Norme tecniche di attuazione del Piano Strutturale
Argomenti
Art.41 Il sistema di collina
1. Descrizione
Il sistema di collina presenta caratteristiche morfologiche ed aspetti paesistici di notevole interesse; è definito geograficamente dal crinale dei monti del Chianti fino al limite della pianura alluvionale del fiume Arno. Dagli Speroni del Chianti si distaccano crinali secondari che degradano fino ad incontrare il sistema collinare costituito dai depositi fluviolacustri. Il complesso sistema idrografico che confluisce nei principali corsi d'acqua (Borro di Rimaggio, Borro Dogana, Borro Sabina, Rio Caposelvi) definisce altri crinali secondari, dove storicamente si sono insediati i principali borghi di collina, come Moncioni, San Marco, Ventena e Caposelvi, coronati da terrazzamenti intensamente coltivati ad uliveto, mentre le aree più scoscese sono rimaste dominio dei boschi. Particolare risulta essere la struttura geomofologica dell'insediamento di Mercatale, sorto sul conoide alluvionale formato dal rio di Caposelvi allo sbocco del lago pliocenico. I depositi di quest'ultimo hanno costituito la base geomorfologica dei pianalti e delle colline argillose, successivamente strutturati dall'erosione fluviale dei numerosi borri. In queste aree predomina la coltivazione della vite, storicamente integrata da coltivazioni promiscue, spesso alberate; mentre l'insediamento non si è sviluppato in modo accentrato, data anche la fragilità dei suoli, ma è strutturato attraverso una rete di insediamenti minori e case sparse poste prevalentemente sui crinali e sulle strette pianure alluvionali del torrente Dogana e del borro Sabina, del torrente del Giglio e del Rio di Caposelvi, che attraversano longitudinalmente il territorio.
2. Obiettivi
Obiettivi generali del sistema sono:
- - tutela del sistema come elemento di qualità in quanto tessuto connettivo di grande rilevanza ambientale e paesaggistica e come tale non suscettibile di trasformazioni urbanistiche che ne sminuiscano la rilevanza e la funzionalità sistemica rispetto alle risorse essenziali del territorio.
- - conservazione e riqualificazione dei segni fondamentali del paesaggio naturale e agrario e degli elementi della struttura morfologica e idrogeologica (i terrazzamenti, le siepi, le alberature, ecc.);
- - mantenimento delle forme culturali tradizionali con particolare riferimento ai vigneti, agli oliveti ed ai castagneti;
- - monitoraggio della tendenza all'espansione dei vigneti;
- - conservazione e riqualificazione delle attività, degli usi e delle strutture agricole;
- - conservazione e promozione delle attività agro-silvo-pastorali;
- - riqualificazione e promozione dell'immagine dell'ambiente e del paesaggio del sistema collinare agrario;
- - valorizzazione della rete delle strade vicinali promuovendo la conservazione all'uso pubblico;
- - contrasto dei fenomeni di degrado di diffusione del bosco, dei pascoli di crinale, dei coltivi montani legati all'abbandono;
- - mantenimento della fisionomia ancora leggibile dei centri abitati: nuovi insediamenti , ove necessari, dovranno essere adiacenti alla città esistente e tendere ad una migliore definizione e qualificazione dei margini urbani;
- - contrasto alla formazione di sistemi insediativi lineari lungo la viabilità;
- - controllo sulla qualità progettuale dei nuovi insediamenti in rapporto al riconoscimento degli elementi "identitari locali", nonché la dimensione dell'intervento in rapporto alla consistenza degli insediamenti esistenti, senza tuttavia escludere linguaggi architettonici contemporanei di qualità;
- - tutela dei corridoi ecologici esistenti e promozione della loro ricostituzione e implementazione attraverso l'impianto di fasce alberate e la sistemazione delle strade e dei canali con i criteri dell'architettura paesaggistica;
- - promozione e sviluppo di attività turistiche ed agrituristiche, con finalità ricreative, sportive, didattiche, scientifiche e culturali.
3. Articolazione del sistema
Il sistema è articolato nei seguenti sottosistemi:
- - il sottosistema insediativo di collina;
- - il sottosistema ambientale degli speroni del Chianti;
- - il sottosistema ambientale dei pianali;
- - il sottosistema ambientale delle colline argillose;
- - il sottosistema delle connessioni di collina.
Art.42 Il sottosistema insediativo
1. Descrizione
Il sottosistema insediativo della collina è costituito da un cospicuo numero di frazioni che formano una sorta di cinta muraria "aperta", che delimita il bacino di riferimento ambientale. L'abitato infatti sviluppa relazioni con una porzione di ambiente ben definito di cui organizza la produzione, non solo con la strutturazione agraria ma con una rete di manufatti (mulini, fornaci, sentieri, ecc.) che si dirada man mano che ci si allontana dall'edificato. Al sottosistema insediativo appartengono i nuclei urbanizzati di Ricasoli, Moncioni, Ventena, Rendola, Caposelvi e Mercatale.
2. Obiettivi
Obiettivi generali del sottosistema sono:
- - tutela dell'identità delle frazioni;
- - sviluppo dell'attività turistico ricettiva;
- - riqualificazione delle parti urbane degradate o dimesse;
- - riqualificazione degli spazi aperti;
- - razionalizzazione del sistema della viabilità;
- - riorganizzazione e potenziamento del sistema dei servizi e dei parcheggi.
3. Articolazione del sottosistema
Il sottosistema è articolato nei seguenti ambiti:
- - l'ambito dei nuclei storici;
- - l'ambito dell'edificato da consolidare.
Art.43 L'ambito dei nuclei storici
1. Descrizione
L'ambito è costituito dai nuclei storici delle frazioni di Ricasoli, Ventena, Moncioni, Rendola, Caposelvi, Mercatale, caratterizzati da un tessuto prevalentemente residenziale, parzialmente modificato rispetto all'originario, ma che mantiene un certo grado di omogeneità tipologica. I nuclei collinari rappresentano un patrimonio non pienamente valorizzato che rischia di perdere l'articolazione compositiva e funzionale, per il graduale abbandono del legame con il territorio agricolo.
Sono invarianti dell'ambito: la viabilità storica e di interesse paesistico, l'edificato al catasto Leopoldino e al catasto d'impianto, il reticolo idrografico con la relativa fascia di pertinenza fluviale, "Villa Sassolini", "Villa Caposelvi".
2. Obiettivi
Obiettivi generali dell'ambito sono:
- - valorizzazione del carattere socio-economico, morfologico, tipologico, architettonico e paesistico di ciascuna frazione;
- - promozione di forme di sviluppo sostenibile, compatibile con i caratteri degli insediamenti e del paesaggio circostante;
- - salvaguardia della relazione tra i nuclei storici e il paesaggio circostante.
3. Destinazioni d'uso caratterizzanti e compatibili
La funzione caratterizzante dell'ambito è la residenza. Sono ammesse tutte le funzioni con essa compatibili, in particolare servizi e attrezzature, attività direzionali, attività commerciali di vicinato. È ammessa la funzione turistico-ricettiva attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente.
4. Strategie
Al perseguimento degli obiettivi si dovrà pervenire, oltre che attraverso l'osservanza delle seguenti direttive, mediante ulteriori specificazioni normative del Regolamento Urbanistico e di eventuali piani e programmi di settore.
Gli interventi sugli edifici, nelle parti consolidate e ancora morfologicamente riconoscibili, dovranno favorire il mantenimento delle condizioni esistenti o perseguire l'adeguamento alle nuove esigenze, in particolare quando connesse alla funzione turistico ricettiva.
