Norme tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico

co.60.1.2. area di trasformazione "PODERE FOSSATO" (AT_R2)

U.T.O.E. - MONTEVARCHI

1. superficie territoriale (St): mq 71.526 (sub comparto A = 11.324 mq - sub comparto B = 60.202 mq)

2. superficie fondiaria (Sf): mq 29.355 (sub comparto A = 5.043 mq - sub comparto B = 24.312 mq)

3. superficie utile lorda (Slu): mq 7.153 (sub comparto A = 1.132 mq - sub comparto B = 6.021 mq) - [it: mq/mq 0,10]

4. superficie utile lorda incrementata (Slu ): per la determinazione della slu del sub comparto A, fermo restando le disposizioni dei co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento, vedi note; per la determinazione della slu del sub comparto B vedi co.57.11.2 e co.57.11.3 del presente regolamento.

5. superficie destinata a verde pubblico attrezzato e piazze (S/vp/r)

5.1. verde pubblico: mq 15.332 (sub comparto A = 433 mq - sub comparto B = 14.899 mq)

5.2. piazza pavimentata: mq -

6. superficie destinata a parcheggi pubblici (S/pp/r) : mq 3.876 (sub comparto A = 876 mq - sub comparto B = 3.000 mq)

7. superficie destinata a strade e verde di arredo stradale (S/st/r)

7.1. strada: mq 22.008 (sub comparto A = 4.972 mq - sub comparto B = 16.974 mq)

7.2. verde di arredo stradale: mq 1.018 (sub comparto B = 1.018 mq)

8. numero di piani (Np): nº fino a 4

9. altezza massima (Hmax): mt -

10. destinazioni d'uso prevalenti ed escluse: per la disciplina delle destinazioni d'uso vedi co.57.6.1. del presente regolamento.

11. modalità di attuazione: piano attuativo

12. obiettivi di progetto: Definizione del margine urbano verso l'Arno attraverso la realizzazione di una maglia viaria che completi quella esistente e si attesti sul nuovo tracciato che corre lungo il fiume, il quale dovrà essere realizzato limitandone l'impatto visivo. Realizzazione di "viali alberati con parcheggi lungo strada". Realizzazione, lungo il tracciato del Berignolo, di una pista ciclo-pedonale e di una fascia di verde alberato.

13. note: Il Sub Comparto A dovrà accogliere quota parte delle volumetrie oggetto del piano di recupero "Complesso Ex Fornaci Gragnoli in località Ginestra", approvato con Del.C.C.n.44 del 26.05.2001, secondo quanto disciplinato nella ex scheda norma "IL COLOMBO" AR28 ovvero realizzare le seguenti opere: 2.979 mq di verde pubblico, 1.038 mq di piazza pavimentata, 1.419 mq di parcheggi pubblici, 290 mq di strada per un totale di 5.726 mq. Il trasferimento delle volumetrie suddette (di capacità edificatoria in termini di slu in mq) deve avvenire contestualmente alla sottoscrizione della convenzione relativa alle opere di urbanizzazione di cui al Sub Comparto A in cui si preveda la cessione immediata delle aree su cui insistono le stesse opere comprensiva delle garanzie fideiussorie per la loro realizzazione. Con la sottoscrizione della suddetta convenzione decadono le previsioni del Piano di recupero "complesso ex Fornaci Gragnoli" ricadenti nella ex scheda norma "IL COLOMBO" AR28. A tal fine il piano attuativo relativo al Sub Comparto A dovrà contenere una disciplina che contempli la condizione suddetta e la effettiva quantità di capacità edificatoria che sarà trasferita dal piano di recupero "Complesso Ex Fornaci Gragnoli in località Ginestra". Nel caso in cui il Sub Comparto A venga realizzato prima del Sub Comparto B, il Sub Comparto A potrà utilizzare, per la localizzazione di parcheggi pubblici, parte della sede stradale individuata lungo la strada di progetto posta a confine con il suddetto Sub Comparto e lungo la strada di progetto posta a margine del borro di Spedaluzzo.

13bis. Obblighi per il Sub Comparto B: Redazione di un progetto preliminare per verificare la fattibilità di un collegamento viario tra la nuova viabilità prevista nell'area di trasformazione e via Leopardi e via di Terranuova.

