni normative del Regolamento Urbanistico e di eventuali piani e programmi di settore.
Tutela dell'ambito come elemento di qualità in quanto tessuto connettivo e come tale non suscettibile di trasformazioni urbanistiche che ne sminuiscano la rilevanza e la funzionalità sistemica rispetto alle risorse essenziali del territorio.
Organizzazione generale ed unitaria delle attività vivaistiche, in modo da razionalizzare l'uso delle risorse ambientali.
Istituzione del "Giardino dei vivai", non solo a servizio delle attività produttive, ma anche per costituire dei percorsi pedonali verdi di pregio di collegamento alla città.
Utilizzazione di prodotti derivanti dalle attività agrosilvopastorali (compost verde e pacciamatura) per coltivazioni ortoflorovivaistiche.
Introduzione di tipologie progettuali recanti le più avanzate ed affidabili tecnologie realizzative, impiantistiche e gestionali a difesa della qualità del suolo, della sua struttura geomorfologica e della vitalità e fruibilità delle risorse e a sostegno della rinnovabilità e dell'uso parsimonioso ed efficiente delle fonti energetiche e delle risorse idriche superficiali e sotterranee.
Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici, i nuovi interventi dovranno perseguire:

  • - contenimento delle coperture e verifica degli indici di impermeabilizzazione delle superfici;
  • - incentivazioni per la realizzazione dei bacini di stoccaggio delle acque meteoriche con doppia funzione: contenimento degli attingimenti dalla falda e allungamento dei tempi di corrivazione in corrispondenza di eventi meteorici eccezionali.

5. Disposizioni specifiche
La eventuale realizzazione di annessi agricoli dovrà essere opportunamente normata in sede di redazione del Regolamento Urbanistico, che ne definirà le caratteristiche costruttive, tipologiche e dimensionali, oltre che individuare le aree di possibile localizzazione.
Non sono ammessi interventi urbanistici tesi a modificare la destinazione d'uso degli edifici esistenti.
Progettazione della percorribilità pedonale e ciclabile.
Localizzazione delle serre di nuova realizzazione ad opportuna distanza dai percorsi principali e comunque opportunamente schermate con filari alberati e siepi.
Progettazione unitaria dei percorsi e della vegetazione adiacente.
Gestione unitaria per l'approvvigionamento delle acque e lo smaltimento dei rifiuti.
Creazione di un centro di promozione, informazione e vendita dei prodotti.
Manutenzione dei canali di bonifica e di sistemazioni idraulica con particolare riguardo al mantenimento del reticolo di drenaggio storico.
Reintroduzione di siepi e filari e altre piantumazioni tradizionali per mantenere i segni della trama della bonifica e per concorrere alla formazione dei corridoi ecologici.
Le aree ricadenti all'interno della fascia di rispetto dei pozzi comunali, individuati nella tav. 25 "I vincoli sovraordinati", sono soggette alle prescrizioni di cui all'art. 8 delle presenti norme.

Ultima modifica Martedì, 19 Settembre, 2023 - 10:27