Gli interventi dovranno tutelare non solo gli aspetti formali, ma anche le caratteristiche costruttive degli edifici.
5. Disposizioni specifiche
Le aree ricadenti all'interno della fascia di rispetto dei pozzi comunali, individuati nella tav. 25 "I vincoli sovraordinati", sono soggette alle prescrizioni di cui all'art. 8 delle presenti norme.
Art.44 L'ambito dell'edificato da consolidare
1. Descrizione
L'ambito è costituito da edifici residenziali, localizzati intorno ai nuclei storici di collina, senza particolari caratteri identificativi, architettonici né morfologici, e privi di una relazione con i nuclei storici e con il paesaggio circostante nonché carenti di servizi e di adeguati spazi pubblici.
Sono invarianti dell'ambito: la viabilità storica e di interesse paesistico, l'edificato al catasto Leopoldino e al catasto d'impianto, il reticolo idrografico con la relativa fascia di pertinenza fluviale.
2. Obiettivi
Obiettivi generali dell'ambito sono:
- - valorizzazione del carattere socio-economico, morfologico e paesistico di ciascuna frazione;
- - riqualificazione del tessuto edilizio esistente attraverso operazioni di ridisegno degli spazi pubblici;
- - ridefinizione di un'immagine connessa con gli elementi al contorno, anche attraverso interventi di saturazione di lotti inedificati per ricucire il tessuto edilizio esistente;
- - localizzazione e progettazione di nuove aree per attrezzature collettive;
- - promozione e sviluppo della funzione turistico ricettiva attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente.
3. Destinazioni d'uso caratterizzanti e compatibili
La funzione caratterizzante dell'ambito è la residenza. Sono ammesse tutte le funzioni con essa compatibili, in particolare servizi e attrezzature, attività terziarie, commerciali di vicinato e artigianali di piccole dimensioni. È ammessa la funzione turistico - ricettiva.
4. Strategie
Al perseguimento degli obiettivi si dovrà pervenire, oltre che attraverso l'osservanza delle seguenti direttive, mediante ulteriori specificazioni normative del Regolamento Urbanistico e di eventuali piani e programmi di settore.
Il Regolamento Urbanistico, tenendo conto delle dimensioni massime ammissibili degli insediamenti, delle funzioni e dei servizi disciplinate per ogni U.T.O.E. riportate nell'art.64 bis e delle prescrizioni della valutazione integrata e della valutazione ambientale strategica, definirà le modalità di intervento per i casi di completamento e ampliamento del tessuto edilizio esistente, per gli eventuali ampliamenti a destinazione turistico-ricettiva e per la riqualificazione degli spazi pubblici.
L'indice territoriale assegnato alle aree di trasformazione e agli interventi di completamento dovrà essere al massimo pari a 0,10 mq/mq.
Gli interventi sugli edifici dovranno favorire il mantenimento delle condizioni esistenti o perseguire l'adeguamento alle nuove esigenze, in particolare quando connesse alla funzione turistico ricettiva.
Dovrà essere prestata particolare cura alla progettazione degli spazi collettivi.
Una particolare attenzione dovrà essere prestata nell'autorizzare la realizzazione di nuovi pozzi di emungimento, la cui tipologia costruttiva dovrà comunque essere quella migliore per garantire l'incolumità della falda.
5. Disposizioni specifiche:
Relativamente alla frazione di Moncioni le nuove edificazioni saranno consentite, solo nel caso in cui le aree di trasformazione prevedano la contestuale realizzazione di un tratto di strada che, collegandosi a quelle esistenti, consenta di by-passare il centro abitato di Moncioni. Tale infrastruttura dovrà prevedere opere di finitura che tengano conto del valore ambientale e paesaggistico dei luoghi.
Ed, inoltre non dovranno interessare le seguenti invarianti strutturali, individuate nella tav. 26 "Le invarianti strutturali":
- - Ville, poderi edifici specialistici ed aree di pertinenza;
- - Aree agricole storiche e/o di pertinenza degli insediamenti;
- - Terrazzamenti e ciglionamenti.
Relativamente alla frazione di Ventena le nuove edificazioni non dovranno interessare la seguente invariante strutturale, individuata nella tav. 26 "Le invarianti strutturali":
- - Terrazzamenti e ciglionamenti.
Relativamente alla frazione di Rendola deve essere prevista una fascia di rispetto abbastanza ampia da garantire la tutela della strada comunale di interesse paesistico in fregio all'aggregato (almeno 10 ml.).
Le aree ricadenti all'interno della fascia di rispetto dei pozzi comunali, individuati nella tav. 25 "I vincoli sovraordinati", sono soggette alle prescrizioni di cui all'art. 8 delle presenti norme.
Art.45 Il sottosistema ambientale degli speroni del Chianti
1. Descrizione
Il sottosistema è situato nella parte sud-occidentale del territorio comunale di Montevarchi ed è caratterizzato dalla presenza di rilievi accentuati modellati dall'azione dell'uomo che, nel tempo, ha organizzato il territorio tramite terrazzamenti e ciglionamenti, che hanno consentito la coltivazione anche in aree di rilevante pendenza. L'organizzazione agricola è strettamente legata al sistema insediativo e infrastrutturale e presenta un carattere di notevole valore paesaggistico. Tale sottosistema comprende il tipo di paesaggio "Sistema territoriale dell'oliveto terrazzato" variante b del P.T.C.
2. Obiettivi
Obiettivi generali del sottosistema sono:
- - mantenimento e consolidamento del rapporto tra abitanti e territorio, in relazione alle funzioni di presidio ambientale e di rafforzamento delle sinergie tra risorse naturali, attività produttive agricole e patrimonio culturale;
- - recupero e valorizzazione dei manufatti esistenti e della trama della viabilità vicinale e rurale per la fruibilità interna e creazione di connessioni funzionali con le aree limitrofe, non solo interne al comune;
- - sviluppo dell'agricoltura al fine di migliorare l'economia dell'area e nello stesso tempo conservare i paesaggi agrari anche attraverso forme innovative di conduzione;
- - riqualificazione dei boschi al fine di garantire la salvaguardia ambientale, migliorandone la fruibilità;
- - conservazione e mantenimento dei pascoli sia per la loro importanza ecologica che per garantire il sostentamento della fauna.
3. Articolazione del sottosistema
Il sottosistema è articolato nei seguenti ambiti:
- - l'ambito dell'oliveto terrazzato di Moncioni e Ventena;
- - l'ambito dell'oliveto di Mercatale e Rendola;
- - l'ambito del bosco di Sinciano e Ucerano.
Art.46 L'ambito dell'oliveto terrazzato di Moncioni e Ventena
1. Descrizione
L'ambito è caratterizzato dalla sovrapposizione di diversi modelli insediativi, quali aggregati e case sparse, collegati da una fitta rete di strade che ritmano il paesaggio e ne sottolineano la morfologia. Le aree boscate coronano tale sistema e presentano al loro interno poche isole coltivate, segnate da fenomeni di abbandono e conseguente inselvatichimento. Le aree terrazzate hanno perso la complessità della coltura tradizionale che vedeva la coltivazione dell'olivo associata a quella della vite, per specializzarsi verso la coltivazione esclusiva ad oliveto, mantenendo la maglia poderale, il sistema drenante e le opere di terrazzamenti e cigli tradizionali. È inoltre caratterizzato dal progressivo abbandono della coltivazione delle aree boscate; in particolare l'abbandono del castagneto "marroneto", che costituiva un importante elemento dell'economia agricola, penalizza la fruibilità dell'area oltre che la sicurezza idrogeologica e la stabilità dei versanti. Le ampie aree a pascolo di crinale, che sottolineano il confine comunale, costituiscono invece una permanenza di notevole interesse. Nell'ambito è inoltre compresa l'Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) del "Pinetum", un giardino botanico storico situato in prossimità del nucleo di Moncioni, circostante Villa Gaeta.
