Norme tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico

Art.15 le fasce di rispetto

15.1. Le fasce di rispetto sono aree a protezione di "elementi sensibili", infrastrutturali, tecnologici e di servizio, nelle quali le trasformazioni urbanistico-edilizie sono sottoposte a disciplina specifica.

15.2. Le fasce di rispetto del presente articolo, per quanto non direttamente di seguito riportato, sono disciplinate dalla legislazione nazionale e regionale vigente.

15.3.1. Gli elementi infrastrutturali di cui al precedente co.1 sono il sistema della viabilità principale e secondaria e le linee ferroviarie.

15.3.2.1. Il sistema della viabilità principale e secondaria, esistente e di progetto, che interessa il territorio comunale è classificato, ai sensi dell'art.2 del D. Lgs 285/1992 in:

  • * strade extraurbane secondarie (tipo C);
  • * strade urbane di quartiere (tipo E);
  • * strade locali (tipo F).

15.3.2.2. Fuori dai centri abitati, la fascia di rispetto delle strade di tipo "C", da rispettare per gli interventi di Nuova edificazione (Ne), Demolizione con ricostruzione (Dr) e per gli ampliamenti fronteggianti le strade, non può essere inferiore a 30 m per lato, misurata dal confine stradale come definito dal D.P.R.495/1992 e dal D.M.05/11/2001.

15.3.2.3. Fuori dai centri abitati, la fascia di rispetto delle strade di tipo "F", ad eccezione delle strade vicinali (ossia le strade private di uso pubblico), da rispettare per gli interventi di Nuova edificazione (Ne), Demolizione con ricostruzione (Dr) e per gli ampliamenti fronteggianti le strade, non può essere inferiore a 20 m per lato, misurata dal confine stradale come definito dal D.P.R.495/1992 e dal D.M.05/11/2001.

15.3.2.4. Fuori dai centri abitati, la fascia di rispetto delle strade di tipo "F", vicinali, da rispettare per gli interventi di Nuova edificazione (Ne), Demolizione con ricostruzione (Dr) e per gli ampliamenti fronteggianti le strade, non può essere inferiore a 10 m per lato, misurata dal confine stradale come definito dal D.P.R.495/1992 e dal D.M.05/11/2001.

15.3.2.5. All'interno dei centri abitati, la fascia di rispetto delle strade di tipo "E" e di tipo "F" è specificatamente disciplinata al capo 1 "la città e il sistema degli insediamenti" del titolo II del presente Regolamento.

15.3.2.6. Nei corridoi infrastrutturali (ossia gli ambiti destinati alla localizzazione di tratti viari di completamento della viabilità esistente e di progetto) non è consentito nessun tipo di intervento. Tali corridoi sono indicati con apposita grafia nelle tavole "la disciplina del suolo" e sono di seguito riportati:

co.15.3.2.6.1. corridoio infrastrutturale "NUOVO TRACCIATO PONTE A NORD" (CO1);

fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

fattibilità idraulica: L'area di intervento è interessata da una fascia soggetta all'esondazione del Borro del Quercio indotta dal rigurgito del fiume Arno per eventi con Tr=200 anni e Tp=18 ore. Si prescrive che in tale area la viabilità si realizzata a 0.7 m rispetto al livello di esondazione che è pari a 137.82 m s.l.m. (quota di sicurezza pari a 138.52 m s.l.m.). Ci sono due possibilità operative, da valutarsi successivamente alla redazione di un rilievo di dettaglio dell'area: soluzione 1 strada trasparente al transito dei volumi in esondazione con recupero dei soli volumi sottratti all'impronta della viabilità, ai margini della viabilità stessa su entrambi i lati, ad esempio ampliando le canalette ai lati; soluzione 2 strada non trasparente al transito dei volumi in esondazione con recupero di una quantità maggiore di volumi sottratti all'esondazione, da realizzarsi esclusivamente in area attualmente allagata in direzione valle dell'Arno. Il calcolo di tali volumi, in entrambe le soluzioni, perfezionato attraverso il rilievo di dettaglio dell'area, sarà sottoposto al parere degli enti competenti. Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. Per quanto riguarda l'area soggetta ad esondazioni con Tr=20 anni, non deve essere interessata da qualsiasi manufatto eccetto il previsto attraversamento del fiume Arno e le opere idrauliche accessorie, che dovra avere l'intradosso a quota di sicurezza 1m rispetto al massimo livello con Tr=200 anni e Tp=18 ore della sezione di monte prossima all'attraversamento (livello sezione 865=139.44 franco di sicurezza 1=140.44 m s.l.m. quota minima intradosso). Nell'area interessata da pericolosità P.A.I. P.I.4 si applicano le norme dell'art. 6 delle NTA del P.A.I.