13ter. Obblighi per il Sub Comparto A: Realizzazione della cassa d'espansione sul borro di Spedaluzzo* (CE-SP1).

14. infrastrutture a rete: L'allacciamento alla rete di telecomunicazioni esistente dovrà prevedere la realizzione di un tratto di circa 300 metri in direzione di via Perosi. L'allacciamento alla dorsale principale della rete dell'acquedotto esistente dovrà essere realizzato con tubazioni minime DN150. Per lo smaltimento delle acque meteoriche è necessaria la sistemazione funzionale del canale di acque meteoriche che corre trasversalmente al ponte Mocarini. A servizio dell'area di trasformazione potrà essere realizzato un solo pozzo di emungimento.

15. fattibilità geomorfologica: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda, invece, gli interventi inerenti la ex scheda norma "IL COLOMBO" AR28 valgono le seguenti disposizioni: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

16. fattibilità idraulica: Prescrizione relativa alla risoluzione della condizione di rischio idraulico: l'attraversamento del Canale Battagli andrà realizzato con le seguenti specifiche: l'intradosso a quota superiore di 1m rispetto ai muri di contenimento attuali del canale, e l'intervento è condizionato alla preventiva o contestuale realizzazione della cassa d'espansione sul borro di Spedaluzzo * (CE-SP1). In caso di contestualità dovranno essere indicate le prescrizioni necessarie (procedure di adempimento, tempi, modalità, ecc.) per la realizzazione dell'intervento nonché le condizioni che possono pregiudicare l'abitabilità o l'agibilità che in ogni caso dovranno essere depositate ad avvenuto collaudo della cassa stessa. Per quanto riguarda l'attraversamento del borro del Giglio andrà realizzato con le seguenti specifiche: intradosso 1 m rispetto al massimo livello raggiunto nello scenario con Tr=200 anni e Tp=18 ore (140.81 1.00=141.81 m s.l.m.). I progetti di mitigazione del rischio idraulico dovranno essere sottoposti ai pareri degli enti competenti. Prescrizione relativa all'ambito A1: nelle aree comprendenti le due fasce della larghezza di m. 10 dal piede esterno dell'argine o, in mancanza, dal ciglio di sponda dei corsi d'acqua principali, negli alvei, nelle golene e sugli argini dei corsi d'acqua individuati nella carta di Fattibilità Idraulica, ai fini del corretto assetto idraulico non si devono prevedere nuove edificazioni, manufatti di qualsiasi natura o trasformazioni morfologiche. La prescrizione non si applica alle opere di attraversamento del corso d'acqua, agli interventi trasversali di captazione e restituzione delle acque, nonché agli adeguamenti delle infrastrutture esistenti senza avanzamento verso il corso d'acqua, a condizione che si attuino le precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico relativamente alla natura dell'intervento ed al contesto territoriale e si consenta comunque il miglioramento dell'accessibilità al corso d'acqua stesso. È stata verificata , ai sensi dell'art. 36 del P.I.T. della Regione Toscana, l'ammissibilità delle strade e dei parcheggi in ambito A1 del borro dello Spedaluzzo in quanto si soddisfano le seguenti condizioni: le opere infrastrutturali non sono diversamente localizzabili; per la verifica delle interferenze con la regimazione idraulica, l'ampliamento e la manutenzione del corso d'acqua, nonché dell'ottemperanza delle disposizioni di cui all'articolo 96 del regio decreto 523/1904, il progetto dell'intervento dovrà essere sottoposto all'approvazione degli enti competenti; le opere infrastrutturali previste non costituiscono ostacolo al deflusso delle acque in caso di esondazione per tempi di ritorno duecentennali. Per quanto riguarda le aree ricadenti in pericolosità PAI P.I.3. sono da rispettare le norme previste all'art.6 della NTA del P.A.I. Per quanto riguarda, invece, gli interventi inerenti la ex scheda norma "IL COLOMBO" AR28 valgono le seguenti disposizioni: Non sono dettate condizioni di fattibilità dovute a limitazioni di carattere idraulico. In caso di edificazione e urbanizzazione devono comunque essere individuati i necessari accorgimenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo, anche al fine di non gravare sul sistema fognario esistente.