Sono invarianti dell'ambito: gli aggregati storici di "Poggio S. Marco", "Poggiolo", "Cocoioni", "Villa Gaeta", "Villa Sassolini", le case sparse presenti al catasto Leopoldino ed al catasto d'impianto, le aree agricole storiche, i terrazzamenti e i ciglionamenti presenti in quest'ultime, i boschi di pregio, i pascoli d'altura, la viabilità storica e di interesse paesistico ed il reticolo idrografico con la relativa fascia di pertinenza fluviale.
2. Obiettivi
Obiettivi generali dell'ambito sono:
- - conservazione attiva del paesaggio attraverso il mantenimento delle pratiche agricole anche tramite il sostegno di attività integrative (agriturismo, escursionismo, vendita di prodotti tipici);
- - valorizzazione delle tipicità anche attraverso l'integrazione, la razionalizzazione, l'adeguamento organizzativo o tecnologico delle produzioni o di modernizzazione di filiere o reti imprenditoriali;
- - miglioramento delle relazioni tra l'ambito e il versante senese del Chianti per favorire l'inserimento dell'area all'interno di un circuito turistico di ampio respiro sensibile ai valori del territorio;
- - mantenimento e recupero della qualità contestuale del paesaggio rurale storico;
- - conservazione e recupero del patrimonio edilizio esistente;
- - conservazione e recupero della viabilità rurale e vicinale al fine di migliorare la fruibilità dell'ambito;
- - conservazione e recupero dei terrazzamenti e ciglionamenti;
- - conservazione della superficie boschiva e miglioramento della sua qualità e fruibilità;
- - recupero ambientale dell'area adibita a Crossodromo;
- - conservazione e valorizzazione dell'Area naturale protetta del 'Pinetum' e inserimento dell'area in appositi itinerari naturalistico-conoscitivi. È inoltre auspicabile l'arricchimento della collezione di specie botaniche sulla base di un progetto specifico.
3. Destinazioni d'uso caratterizzanti e compatibili
Sono ammesse tutte le funzioni compatibili con l'agricoltura e di servizio alla stessa. È ammessa la destinazione turistico-ricettiva ad eccezione dei campeggi, e la realizzazione di aree attrezzate per la sosta ed il tempo libero. Non sono ammesse nuove abitazioni rurali; in caso di aziende agricole esistenti potrà essere consentita la realizzazione di annessi pertinenziali, in contiguità con i fabbricati esistenti, qualora risulti impossibile una diversa collocazione.
4. Strategie:
Al perseguimento degli obiettivi si dovrà pervenire, oltre che attraverso l'osservanza delle seguenti direttive, mediante ulteriori specificazioni normative del Regolamento Urbanistico e di eventuali piani e programmi di settore.
Incentivazione di forme integrative del reddito agricolo.
Incentivazione e sostegno alle colture biologiche tradizionali.
Valorizzazione di iniziative di vendita diretta di piccole produzioni tipiche locali di qualità.
Creazione di itinerari legati alle caratteristiche storiche, ambientali e culturali, con mete di degustazione di prodotti locali, in collegamento ad itinerari di livello sovracomunale (Strade del vino, sentieri CAI, Itinerari del Chianti).
Recupero dei percorsi esistenti e mantenimento dei loro fondi naturali.
Introduzione di tipologie progettuali recanti le più avanzate ed affidabili tecnologie realizzative, impiantistiche e gestionali a difesa della qualità del suolo, della sua struttura geomorfologica e della vitalità e fruibilità delle risorse e a sostegno della rinnovabilità e dell'uso parsimonioso ed efficiente delle fonti energetiche e delle risorse idriche superficiali e sotterranee.
Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici, tale ambito è sede di alcuni movimenti gravitativi e di indizi che portano a prevede lo sviluppo ulteriore delle tipologie e dei processi embrionali (erosioni, scarpate) e pertanto sarà da incentivare l'utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica in fase preventiva nelle aree dove sono presenti indizi preliminari di denudazione o erosione del pendio. Sarà incentivato il recupero dei terrazzamenti e dei muri a secco che, oltre alla funzione di contenimento, tendono a rallentare lo sviluppo dei processi embrionali.
5. Disposizioni specifiche
Il Regolamento Urbanistico dovrà definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente, fermo restando che l'intervento di Sostituzione edilizia dovrà essere ulteriormente condizionato al fine di contenere gli effetti legati alla trasformazione di luoghi connotati di un elevato valore paesaggistico e ambientale.
Per l'Area naturale protetta del "Pinetum", oltre alle norme specifiche, dovrà essere favorita la conservazione dell'arboreto monumentale e la struttura del giardino storico.
Le aree ricadenti all'interno della fascia di rispetto dei pozzi comunali, individuati nella tav. 25 "I vincoli sovraordinati", sono soggette alle prescrizioni di cui all'art. 8 delle presenti norme.
Art.47 L'ambito dell'oliveto di Mercatale e Rendola
1. Descrizione
L'ambito, posto ai confini sud-orientali del territorio comunale, è caratterizzato da ampie aree coltivate prevalentemente ad olivi che fanno da corona alle frazioni di Mercatale e Rendola, e svolge un ruolo di transizione e di cerniera territoriale tra i diversi sottosistemi ambientali (gli speroni del Chianti, i pianalti e il fondovalle). Le aree agricole che coronano i borghi hanno mantenuto la struttura storica, pur avendo perduto la complessità della coltura promiscua. In particolare si è avuta una progressiva specializzazione dell'oliveto terrazzato riscontrabile nelle zone più alte delle aree coltivate, così come nell'area circostante il complesso denominato "Il Poggio". Nelle immediate vicinanze dell'abitato di Mercatale la produzione si è maggiormente orientata verso la coltivazione della vite.
Sono invarianti dell'ambito: le case sparse presenti al catasto Leopoldino ed al catasto d'impianto, le aree agricole storiche, i terrazzamenti e i ciglionamenti presenti in quest'ultime, i boschi di pregio, i pascoli d'altura, la viabilità storica e di interesse paesistico ed il reticolo idrografico con la relativa fascia di pertinenza fluviale.
2. Obiettivi
Obiettivi generali dell'ambito sono:
- - valorizzazione del ruolo di "cerniera territoriale" dell'ambito e della sua funzione di accesso verso l'area del Chianti, mantenendo l'equilibrio tra la componente insediativa e quella paesistico-ambientale;
- - salvaguardia e conservazione attiva del paesaggio attraverso il mantenimento delle pratiche agricole tradizionali e caratterizzanti;
- - valorizzazione delle tipicità anche attraverso l'integrazione, la razionalizzazione, l'adeguamento organizzativo o tecnologico delle produzioni o di modernizzazione di filiere o reti imprenditoriali;
- - conservazione e recupero del patrimonio edilizio esistente;
- - conservazione e recupero dei terrazzamenti e ciglionamenti;
- - valorizzazione della rete dei percorsi legati alla S.P.16 di Mercatale, per creare un'offerta di itinerari diversificata, da attuare attraverso la conservazione ed il recupero della viabilità rurale e vicinale esistente e la creazione di spazi attrezzati per la sosta ed il tempo libero.
3. Destinazioni d'uso compatibili
Sono ammesse tutte le funzioni compatibili con l'agricoltura e di servizio alla stessa. È ammessa la destinazione turistico-ricettiva ad eccezione dei campeggi.