co.15.3.2.6.3. corridoio infrastrutturale "RENDOLA" (CO3);

fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

fattibilità idraulica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente.

co.15.3.2.6.4. corridoio infrastrutturale "CROCIFISSO" (CO4);

fattibilità geomorfologica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo. Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

fattibilità idraulica: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

fattibilità sismica: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, in presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente.

co.15.3.2.6.5. corridoio infrastrutturale "COMPLETAMENTO VARIANTE SR69" (CO5);

fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

fattibilità idraulica: Le problematiche dovute al rischio idraulico sono concentrate esclusivamente sul tratto che intercetta il borro della Dogana. Per le altre aree non sono poste limitazioni di fattibilità dal punto di vista idraulico. Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. Prescrizione relativa alla fascia interessata da esondazione per Tr=20 anni: tale fascia è di inedificabilità totale. L'attraversamento sul borro della Dogana necessita di specifico progetto del quale si forniscono i requisiti minimi: livello minimo dell'intradosso pari a 1m rispetto al livello idraulico stimato allo stato attuale per Tr=200 anni e Tp=18 ore (pertanto 124.30 1= ca 125.30 m s.l.m.). Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.4. sono consentiti tutti gli interventi previsti dall'art.6 della NTA del P.A.I. Il progetto dell'attraversamento dovrà essere sottoposto ai pareri di tutti gli enti competenti in materia idraulica.

Fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.15.3.2.6.6. corridoio infrastrutturale "VIA TEVERE - VIA DI NOFERI" (CO6);

Fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

Fattibilità idraulica: Le opere di attraversamento del borro del Caspri e del borro della Sabina dovranno essere realizzate contestualmente alle opere previste nel progetto di messa in sicurezza del sistema Dogana-Sabina-Caspri. In particolare per quanto riguarda l'attraversamento del borro del Caspri sarà necessario localizzare l'attraversamento in corrispondenza della sezione 149.25 (situata circa 50 m a monte della sezione 149) con la prescrizione di realizzare l'intradosso almeno 1 metro sopra il battente duecentennale nella sezione stessa. Dai risultati dello studio di fattibilità si è posta la quota dell'intradosso a 152.40 m s.l.m. e il piano di scorrimento viario a quota 153.10 m s.l.m. Dovranno essere realizzati opportuni raccordi con la viabilità esistente in destra idraulica del borro del Caspri, con la prescrizione di recuperare tutto il volume sottratto all'esondazione e di rendere il più possibile trasparente l'opera stradale al transito delle portate in esondazione da monte. Per quanto riguarda l'attraversamento sul borro della Sabina si localizza in via di massima tra le sezioni 14 e 15 (in corrispondenza di via Rodano) con la medesima prescrizione di realizzare l'intradosso almeno 1 metro sopra il battente duecentennale nella sezione stessa. Dai risultati dello studio di fattibilità si prescrive di porre la quota dell'intradosso a 153.90 m s.l.m. (in corrispondenza della sezione 14), o a quota 154.35 m s.l.m. (in corrispondenza della sezione 15). Per localizzazioni intermedie sono previste quote dell'intradosso intermedie, da verificare contestualmente al progetto di messa in sicurezza. Dovranno essere realizzati opportuni raccordi con la viabilità esistente in sinistra idraulica del borro della Sabina, con la prescrizione di recuperare tutto il volume sottratto all'esondazione e di rendere il più possibile trasparente l'opera stradale. È stata verificata , ai sensi dell'art. 36 del P.I.T. della Regione Toscana, l'ammissibilità delle strade e dei parcheggi in ambito A1 del borro del Caspri e del borro della Sabina in quanto si soddisfano le seguenti condizioni: le opere infrastrutturali non sono diversamente localizzabili; per la verifica delle interferenze con la regimazione idraulica, l'ampliamento e la manutenzione del corso d'acqua, nonché dell'ottemperanza delle disposizioni di cui all'articolo 96 del regio decreto 523/1904, il progetto dell'intervento dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti; le opere infrastrutturali previste non costituiscono ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione per tempi di ritorno duecentennali. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.3 e PAI P.I.4 sono da rispettare le norme previste all'art.6 della NTA del P.A.I.

fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

co.15.3.2.6.7. corridoio infrastrutturale "BORRO DI SPEDALUZZO" (CO7);

Fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

Fattibilità idraulica: È stata verificata , ai sensi dell'art. 36 del P.I.T. della Regione Toscana, l'ammissibilità delle strade e dei parcheggi in ambito A1 del borro dello Spedaluzzo in quanto si soddisfano le seguenti condizioni: le opere infrastrutturali non sono diversamente localizzabili; per la verifica delle interferenze con la regimazione idraulica, l'ampliamento e la manutenzione del corso d'acqua, nonché dell'ottemperanza delle disposizioni di cui all'articolo 96 del regio decreto 523/1904, il progetto dell'intervento dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti; le opere infrastrutturali previste non costituiscono ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione per tempi di ritorno duecentennali. Per quanto riguarda l'attraversamento del borro dello Spedaluzzo, localizzato intorno alla sezione 2 si prescrive di realizzare l'intradosso almeno 1 metro sopra il battente duecentennale nella sezione stessa. Dai risultati dello studio idraulico supporto al Piano Strutturale la quota minima risulta pari a 140.42 m s.l.m. Dovranno essere realizzati opportuni raccordi con la viabilità esistente, con la prescrizione di recuperare tutto il volume eventualmente sottratto all'esondazione.

Fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

15.3.2.7. Progetto definitivo/ esecutivo della "Variante alla SR69 da Levane a San Giovanni V.rno con raccordo al casello Autosole" (approvato con Del.G.P.n.825 del 29.12.2005).

15.3.2.8. Fuori dai centri abitati, le distanze da rispettare per la realizzazione di recinzioni di altezza non superiore ad 1 m non può essere inferiore a 1 m dal confine stradale (definito dal D.P.R.495/1992 e dal D.M.05/11/2001), ovvero non può essere inferiore a 3 m per recizioni con altezza superiore ad 1 m.

15.3.3. Per le linee ferroviarie, la fascia di rispetto, da rispettare per gli interventi di Nuova edificazione (Ne), non può essere inferiore a 30 metri per lato misurati dalla rotaia più vicina all'area di intervento, salvo autorizzazione dell'Ente FF.SS. Per gli edifici esistenti sono consentiti interventi fino al Restauro (R) e Risanamento conservativo (Rc), mentre gli interventi di Ristrutturazione edilizia di tipo 1 e di tipo 2 (Re1 e Re2), di ampliamento e di Demolizione con ricostruzione (Dr), sono sottoposti alla preventiva autorizzazione dell'Ente FF.SS. Per ogni altro tipo d'intervento sia fatto riferimento al D.P.R.753/1980

15.4.1. Gli elementi tecnologici di cui al precedente co.1 sono gli elettrodotti e gli impianti relativi alle telecomunicazioni.

15.4.2. I nuovi impianti relativi agli elettrodotti sono disciplinati dalla relativa normativa di settore e dovranno comunque essere sottoposti alle seguenti disposizioni:

  • * nei centri urbani gli elettrodotti dovranno essere obbligatoriamente interrati;
  • * fuori dai centri urbani gli elettrodotti dovranno tener conto della salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio agrario e pertanto dovranno essere utilizzati materiali "compatibili" con il territorio rurale.

15.4.3. I nuovi impianti relativi alle telecomunicazioni sono disciplinati dalla relativa normativa di settore e nel rispetto dei vincoli sovraordinati.

15.5.1. Gli elementi di servizio di cui al precedente co.1 sono i cimiteri, i pozzi per l'acquedotto e il collettore fognario.

15.5.2. Per i cimiteri, la fascia di rispetto preclusa agli interventi di Nuova edificazione (Ne), è quella indicata nella tavola 25 "i vincoli sovraordinati" del Piano Strutturale.

15.5.3.1. Per i pozzi dell'acquedotto, la fascia di rispetto, definita "zona di tutela assoluta", da rispettare per qualsiasi tipo di intervento non potrà essere inferiore a 10 m dal lato dell'edificio del pozzo. In tale fascia sono consentiti unicamente interventi per realizzare opere di presa o costruzioni di servizio.

15.5.3.2. Per i pozzi dell'acquedotto, la fascia di rispetto, definita "zona di rispetto", da rispettare per qualsiasi tipo di intervento non potrà essere inferiore a 200 m dal pozzo. Tale fascia è indicata nella tavola 25 "i vincoli sovraordinati" del Piano Strutturale. In tale fascia non sono consentite le seguenti attività o destinazioni:

  • * dispersione, ovvero immissione in fossi non impermeabilizzati, di reflui fanghi e liquami anche se depurati;
  • * accumulo di concimi organici;
  • * dispersione nel sottosuolo di acque provenienti da piazzali e strade;
  • * spandimento di pesticidi e fertilizzanti;
  • * aree cimiteriali;
  • * apertura di cave e pozzi privati;
  • * stoccaggio di rifiuti, reflui, prodotti e sostanze chimiche pericolose, sostanze radioattive;
  • * centri di raccolta, demolizione e rottamazione di autoveicoli;
  • * impianti di trattamento dei rifiuti;
  • * pascolo e stazzo di bestiame.