17. fattibilità sismica: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa. Per quanto riguarda, invece, gli interventi inerenti la ex scheda norma "IL COLOMBO" AR28 valgono le seguenti disposizioni: Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine per le aree ricadenti in FS3, da eseguire in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi, nelle zone potenzialmente franose o esposte a rischio di frana (2B), oltre a rispettare le prescrizioni riportate nelle condizioni di fattibilità geomorfologica, devono essere realizzate opportune indagini geofisiche e geotecniche per la corretta definizione dell'azione sismica. In presenza di zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse (12) e in presenza di faglie e/o contatti tettonici (13), tali situazioni devono essere opportunamente chiarite e definite attraverso una campagna di indagini geofisiche che definisca la variazione di velocità delle Vsh relative al litotipo presente.

18. note sulla fattibilità: Per gli adempimenti di cui al D.P.G.R. n. 53/R/2011 "Regolamento di attuazione dell'art. 62 della L.R. 1/2005" vedi deposito (n. 3175 assegnato il 15.02.2013) presso l'Ufficio Tecnico del Genio Civile di Area Vasta Firenze-Prato-Pistoia-Arezzo.

* cassa d'espansione sul borro di Spedaluzzo (CE-SP1)

Aspetti geomorfologici: Dovranno essere eseguite specifiche indagini geognostiche al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area. Per quanto riguarda la tipologia degli approfondimenti di indagine da eseguire in sede di predisposizione dei progetti edilizi per le aree ricadenti in classe FG3, sono richieste specifiche indagini geognostiche di dettaglio quali prove penetrometriche statiche e/o dinamiche, sondaggi a carotaggio continuo con esecuzione di SPT, prelievo di campioni indisturbati e relative indagini di laboratorio geotecnico, il tutto allo scopo di definire compiutamente le caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni e procedere ai calcoli geotecnici e di eventuale stabilità del versante e/o dei fronti di scavo.

Aspetti idraulici: Il rischio idraulico indotto dal borro dello Spedaluzzo è localizzato in tre aree comprese tra la SP_PS_027 e la SP_PS_010, tra viale Luigi Cadorna, via dell'Oleandro e la S.P. Valdarno-Casentinese (nº59) e nei pressi delle sezioni SP_PS_44 (solo sx idraulica) e SP_PS_36 (dx e sx idraulica). Queste ultime due aree sono interessate da volumi e battenti molto modesti esclusivamente nell'evento con Tr=200 anni. Per ovviare alle problematiche di rischio si prevede la realizzazione di una cassa di espansione a monte del tratto a rischio, potenziando la volumetria di invaso del sedimentatore posto nei pressi di via dell'Ossaia (opere di difesa attiva). Il progetto prevede la realizzazione di una cassa d'espansione localizzata in destra idraulica immediatamente a monte del ponte di via dell'Ossaia. La cassa prevista copre una superficie di circa 12.000 mq, con una quota di fondo pari a 144.7 m s.l.m.. La connessione tra il borro e l'invaso sarà realizzata tramite uno sfioratore laterale per la laminazione delle portate a quota 145.70 m s.l.m. (lunghezza circa 55 m) e un culvert di diametro diametro 400 posto alla quota di fondo della cassa per lo svuotamento della stessa dopo l'evento di piena. La cassa, con la portata corrispondente a Tr = 200 anni, invasa circa 20.000 mc d'acqua con massimo invaso pari a 145.76 m s.l.m.; il picco di piena viene laminato quasi del 50%, poiché la portata a valle passa da 12.9 mc/s a 6.6 mc/s ca. Questa riduzione di portata permette la messa in sicurezza delle tre aree inondabili individuate tra le sezioni SP_PS_027 e SP_PS_010 e delle aree limitrofe alle sezioni SP_PS_44 e SP_PS_36.

Aspetti sismici: Non è necessario impartire alcuna condizione specifica per la fattibilità per la fase attuativa.

Note sulla cassa di espansione: Le aree ricadenti all'interno del perimetro individuato come CE-SP1 sono sottoposte a vincolo di esproprio, ai sensi della L.R. 30/2005 e del D.P.R. 327/2001 e successive modifiche ed integrazioni.

Ultima modifica Martedì, 19 Settembre, 2023 - 10:14