4. Strategie
Al perseguimento degli obiettivi si dovrà pervenire, oltre che attraverso l'osservanza delle seguenti direttive, mediante ulteriori specificazioni normative del Regolamento Urbanistico e di eventuali piani e programmi di settore.
Sviluppo di attività riguardanti la promozione turistico-ricettiva dell'ambito attraverso la dislocazione di apposite strutture informative.
Valorizzazione dei manufatti specialistici storici (mulini, frantoi) come nodi di percorsi didattici e museali legati alla memoria della cultura agricola tradizionale.
Valorizzazione di iniziative di vendita diretta di piccole produzioni tipiche locali di qualità.
Introduzione di tipologie progettuali recanti le più avanzate ed affidabili tecnologie realizzative, impiantistiche e gestionali a difesa della qualità del suolo, della sua struttura geomorfologica e della vitalità e fruibilità delle risorse e a sostegno della rinnovabilità e dell'uso parsimonioso ed efficiente delle fonti energetiche e delle risorse idriche superficiali e sotterranee.
Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici, tale ambito è sede di alcuni movimenti gravitativi e di indizi che portano a prevede lo sviluppo ulteriore delle tipologie e dei processi embrionali: erosioni, scarpate, anche se la situazione è decisamente meno compromessa rispetto all'ambito precedente, e pertanto, sarà da incentivare l'utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica in fase preventiva nelle aree dove sono presenti indizi preliminari di denudazione o erosione del pendio. Sarà incentivato il recupero dei terrazzamenti e dei muri a secco che, oltre alla funzione di contenimento, tendono a rallentare lo sviluppo dei processi embrionali.
5. Disposizioni specifiche
Il Regolamento Urbanistico dovrà definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente, fermo restando che l'intervento di Sostituzione edilizia dovrà essere ulteriormente condizionato al fine di contenere gli effetti legati alla trasformazione di luoghi connotati di un elevato valore paesaggistico e ambientale.
È consentita la realizzazione di annessi agricoli, qualora risulti impossibile una diversa localizzazione, in contiguità con i fabbricati esistenti.
Le aree ricadenti all'interno della fascia di rispetto dei pozzi comunali, individuati nella tav. 25 "I vincoli sovraordinati", sono soggette alle prescrizioni di cui all'art. 8 delle presenti norme.
Art.48 L'ambito del bosco di Sinciano e Ucerano
1. Descrizione
All'interno delle aree boscate permangono delle isole coltivate intorno a piccoli nuclei rurali che costituiscono il presidio insediativo al limite del territorio comunale. L'ambito è inoltre caratterizzato da fenomeni di abbandono che investono sia le superfici boscate sia le aree agricole, mentre l'insediamento sparso mostra segni di recupero soprattutto come seconde case. Sono invarianti dell'ambito: gli aggregati storici di Sinciano e Ucerano, le case sparse e gli opifici presenti al catasto Leopoldino e al catasto d'impianto, le aree agricole storiche, i terrazzamenti, i boschi di pregio, i pascoli d'altura, la viabilità storica, il reticolo idrografico e la relativa fascia di pertinenza fluviale.
2. Obiettivi
Obiettivi generali dell'ambito sono:
- - conservazione e mantenimento del patrimonio boschivo e miglioramento della sua fruibilità;
- - incentivazione al recupero della biomassa vegetale;
- - conservazione e recupero delle aree a pascolo per la loro importanza ecotonale e di risorsa alimentare per la fauna selvatica;
- - valorizzazione delle tipicità anche attraverso l'integrazione, la razionalizzazione, l'adeguamento organizzativo o tecnologico delle produzioni o di modernizzazione di filiere o reti imprenditoriali;
- - realizzazione di itinerari di visita atti a valorizzare le emergenze naturali e storico-antropiche e collegamento degli stessi agli ambiti limitrofi e all'area del Chianti Senese;
- - conservazione e recupero del patrimonio edilizio esistente;
- - conservazione e recupero della viabilità rurale e vicinale per garantire la fruibilità dell'intero territorio;
- - conservazione e recupero della rete dei sentieri per la costruzione di itinerari naturalistico-conoscitivi;
- - incentivazione dell'attività agrituristica;
- - mantenimento delle attività agricole compatibilmente con le sistemazioni fondiarie storiche;
- - conservazione e recupero dei terrazzamenti e dei ciglionamenti.
3. Destinazioni d'uso compatibili
Sono ammesse tutte le funzioni compatibili all'agricoltura e di servizio alla stessa. È ammessa la destinazione turistico-ricettiva, con esclusione dei campeggi.
4. Strategie
Al perseguimento degli obiettivi si dovrà pervenire, oltre che attraverso l'osservanza delle seguenti direttive, mediante ulteriori specificazioni normative del Regolamento Urbanistico e di eventuali piani e programmi di settore.
Incentivazione delle colture biologiche tradizionali.
Creazione di itinerari legati alle caratteristiche storico-ambientali e culturali con mete di degustazione dei prodotti locali, in collegamento ad itinerari di livello sovracomunale (Strade del vino, sentieri CAI, Itinerari del Chianti), per favorire forme di turismo sostenibile.
Recupero dei percorsi esistenti e dei loro fondi naturali.
Realizzazione di piccole strutture all'aria aperta di sosta e servizio alla mobilità, al tempo libero e alle attività culturali connesse.
Incentivazione di forme integrative al reddito, legate all'attività agrosilvopastorale (compost e pacciamatura da reinvestire anche nelle coltivazioni orto-floro-vivaistiche).
Valorizzazione di iniziative di vendita diretta di piccole produzioni tipiche locali di qualità.
Introduzione di tipologie progettuali recanti le più avanzate ed affidabili tecnologie realizzative, impiantistiche e gestionali a difesa della qualità del suolo, della sua struttura geomorfologica e della vitalità e fruibilità delle risorse e a sostegno della rinnovabilità e dell'uso parsimonioso ed efficiente delle fonti energetiche e delle risorse idriche superficiali e sotterranee.
Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici tale ambito è sede di alcuni movimenti gravitativi e di indizi che portano a prevedere lo sviluppo ulteriore delle tipologie e dei processi embrionali: erosioni, scarpate, anche se la situazione è decisamente meno compromessa rispetto agli altri ambiti. Inoltre sono da evidenziare alcune aree dove sono presenti spesse coltri detritiche che in occasione di eventi meteorici importanti hanno già dato origine a movimenti che, franando, hanno interrotto la viabilità esistente. Il Regolamento Urbanistico, pertanto, dovrà prevedere azioni di:
- - incentivazione dell'utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica in fase preventiva nelle aree dove sono presenti indizi preliminari di denudazione o erosione del pendio;
- - incentivazione al recupero dei terrazzamenti e dei muri a secco per la loro funzione di contenimento e rallentamento dello sviluppo dei processi embrionali.
5. Disposizioni specifiche
Il Regolamento Urbanistico dovrà definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente, fermo restando che l'intervento di Sostituzione edilizia dovrà essere ulteriormente condizionato al fine di contenere gli effetti legati alla trasformazione di luoghi connotati di un elevato valore paesaggistico e ambientale.
Non è ammessa la realizzazione di nuove abitazioni rurali; in caso di aziende agricole esistenti potrà essere consentita la realizzazione di annessi agricoli, in contiguità con i fabbricati esistenti, qualora risulti impossibile una diversa localizzazione.