15.5.3.3. Per il collettore fognario, la fascia di rispetto, da rispettare per qualsiasi tipo di intervento non potrà essere inferiore a 4 m per lato.

15.6. Il Progetto preliminare per "lavori di adeguamento e consolidamento degli argini del torrente Dogana dal ponte della S.R.69 alla confluenza in Arno - Comune di Montevarchi (AR)", così come descritto e rappresentato negli elaborati approvati in linea tecnica con Del.G.P.n.170 del 22.03.2010, costituisce vincolo preordinato all'esproprio ai sensi e per gli effetti dell'art.7 della L.R.30/2005. A tal fine il Progetto preliminare è da considerarsi parte integrante del presente Regolamento Urbanistico. Inoltre, costituisce parte integrante del Progetto preliminare per "lavori di adeguamento e consolidamento degli argini del torrente Dogana dal ponte della S.R.69 alla confluenza in Arno - Comune di Montevarchi (AR)" quanto disciplinato negli accordi effettuati in forza della Del.G.P.n.110 del 14.03.2011. Il Progetto preliminare di cui alla Del.G.P. n.170 del 22.03.2010 composto dai seguenti elaborati: 1. Relazione tecnica illustrativa; 2. Planimetria stato attuale; 3. Planimetria stato modificato; 4. Sezioni stato sovrapposto; 5. Planimetria aree vincolo sovraordinato agli espropri; 6. Particellare aree da sottoporre al vincolo sovraordinato agli espropri; 7. Relazione di fattibilità ai sensi del DPGR n.26/R/07; Verbale accordo per occupazione dei terreni - ditta 03 (Del.G.P. n.110 del 14/03/2011); Verbale accordo per occupazione dei terreni - ditta 07 (Del.G.P. n.110 del 14/03/2011); Verbale accordo per occupazione dei terreni - ditta 15 (Del.G.P. n.110 del 14/03/2011); Verbale accordo per occupazione dei terreni - ditta 16 (Del.G.P. n.110 del 14/03/2011); Verbale accordo per occupazione dei terreni - ditta 21 (Del.G.P. n.110 del 14/03/2011); Verbale accordo per occupazione dei terreni - ditta 22 (Del.G.P. n.110 del 14/03/2011); Verbale accordo per occupazione dei terreni - ditta 27 (Del.G.P. n.110 del 14/03/2011).

15.7. Il Progetto definitivo per "la realizzazione di due casse di espansione nel bacino del Torrente Dogana", così come descritto e rappresentato negli elaborati approvati in linea tecnica con Del.G.C.n.20 del 09.02.2015 e sue varianti e/o il Progetto esecutivo e sue varianti, costituisce vincolo preordinato all'esproprio ai sensi e per gli effetti dell'art.7 della L.R.30/2005. Il Progetto definitivo di cui alla Del.G.C. n.20 del 09.02.2015 è composto dai seguenti elaborati: 1. relazione generale; 2. relazione geologica; 3. relazione idrologica e idraulica; 4. relazione di calcolo delle strutture; 5. relazione geotecnica; 6. elenco dei prezzi unitari; 7. computo metrico estimativo; 8. piano di sicurezza e di coordinamento; 9. quadro economico (con l’indicazione dei costi della sicurezza); 11. piano di utilizzo delle terre da scavo; 12. Integrazioni sui contenuti paesaggistici; 13. Tavola 0 - corografia con documentazione fotografica; 14. Tavola 1A - rilievo stato attuale Scrafana; 15. Tavola 1B - rilievo stato attuale Pestello; 16. Tavola 2A - Cassa espansione località Scrafana, planimetria stato modificato e sovrapposto; 17. Tavola 2B - Cassa espansione località Scrafana, sezioni stato modificato e sovrapposto; 18. Tavola 3 - Cassa espansione località Pestello, stato modificato e sovrapposto; 19. Tavola 4 - Particolari opere d’arte di regolazione idraulica; 20. Tavola 5 - Piano particellare di esproprio; 21. Integrazione elementi idraulici.

Ultima modifica Martedì, 19 Settembre, 2023 - 10:14