Nelle aree boscate ricadenti nell'ambito è consentita la realizzazione di spazi di sosta e la dotazione di piccole strutture provvisorie all'aria aperta di sostegno all'attività motoria, allo studio e alla ricerca naturale-ambientale, e l'attività agrituristica all'interno dell'edilizia esistente.
Ferme restando le disposizioni di cui all'art.18 (aree agricole storiche) sono da seguire le seguenti ulteriori disposizioni:
- - introduzione di nuovi tipi di coltivazione biologica laddove le coltivazioni tradizionali sono scomparse, nel rispetto delle caratteristiche tipiche del paesaggio agrario storico e al fine di integrare l'economia tradizionale.
Art.49 Il sottosistema ambientale dei pianalti
1. Descrizione
Il sottosistema è caratterizzato da una morfologia che rivela chiaramente l'origine fluvio - lacustre: le allungate "lingue" pianeggianti sono il risultato dei depositi dell'antico lago pleisto - pliocenico intercalati da profonde incisioni fluviali dei versanti, che ne definiscono la struttura di altopiano. Numerose ripide scarpate segnano i confini delle zone pianeggianti, alternativamente strette ed ampie. In questo ambito i boschi svolgono una importante funzione di consolidamento dei versanti che, per la loro struttura geomorfologica, sarebbero soggetti a dilavamento e a più gravi fenomeni di dissesto. Dove la vegetazione è meno folta si possono notare fenomeni di erosione, le cosiddette "smotte", che indicano il delicato equilibrio di quest'area. Tale sottosistema comprende il tipo di paesaggio "Pianalti" variante c del P.T.C.
2. Obiettivi
Obiettivi generali del sottosistema sono:
- - salvaguardia e recupero ambientale;
- - valorizzazione del ruolo di cerniera tra le aree insediative del fondovalle, l'area collinare montevarchina ed il Chianti;
- - mantenimento delle attività agricole e valorizzazione dei prodotti tipici, attraverso una migliore integrazione tra l'ambito e il sottosistema delle connessioni (ad esempio con la creazione di percorsi turistici quali le "strade del vino");
- - miglioramento della fruibilità dell'area attraverso il recupero e valorizzazione della trama viaria esistente e con il miglioramento della capacità ricettiva a scopi turistici (agriturismo e camping);
- - conservazione delle aree boscate ai fini di garantire la salvaguardia ambientale e l'equilibrio geomorfologico.
3. Articolazione del sottosistema
Il sottosistema è articolato nei seguenti ambiti:
- - l'ambito degli altopiani stretti a vigneto specializzato;
- - l'ambito degli altopiani larghi;
- - l'ambito del promontorio di Levane.
Art.50 L'ambito degli altopiani stretti a vigneto specializzato
1. Descrizione
L'ambito è caratterizzato da un'organizzazione territoriale costituita dal susseguirsi di una serie di "penisole" circondate dalla vegetazione boschiva e dai torrenti. La zona è intensamente coltivata, prevalentemente a vigneto, alternato in alcuni casi ai seminativi e ai pascoli. I vigneti specializzati hanno sostituito la coltura promiscua tradizionale che un tempo caratterizzava l'area e che ha dato luogo ad una struttura ambientale e paesaggistica complessa, che comprendeva anche un sistema rarefatto di case sparse, poste lungo le strade che attraversano longitudinalmente l'intero ambito, che costituivano il presidio del territorio.
Sono invarianti dell'ambito: "Villa Scrafana" e "Villa Salvatici" e le case sparse presenti al catasto Leopoldino e al catasto d'impianto, gli edifici specialistici storici quali S. Tommè, i boschi di pregio, i geotopi, la viabilità storica, il reticolo idrografico e la relativa fascia di pertinenza fluviale.
2. Obiettivi
Obiettivi generali dell'ambito sono:
- - salvaguardia e riqualificazione dell'area con attenzione alla fragilità del luogo;
- - conservazione e recupero del patrimonio edilizio esistente;
- - mantenimento del presidio del territorio attraverso lo svolgimento dell'attività agricola tradizionale, come strumento per la manutenzione attiva del paesaggio e delle emergenze naturali anche tramite la realizzazione di attività integrative volte alla valorizzazione dell'area (agriturismo, degustazione prodotti tipici, );
- - valorizzazione delle tipicità anche attraverso l'integrazione, la razionalizzazione, l'adeguamento organizzativo o tecnologico delle produzioni o di modernizzazione di filiere o reti imprenditoriali;
- - manutenzione ambientale delle aree fragili, delle scarpate e della relativa vegetazione di sostegno;
- - miglioramento dei collegamenti con l'ambito della rete di connessione con il Chianti, tramite la manutenzione ed il ripristino della viabilità vicinale e rurale esistente.
3. Destinazioni d'uso caratterizzanti, compatibili o escluse
Sono ammesse tutte le funzioni compatibili all'agricoltura e di servizio alla stessa. È ammessa la funzione turistico - ricettiva. È ammessa la localizzazione di campeggi.
4. Strategie
Al perseguimento degli obiettivi sovraesposti si dovrà pervenire oltre che attraverso l'osservanza delle seguenti direttive mediante le ulteriori specificazioni normative del Regolamento Urbanistico e di eventuali piani e programmi di settore.
Ricostituzione della vegetazione riparia lungo gli impluvi.
Incentivazione e sostegno delle culture biologiche tradizionali e di forme integrative dell'attività agricola anche legate alla fruizione turistica.
Valorizzazione di iniziative di vendita diretta di piccole produzioni tipiche locali di qualità.
Riqualificazione e recupero dei percorsi esistenti e mantenimento dei loro fondi naturali.
Localizzazione di strutture ricettive all'aria aperta quali campeggi, da posizionare nelle aree più stabili e ben servite dalla viabilità esistente.
Introduzione di tipologie progettuali recanti le più avanzate ed affidabili tecnologie realizzative, impiantistiche e gestionali a difesa della qualità del suolo, della sua struttura geomorfologica e della vitalità e fruibilità delle risorse e a sostegno della rinnovabilità e dell'uso parsimonioso ed efficiente delle fonti energetiche e delle risorse idriche superficiali e sotterranee.
Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici tale ambito è sede di alcuni movimenti gravitativi e di indizi che portano a prevedere lo sviluppo ulteriore delle tipologie e dei processi embrionali. Il Regolamento Urbanistico dovrà prevedere forme per la:
- - incentivazione all'utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica in fase preventiva nelle aree dove sono presenti indizi preliminari di denudazione o erosione del pendio;
- - incentivazione al recupero dei terrazzamenti e dei muri a secco, indispensabili per rallentare lo sviluppo dei processi embrionali.
5. Disposizioni specifiche
Il Regolamento Urbanistico dovrà definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente, fermo restando che l'intervento di Sostituzione edilizia dovrà essere ulteriormente condizionato al fine di contenere gli effetti legati alla trasformazione di luoghi connotati di un elevato valore paesaggistico e ambientale.
Ferme restando le disposizioni di cui all'art.26 (ambito di applicazione della Legge Regionale n.1/2005, Titolo IV, Capo III) devono essere seguite le seguenti ulteriori disposizioni:
- - conservare la vegetazione di scarpata, le siepi e le macchie di campo nonché le alberature anche non produttive. La reintroduzione di questi elementi è considerata quale intervento di miglioramento ambientale ai sensi della Legge Regionale n.1/2005, Titolo IV, Capo III;
- - la realizzazione di nuove costruzioni a carattere agricolo non deve prevedere interventi di rimodellamento del suolo e di semplificazione del sistema di regimazione delle acque.
Le aree ricadenti all'interno della fascia di rispetto dei pozzi comunali, individuati nella tav. 25 "I vincoli sovraordinati", sono soggette alle prescrizioni di cui all'art. 8 delle presenti norme.
Art.51 L'ambito degli altopiani larghi
1. Descrizione
L'ambito è caratterizzato da ampi altopiani, delimitati dal torrente Caposelvi e attraversati da altri canali che hanno inciso i depositi fluvio-lacustri e che hanno creato ampie aree pianeggianti ritagliate fra i rilievi, costituendo un paesaggio singolare variamente modellato. Nell'ambito sono presenti aree che hanno mantenuto la struttura del paesaggio agrario storico (intorno al nucleo di Caposelvi e alla Fattoria di Rendola) ed aree dalla morfologia più accidentata, che hanno subito una semplificazione delle pratiche agricole e dove sono più evidenti e spettacolari i fenomeni erosivi delle balze. Il sistema idrografico che attraversa l'ambito, prevalentemente dal crinale del Chianti al fondovalle, ha costituito una rete di penetrazione preferenziale su cui si è attestata la viabilità principale di collegamento tra il fondovalle ed il sistema collinare. Pertanto l'ambito svolge un importante ruolo di connessione e di integrazione tra il fondovalle e le aree collinari, mediante la rete di collegamenti che permea l'intero ambito. Esso è inoltre caratterizzato dalla presenza di numerose case sparse poste sulle zone più alte e pianeggianti e lungo la viabilità principale, che sono ancora in stretto rapporto con il paesaggio agrario caratteristico, come è visibile nell'immediato intorno della fattoria settecentesca di Rendola, la più importante del territorio di Montevarchi, dove oggi alle attività agricole si sono aggiunte attività agrituristiche e di ristoro. È presente, infine, un complesso produttivo annesso all'edificio leopoldino denominato "La Villa", non più attivo, facilmente identificabile per dimensione e localizzazione, che si presenta in avanzato stato di degrado.
Sono invarianti dell'ambito: la "Fattoria di Rendola", "Villa Caposelvi", "La Villa" e "Podere Tasso", il sistema di case sparse presenti al catasto Leopoldino e al catasto d'impianto, le aree agricole storiche, i boschi di pregio, i geotopi, la viabilità storica ed il reticolo idrografico con la relativa fascia di pertinenza fluviale.
2. Obiettivi
Obiettivi generali dell'ambito sono:
- - valorizzazione delle tipicità anche attraverso l'integrazione, la razionalizzazione, l'adeguamento organizzativo o tecnologico delle produzioni o di modernizzazione di filiere o reti imprenditoriali;
- - conservazione e recupero del patrimonio edilizio esistente;
- - manutenzione ambientale delle aree fragili, delle scarpate e della relativa vegetazione di sostegno;
- - tutela dell'articolazione colturale che caratterizza il paesaggio agrario dell'ambito;
- - tutela del reticolo idrografico, ritenuto fondamentale per il miglioramento e la salvaguardia delle risorse ambientali e paesistiche;
- - conservazione e recupero della viabilità storica;
- - creazione di itinerari per la valorizzazione delle emergenze geomorfologiche e dei prodotti agricoli tipici;
- - conservazione e recupero del patrimonio edilizio esistente, fermo restando che, per i complessi produttivi di consistenti dimensioni suscettibili di impatti invasivi sul territorio, si dovranno incentivare "misure perequative per dislocare la realizzazione [degli interventi] in aree diverse da quelle di maggior pregio o maggiore fragilità paesistica e ambientale".
3. Destinazioni d'uso compatibili
Sono ammesse tutte le funzioni compatibili all'agricoltura e di servizio alla stessa. È ammessa la destinazione turistico-ricettiva, compresa la localizzazione di campeggi.
4. Strategie
Al perseguimento degli obiettivi sovraesposti si dovrà pervenire oltre che attraverso l'osservanza delle seguenti direttive mediante le ulteriori specificazioni normative del Regolamento Urbanistico e di eventuali piani e programmi di settore.
Conservazione e recupero dei percorsi esistenti e dei loro fondi naturali.
Inserimento dei percorsi esistenti negli itinerari turistici (ad esempio le "Strade del Vino").
Manutenzione delle aree fragili, delle scarpate e della relativa vegetazione di sostegno.
Manutenzione e miglioramento dei fondi stradali carrabili.
Mantenimento della struttura agraria esistente.
Valorizzazione di iniziative di vendita diretta di piccole produzioni tipiche locali di qualità.
Creazione di un osservatorio scientifico sui fenomeni geomorfologici con scopi didattici divulgativi e di monitoraggio sull'evoluzione dei geotopi dell'intero Valdarno Superiore.
Introduzione di tipologie progettuali recanti le più avanzate ed affidabili tecnologie realizzative, impiantistiche e gestionali a difesa della qualità del suolo, della sua struttura geomorfologica e della vitalità e fruibilità delle risorse e a sostegno della rinnovabilità e dell'uso parsimonioso ed efficiente delle fonti energetiche e delle risorse idriche superficiali e sotterranee.
Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici tale ambito è sede di alcuni movimenti gravitativi e di indizi che portano a prevedere lo sviluppo ulteriore delle tipologie e dei processi embrionali.
Il Regolamento Urbanistico dovrà prevedere forme di:
- - incentivazione all'utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica in fase preventiva nelle aree dove sono presenti indizi preliminari di denudazione o erosione del pendio;
- - incentivazione al recupero dei terrazzamenti e dei muri a secco, indispensabili per rallentare lo sviluppo dei processi embrionali.
5. Disposizioni specifiche
Il Regolamento Urbanistico dovrà definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente, fermo restando che l'intervento di Sostituzione edilizia dovrà essere ulteriormente condizionato al fine di contenere gli effetti legati alla trasformazione di luoghi connotati di un elevato valore paesaggistico e ambientale. Inoltre, dovrà definire entità e modalità di trasferimento, nelle aree deputate ad accogliere tali interventi, delle trasformazioni dei complessi produttivi di consistenti dimensioni.
Ferme restando le disposizioni di cui all'art. 26 (ambito di applicazione della Legge Regionale n. 64/1995) devono essere seguite le seguenti ulteriori disposizioni:
- conservare la vegetazione di scarpata, le siepi e le macchie di campo nonché le alberature anche non produttive. La reintroduzione di questi elementi è considerata quale intervento di miglioramento ambientale ai sensi della Legge Regionale n.1/2005, Titolo IV, Capo III;
- - la realizzazione di nuove costruzioni a carattere agricolo non deve prevedere interventi di rimodellamento del suolo e di semplificazione del sistema di regimazione delle acque. Le aree ricadenti all'interno della fascia di rispetto dei pozzi comunali, individuati nella tav. 25 "I vincoli sovraordinati", sono soggette alle prescrizioni di cui all'art. 8 delle presenti norme.
Art.52 L'ambito del promontorio di Levane
1. Descrizione
L'ambito è situato ai limiti nord-orientali del comune di Montevarchi e si configura come emergenza morfologica, unità paesistica chiaramente distinta dalla circostante pianura. Al suo interno è presente il Sito di Interesse Regionale "Valle dell'Inferno e Bandella" (SIR 80), che solo in parte interessa il territorio comunale di Montevarchi, nata per tutelare il lago artificiale formato dalla diga di Levane che ha provocato il progressivo impaludamento del torrente Ascione, creando un'ampia area, denominata lago di Bandella, che si è rivelata un habitat adatto ad ospitare specie rare di fauna stanziale e migratoria. Il promontorio è difficilmente accessibile se non attraverso strade sterrate che partono dall'antico nucleo di Levane Alta. Esso presenta peculiarità paesistiche ed ambientali di notevole valore sia per le emergenze vegetazionali presenti sia per il ruolo di collegamento diretto tra l'area collinare e il fiume. La struttura territoriale conserva molti valori storici, anche se le pendici verso Levane risentono dei fenomeni della forte pressione urbana. Dal confronto tra lo stato attuale ed il catasto leopoldino è evidente un sostanziale abbandono delle aree agricole a favore di una vegetazione boschiva, che dalla Valle dell'Inferno si estende lungo il pendio settentrionale del promontorio. È presente, infine, un complesso produttivo, localizzato sul confine del territorio comunale, facilmente identificabile per dimensione e localizzazione, che si presenta in avanzato stato di degrado.
Sono invarianti dell'ambito: le case sparse presenti al catasto Leopoldino e al catasto d'impianto, le aree agricole storiche, il reticolo idrografico e la relativa fascia di pertinenza fluviale, la viabilità storica.
2. Obiettivi
Obiettivi generali dell'ambito sono:
- - valorizzazione delle risorse paesistiche territoriali dell'area con la costituzione di un "Parco del promontorio", da strutturare come parco agricolo e come zona ricreativa di connessione con le aree urbanizzate contermini;
- - costituzione di un confine naturale del comune di Montevarchi attraverso il "congiungimento" del parco fluviale dell'Arno con il sistema di collina;
- - realizzazione di un sistema di accesso per favorire la fruizione al Sito di Interesse Regionale Valle dell'Inferno e Bandella;
- - valorizzazione e riqualificazione delle aree agricole contigue al Sito di Interesse Regionale Valle dell'Inferno e Bandella;
- - riqualificazione paesistica del limite del centro abitato di Levane lungo la S.P.11;
- - conservazione e recupero del patrimonio edilizio esistente, fermo restando che, per i complessi produttivi di consistenti dimensioni suscettibili di impatti invasivi sul territorio, si dovranno incentivare "misure perequative per dislocare la realizzazione [degli interventi] in aree diverse da quelle di maggior pregio o maggiore fragilità paesistica e ambientale".
3. Destinazioni d'uso caratterizzanti, compatibili o escluse
Sono ammesse tutte le funzioni compatibili all'agricoltura e di servizio alla stessa. È ammessa la destinazione turistico-ricettiva.
4. Strategie
Al perseguimento degli obiettivi si dovrà pervenire, oltre che attraverso l'osservanza delle seguenti direttive, mediante ulteriori specificazioni normative del Regolamento Urbanistico e di eventuali piani e programmi di settore.
Organizzazione di strutture di accesso e informazione e creazione di itinerari didattici per la fruibilità dell'ambito.
Collegamento con l'ambito del Parco fluviale dell'Arno.
Realizzazione di strutture all'area aperta di sosta e servizio alla mobilità ed al tempo libero.
Per il Sito di Interesse Regionale "Valle dell'Inferno e Bandella" valgono le disposizioni specifiche di cui alla D.C.R.T.6/2004 e delle D.G.R.644/2004 e D.G.R.454/2008.
Valorizzazione di iniziative di vendita diretta di piccole produzioni tipiche locali di qualità.
Introduzione di tipologie progettuali recanti le più avanzate ed affidabili tecnologie realizzative, impiantistiche e gestionali a difesa della qualità del suolo, della sua struttura geomorfologica e della vitalità e fruibilità delle risorse e a sostegno della rinnovabilità e dell'uso parsimonioso ed efficiente delle fonti energetiche e delle risorse idriche superficiali e sotterranee.
Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici tale ambito è sede di numerosi movimenti gravitativi e di indizi che portano a prevedere lo sviluppo ulteriore delle tipologie e dei processi embrionali (erosioni, scarpate). Il Regolamento Urbanistico dovrà prevedere forme di:
- - incentivazione all'utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica sia in fase di recupero di situazioni già compromesse sia per gli interventi preventivi nelle aree dove sono presenti indizi preliminari di denudazione o erosione del pendio.
5. Disposizioni specifiche
Il Regolamento Urbanistico dovrà definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente, fermo restando che l'intervento di Sostituzione edilizia dovrà essere ulteriormente condizionato al fine di contenere gli effetti legati alla trasformazione di luoghi connotati di un elevato valore paesaggistico e ambientale. Inoltre, dovrà definire entità e modalità di trasferimento, nelle aree deputate ad accogliere tali interventi, delle trasformazioni dei complessi produttivi di consistenti dimensioni.
Ferme restando le disposizioni di cui all'art.26 (ambito di applicazione della Legge Regionale n.1/2005, Titolo IV, Capo III) devono essere seguite le seguenti ulteriori disposizioni:
- conservare la vegetazione di scarpata, le siepi e le macchie di campo nonché le alberature anche non produttive. La reintroduzione di questi elementi è considerata quale intervento di miglioramento ambientale ai sensi della Legge Regionale n.1/2005, Titolo IV, Capo III;
- - la realizzazione di nuove costruzioni a carattere agricolo non deve prevedere interventi di rimodellamento del suolo e di semplificazione del sistema di regimazione delle acque.
Art.53 Il sottosistema delle colline argillose
1. Descrizione
L'area è caratterizzata da una morfologia ondulata e da fenomeni di erosione e dilavamento, propri delle superfici argillose, che hanno portato a particolari formazioni geo-morfologiche, caratteristiche del territorio di Montevarchi, dette "le smotte". La fragilità dei versanti giustifica la limitata presenza di nuclei insediativi significativi, mentre la presenza di numerose case sparse testimonia un uso intenso di questo territorio, uso che storicamente, attraverso pratiche agricole appropriate, garantiva il raggiungimento di un delicato equilibrio geomorfologico: le coltivazioni promiscue nei terreni meno scoscesi, alternati a pascoli solitamente alberati, costituivano un importante elemento di salvaguardia ambientale oltre che una fondamentale risorsa economica. Tale sottosistema comprende il tipo di paesaggio "Colline argillose del Valdarno" del P.T.C.
2. Obiettivi
Obiettivi generali del sottosistema sono:
- salvaguardia e recupero ambientale;
- - riqualificazione delle connessioni sia ecologiche che funzionali interne al sottosistema e di collegamento con il territorio circostante;
- - ricostituzione dell'unità di riferimento paesaggistico tra area urbana e zone collinari contermini;
- - recupero e valorizzazione dei manufatti storici esistenti e della trama della viabilità storica.
3. Articolazione del sottosistema
Il sottosistema è composto dal seguente ambito:
- l'ambito delle colline prospicienti il fondovalle.
Art.54 L'ambito delle colline prospicienti il fondovalle
1. Descrizione
L'area è caratterizzata dalla presenza delle balze, che la identificano in modo significativo e che creano il fondale suggestivo delle aree pianeggianti del fondovalle. L'abbandono delle coltivazioni alberate tradizionali ha innescato problemi di degrado ambientale e di perdita delle tracce storiche, oltre alla scomparsa di alcune specie arboree tipiche. Infatti sono ormai rari i gelsi, i salici, i pioppi che tradizionalmente erano di sostegno alle viti e caratterizzavano il paesaggio agrario, garantendo la continuità ecologica con il territorio circostante, ruolo che oggi viene svolto dalle aree boscate. Le superfici a bosco mantengono una funzione di connessione ecologica e, soprattutto, risultano fondamentali per la stabilizzazione dei versanti scoscesi. La prossimità di questi rilievi al fondovalle urbanizzato costituisce un importante riferimento percettivo per l'orientamento visivo e contribuisce a definire l'identità di Montevarchi.
Sono invarianti dell'ambito: i geotopi, le case sparse presenti al catasto Leopoldino e al catasto d'impianto, le aree agricole storiche, il reticolo idrografico e relativa fascia di pertinenza fluviale, la viabilità storica e i boschi di pregio.
2. Obiettivi
Obiettivi generali dell'ambito sono:
- - valorizzazione delle tipicità anche attraverso l'integrazione, la razionalizzazione, l'adeguamento organizzativo o tecnologico delle produzioni o di modernizzazione di filiere o reti imprenditoriali;
- - miglioramento del rapporto tra l'ambito ed il sottosistema insediativo contiguo per garantire l'integrazione tra il territorio aperto e l'area urbanizzata;
- - valorizzazione del ruolo delle colline circostanti come quadro di riferimento della città per favorire la riscoperta della sua 'immagine' storica e della sua identità;
- - recupero ambientale delle aree soggette a dissesti idrogeologici;
- - sostegno alle attività agricole compatibili con la fragilità del territorio;
- - ripristino delle connessioni ecologiche, anche attraverso l'aumento delle superfici boscate e della vegetazione ripariale;
- - realizzazione di itinerari escursionistici, legati alla divulgazione delle emergenze vegetazionali e geomorfologiche.
- - conservazione e recupero del patrimonio edilizio esistente.
3. Destinazioni d'uso caratterizzanti, compatibili o escluse
Sono ammesse tutte le funzioni compatibili all'agricoltura e di servizio alla stessa. È ammessa la destinazione turistico - ricettiva
4. Strategie
Al perseguimento degli obiettivi sovraesposti si dovrà pervenire oltre che attraverso l'osservanza delle seguenti direttive mediante le ulteriori specificazioni normative del Regolamento Urbanistico e di eventuali piani di settore.
Reimpianto di boschi e macchie di campo per favorire la stabilizzazione dei versanti.
Promozione della tipologia delle colture a "girapoggio" e delle colture biologiche tradizionali.
Ricostituzione della vegetazione riparia lungo gli impluvi.
Ripristino della sentieristica di collegamento con la città.
Valorizzazione di iniziative di vendita diretta di piccole produzioni tipiche locali di qualità.
Introduzione di tipologie progettuali recanti le più avanzate ed affidabili tecnologie realizzative, impiantistiche e gestionali a difesa della qualità del suolo, della sua struttura geomorfologica e della vitalità e fruibilità delle risorse e a sostegno della rinnovabilità e dell'uso parsimonioso ed efficiente delle fonti energetiche e delle risorse idriche superficiali e sotterranee.
Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici tale ambito è sede di numerosi movimenti gravitativi e di indizi che portano a prevedere lo sviluppo ulteriore delle tipologie e dei processi embrionali (erosioni, scarpate). Il Regolamento Urbanistico dovrà prevedere forme per:
- - incentivare l'utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica sia in fase di recupero di situazioni già compromesse sia per gli interventi preventivi nelle aree dove sono presenti indizi preliminari di denudazione o erosione del pendio.
5. Disposizioni specifiche
Il Regolamento Urbanistico dovrà definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente, fermo restando che l'intervento di Sostituzione edilizia dovrà essere ulteriormente condizionato al fine di contenere gli effetti legati alla trasformazione di luoghi connotati di un elevato valore paesaggistico e ambientale.
Ferme restando le disposizioni di cui all'art. 26 (ambito di applicazione della Legge Regionale n.1/2005, Titolo IV, Capo III), si prevede:
- non sono ammessi annessi agricoli per aziende di superficie inferiore ai minimi fondiari;
- - la conservazione delle siepi e macchie di campo nonché delle alberature anche non produttive. La reintroduzione degli stessi è considerata quale intervento di miglioramento ambientale ai sensi della legge regionale n.1/2005, Titolo IV, Capo III;
- - la realizzazione di nuove costruzioni a carattere agricolo non deve prevedere interventi di rimodellamento del suolo e di semplificazione del sistema di regimazione delle acque.
Art.55 Il sottosistema delle connessioni
1. Descrizione
Al sottosistema delle connessione appartengono le reti ecologiche ed ambientali e le reti della viabilità che svolgono funzione di collegamento tra le diverse parti del territorio, evidenziando in tal modo la densità dei rapporti ecologici, ambientali e infrastrutturali dei due sistemi, collinare e di fondovalle, al fine di cogliere l'unitarietà dell'intero territorio, che storicamente ha valorizzato le risorse delle due realtà complementari tra loro.
2. Obiettivi
Obiettivi generali del sottosistema sono:
- salvaguardia e recupero ambientale;
- - riqualificazione delle connessioni sia ecologiche che funzionali;
- - ricostituzione dell'unità di riferimento paesaggistico tra area urbana e zone collinari;
- - recupero e valorizzazione dei manufatti storici esistenti.
3. Articolazione del sottosistema
Il sottosistema è composto dal seguente ambito:
- l'ambito della rete di connessione con il Chianti.
Art.56 L'ambito della rete di connessione con il Chianti
1. Descrizione
L'ambito è la prosecuzione, senza soluzione di continuità, delle connessioni di fondovalle che risalgono il sistema di collina collegando il Valdarno al Chianti. La rappresentazione reticolare di tale ambito è costituita dal sistema dei percorsi principali con valenza storico-paesaggistica. Tali relazioni garantiscono la salvaguardia di corridoi ecologici, vitali per il funzionamento dell'intero ecosistema e il fondamentale collegamento fisico trasversale del territorio.
2. Obiettivi
Obiettivi generali dell'ambito sono:
- ricostruzione delle connessioni ecologico e funzionali tra i diversi sistemi e miglioramento della qualità ambientale del territorio;
- - tutela della valenza panoramica del paesaggio lungo l'ambito;
- - creazione di una fascia alberata.
3. Destinazioni d'uso caratterizzanti, compatibili o escluse
Sono ammesse tutte le funzioni compatibili all'agricoltura e di servizio alla stessa.
4. Strategie
Al perseguimento degli obiettivi si dovrà pervenire, oltre che attraverso l'osservanza delle seguenti direttive, mediante ulteriori specificazioni normative del Regolamento Urbanistico e di eventuali piani e programmi di settore.
Mantenimento dei varchi liberi tramite il vincolo di non edificabilità dell'ambito.
Manutenzione e riqualificazione delle sistemazioni e degli arredi delle aree contigue alla viabilità storica e alle strade riconosciute panoramiche evitando in particolare la messa in opera di elementi di sicurezza (guardrails, e barriere acustiche) di tipo standardizzato a vantaggio di soluzioni alternative.
Tale ambito è sede di numerosi movimenti gravitativi e di indizi che portano a prevedere lo sviluppo ulteriore delle tipologie e dei processi embrionali. Il Regolamento Urbanistico dovrà prevedere forme per:
- incentivare all'utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica sia in fase di recupero di situazioni già compromesse sia per gli interventi preventivi nelle aree dove sono presenti indizi preliminari di denudazione o erosione del pendio.
5. Disposizioni specifiche
Ferme restando le disposizioni di cui all'art. 26 (ambito di applicazione della Legge Regionale n.1/2005, Titolo IV, Capo III) si prevede quanto segue:
- è consentito il computo delle aree per il raggiungimento della capacità edificatoria, con l'esclusione di fabbricati sulle stesse.
Le aree ricadenti all'interno della fascia di rispetto dei pozzi comunali, individuati nella tav. 25 "I vincoli sovraordinati", sono soggette alle prescrizioni di cui all'art. 8 delle presenti norme.